La cantante era nata il 14 settembre del 1983 e con la sua voce potente e profonda ha conquistato il mondo e i colleghi con i quali ha lavorato. Scomparsa a soli 27 anni, è ritenuta la pioniera della nuova generazione del soul bianco
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Amy Winehouse è l’indimenticabile cantante britannica dalla voce inconfondibile. Con un’estensione di circa tre ottave e un timbro profondo e potente, l’artista ha lasciato un segno nel pubblico di tutto il mondo e nei suoi stessi colleghi che restavano spiazzati dall’incredibile talento di quella minuscola ragazza. Anticipatrice della nuova generazione del soul bianco, Amy ha influenzato musicisti come Adele, Rebecca Ferguson, Duffy e Lana Del Rey. Morta a soli 27 anni, era nata il 14 settembre del 1983. La ricordiamo con i suoi duetti più famosi e le parole di star che hanno - o che avrebbero voluto - collaborare con lei.
Da Jay-Z a Tony Bennett, l’opinione dei colleghi di Amy Winehouse
La giovane cantante londinese era molto apprezzata anche dai suoi colleghi. Nel 2009 Jay-Z aveva dichiarato: "La voce di Mrs Winehouse è molto potente, bella e diversa, per questo dopo aver lavorato con lei nel remix di Rehab mi piacerebbe duettare con lei nel suo nuovo album". Un anno prima, anche Rihanna aveva detto di essere una grande ammiratrice di Amy e che le sarebbe piaciuto scrivere un brano con lei, magari un inno femminista. Per Tony Bennett "Amy aveva un dono" e "se fosse viva ancora, sarebbe stata al pari di Billie Holiday e di Dinah Washington".
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Il duetto con Paul Weller
Tra i duetti famosi di Winehouse c’è sicuramente quello con Paul Weller. I due hanno cantato dal vivo il 31 dicembre del 2006 una toccante versione di Don’t Go Strangers, un brano degli anni ‘50, scritto da Arthur Kent e David Mann, interpretato anche da Etta Jones. "Ho avuto la fortuna di lavorare con lei ed è stato semplicemente incredibile: è venuta alle prove e ci ha spazzato via tutti", aveva raccontato Weller spiegando di come i presenti fossero rimasti "sbalorditi da quanto fosse grandiosa e naturalmente dotata". L’artista ritiene che la collega avesse "una forte personalità e un talento incredibile".
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Il duetto che portò alle lacrime Prince
Nel 2007, dopo aver espresso il desiderio di esibirsi con Amy Winehouse, Prince la invitò durante una delle date londinesi del suo tour. In uno dei concerti, i due interpretarono insieme Love Is A Losing Game. Al termine della performance, il “Folletto di Minneapolis” disse: "Ho le lacrime agli occhi... devo mettermi gli occhiali da sole".
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Il duetto con Bennett, l’ultima registrazione
L’ultima registrazione di Amy Winehouse è stato il famoso duetto con Tony Bennett che venne pubblicato poco dopo la morte dell’artista londinese. Il cantante americano aveva registrato con la collega Body And Soul, un brano jazz di Johnny Green del 1930 da inserire nel suo secondo album di duetti Duets II. Nel 2012 il brano si è aggiudicato il Grammy come Best Pop Duo/Group Performance. Tony Bennett aveva detto a proposito di Amy Winehouse: "Era bellissima. Era piuttosto nervosa", ma poi si è calmata quando ha aggiunto: "Quando canti sembri Dinah Washington". "È davvero una brava cantante jazz. Non sta facendo credere che sia jazz. È completamente originale ed è brava in quello che fa", è stata l’opinione di Bennett dopo la collaborazione con l’indimenticabile Amy Winehouse.