L'artista scomparso il 21 luglio ha sempre fatto delle collaborazioni un fiore all'occhiello. Qui ve ne raccontiamo alcune tra le più amate
Ha dedicato molti momenti della sua carriera ai duetti Tony Bennet, scomparso oggi, 21 luglio, all'età di 96 anni. Il confrontarsi con colleghi e amici è sempre stata una sua caratteristica, ben prima della moda del featuring, della quale molti oggi abusano. Tra i tanti ne ho scelti cinque, con un po' di fatica, e tutti al femminile. Una top five emotiva e, a mio avviso, identitaria di un grande, immenso, unico artista.
The Lady is a Tramp con Lady Gaga
Quando si dice il senso della sfida. Questo brano, che nasce nel 1937 per il musical Babes in Arms è stato interpretato, tra gli altri, da Tommy Dorsey, Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Shirley Bassey, Alice Cooper, le Supremes di Diana Ross, Madonna e i Red Hot Chili Peppers. Tony Bennett e Lady Gaga lo hanno registrato nel 2011 per l'ambum Duets II. Per "la signora è una vagabonda" hanno anche creato un video dove la coppia di artisti viene ripresa in uno studio di incisione in un clima ilare, che traspare dalle immagini.
BODY AND SOUL con AMY WINEHOUSE
Qui c'è una melanconia speciale. Il brano è stato pubblicato meno di due mesi dopo la morte della Winehouse e nel giorno del suo compleanno, ovvero il 14 settembre 2011. La canzone è firmata dal compositore Johnny Green e dallo stesso Bennett il quale ha subito confessato una passione particolare per questo brano in quanto gli ricordava la sua gioventù a New York, quando girovagava nei tanti locali jazz della 52esima strada per ascoltare artisti del calibro Erroll Garner, Stan Getz e Billie Holiday. È stata incisa negli Abbey Road Studios.
HOW DO YOU KEEP THE MUSIC PLAYING con ARETHA FRANKLIN
Il brano è stato scritto da Michel Legrand mentre i testi sono di Alan e Marilyn Bergman. Nasce nel 1982 per il film Best Friends e ha una storia particolare poiché l'idea di partenza prevedeva un duetto di Patti Austin e James Ingram, diventato comunque un singolo di successo nel 1983. Fu nominata in quello stesso anno per un Academy Award nella categoria migliore canzone. Negli anni è diventata uno standard popolare e ha avuto molte registrazioni tra cui quella di Frank Sinatra. Pare, per altro, che sia stato proprio The Voice ha incitare Bennet a farne una sua versione. Che lui ha voluto condividere con Aretha Franklin.
SPEAK LOW con NORAH JONES
Per arrivare all'origine di questo capolavoro bisogna risalireagli anni della seconda Guerra Mondiale: siamo nel 1943 è le firme sono quelle di Kurt Weill e Ogden Nash e anche in questo caso il germe di partenza è un musical, One Touch of Venus. Il brano è stato interpretato anche da Ella Fitzgerald, Billie Holiday e Lena Horne. Un intreccio di vecchio e nuovo trova la sua armonia in un brano colmo di sfumature e per questo non facile da cantare sia a livello tecnico che interpretativo. Esiste anche un video che racconta quello che è successo in studio durante la registrazione. Proprio attraverso le immagini notiamo la complessità dell'arrangiamento dove una musica molto lenta accompagna lo sviluppo melanconico del testo.
WHEN DO THE BELLS RING FOR ME con MARIAH CAREY
Un connubio perfetto, l'allineamento dei pianeti sonori confluisce in questa ballata leggera e romantica che si sposa perfettamente alle qualità vocali della coppia Bennet-Carey. Quest'ultima adotta una tonalità quasi da musical (ecco il concetto che ritorna) e infatti se si chiudono gli occhi ci si può immaginare in un teatro di Broadway. Da sottolineare infine il riferimento a Ernest Hemingway e a quello che, insieme a Il Vecchio e il Mare e Fiesta è considerato uno sei suoi romanzi più belli, Per chi suona la campana. Che poi la frase che richiama il titolo di questo duetto è una citazione di John Donne. Che nessun uomo è un'isola mister Tony Bennet ce lo ha insegnato attraverso la musica e i suoi straordinari duetti.
