Sziget Festival, SG Lewis: "Bisogna ascoltare solo sé stessi"

Musica
Matteo  Rossini

Matteo Rossini

Crediti: Foto ufficiali Sziget Festival

SG Lewis è stato tra i protagonisti del Festival andato in scena sull’isola di Óbuda dal 10 al 15 agosto. Il DJ britannico ci ha svelato di essere al lavoro su nuova musica. L’INTERVISTA

SG Lewis è tra i DJ e produttori più popolari della scena internazionale. L’artista britannico è stato tra i protagonisti dello Sziget Festival portando la sua musica sul palco del FreeDome presented by Mastercard. Lo abbiamo intervistato pochi minuti prima dell'arrivo in consolle.

SG LEWIS, dallo sziget festival alla canzone che non può mai mancare ai suoi show

 

Samuel George Lewis, questo il suo nome all’anagrafe, è tra i DJ dance più popolari della scena europea, tra le sue produzioni troviamo Something About Your Love, One More con Nile Rodgers e Call on Me con Tove Lo.

 

Nel corso degli anni, il produttore si è affermato distaccandosi dalle altre proposte del panorama per lo stile unico e innovativo. Il DJ si è esibito allo Sziget Festival (FOTO) regalando un viaggio musicale, tre le canzoni proposte la hit Impact con Robyn & Channel Tres.

 

Come stai?

Benissimo. È fantastico essere qui. La reputazione dello Sziget è straordinaria, è uno dei festival europei più importanti. Negli ultimi cinque anni ho trascorso tanto tempo negli Stati Uniti d’America, quindi ora è bello essere tornato in Europa, nello specifico in Ungheria.

 

Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo show?

Sicuramente tanta energia e momenti in cui lasciarsi trasportare dalla musica dance. Sarà una grade festa!

 

Cosa vuoi che le persone portino a casa dal tuo concerto?

Spero che le persone possano provare emozioni. Quando vado ai concerti o a una festa il mio momento preferito è quello euforico, quindi è ciò che voglio trasmettere.

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C’è una canzone che non può mai mancare?

Assolutamente, Dope di Butch, forse la suono anche troppo.

 

E quella che senti più vicina?

Forse direi una delle mie canzoni, ma se devo pensare a una canzone di qualche altro artista, allora direi Put Em High di StoneBridge. È un classico anni ’90.

 

Cosa c’è nel tuo futuro?

Voglio produrre per alcune delle più grandi popstar al mondo. Voglio aiutare le altre persone a dar vita alle loro visioni e allo stesso tempo continuare a realizzare i miei album.

 

Stai già lavorando a qualcosa di nuovo?

Sì, ma non posso dire altro.

 

E se invece rivolgessimo lo sguardo al passato, che consiglio daresti al te di qualche anno fa?

Di non ascoltare nessuno e di fare esattamente ciò che si sente perché nessun’altra persona ha idea di ciò che sia giusto. Bisogna ascoltare solo sé stessi.

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