Luzai: "il mio album Estranea è un atto di verità in un mondo difficile"
Musica
Il disco è un progetto avant-pop che fonde elettronica e identità, resistenza e desiderio, liberando i contrasti che l’universo della clubbing culture può contenere. L'INTERVISTA
Estranea (Asian Fake/ADA Music Italy), il nuovo album di Luzai, è un manifesto intimo e politico, un viaggio sonoro e identitario che affonda le radici nell’esperienza di chi cresce in Italia da genitori immigrati, tra appartenenze frammentate, e resistenza quotidiana. Un titolo scelto per trasformare un’etichetta in un atto di consapevolezza e riappropriazione. Il viola, colore guida del progetto, diventa simbolo di questa complessità: sacro e proibito, arte e ribellione. Cinque tracce che si muovono tra ambivalenze e possibilità.
Lucrezia partiamo dal titolo Estranea che è un manifesto, anzi un tatuaggio invisibile: la missione di questo album è trasformarlo in un manifesto d'orgoglio. Quanto è stato difficile?
La ho interpretata come una parola di riappropriazione, me la sono sentita appiccicata addosso fin da quando ero piccola per il fatto di essere una donna nera cresciuta in Italia per via della migrazione dei miei genitori dal Camerun. Non c'è estraneità ma c'è una non totale appartenenza. Ci ho messo tempo per arrivare al titolo, per come lavoro io il significato dell'opera arriva alla fine. Cercavo di incasellare le cose ed è arrivata questa parola da subito giusta e diretta, è la riappropriazione di un termine che è anche un concetto.
Facciamo un passo indietro e andiamo al 2022 e al singolo Terra: dopo i corpi nudi e la suggestione di essere innamorati canti "e se non fossimo così diversi, nei punti ciechi di quei pregiudizi": posso considerarlo il seme che poi è germogliato in Estranea? Per altro già in Fuga parlavi del potere dell'identità.
Questo messaggio politico fa da sempre parte del mio linguaggio anche prima di entrare nel mondo della musica: mi sono laureata alla Statale in Scienze Sociali con una tesi sul diritto alla cittadinanza per le seconde generazioni. Ora ti dico che non è solo appartenenza ma è dire che a me mancano dei diritti e un pezzo di carta. All'epoca in modo meno diretto ma già esistevano degli sprazzi del messaggio, con Estranea sono stata più diretta, è un atto di verità.
Uzay, il tuo primo Ep, era un viaggio nello spazio, un album a tratti onirico: lì c'era molta introspezione, oggi ti senti un po' più a tuo agio nel mondo?
Non lo so, forse no per come va questo mondo: tendo a dare per scontato che tutti percepiscano quello che ci sta accadendo. Non dobbiamo deprimerci ma sono molto realista nel sostenere che il momento storico è difficile.
La difficoltà di fare pace col proprio sangue di cui parli in Humana è più una questione ambientale, politica oppure a volte siamo noi che ci creiamo troppe sovrastrutture?
Mi riferisco a questioni mie famigliari, magari alle difficoltà avute con mio padre e nel brano racconto quello che sentivo.
"Non dimenticare che io e te, siamo soli siamo soli insieme": se mettiamo sulla bilancia soli e soli e ci aggiungo ius soli quale pesa di più, in positivo, nella tua anima?
E' un modo per dire che nonostante tutto siamo sulla stessa barca, siamo la stessa cose seppur con mille barriere in mezzo. Alla fine siamo tutti esseri umani, tutte le nostre scelte dovrebbero avere come priorità l'essere umani.
Spezzarsi per non decidere che parte di noi perdere non credi che comunque sia meglio che non buttarsi né cadere al di là degli occhi chiusi o aperti?
Bella l'interpretazione, lì c'è un background migratorio e ho sempre vissuta quella frammentazione: con i miei parenti non mi sentivo camerunense, in Italia non mi sentivo italiana. Però mai ho diviso le due parti, ho sempre conservato le componenti della mia identità.
Scrivere la parola Mura ti fa venire l'orticaria pensando che quelle si fortificano e i ponti si abbattono?
Sto raccontando la mia esperienza, sto dicendo che molto spesso ci sono mura che ci dividono e possono essere sia fisiche che mentali, possono essere anche i telefonini che ci impediscono di guardarci negli occhi seppure amo la tecnologia. Racconto la mia esperienza.
"Tendo Una Mano alla Me Di Un Tempo restano Le Impronte": se volgi indietro lo sguardo avresti voluto camminare sul sabbia per non ritrovare certe orme?
Da più piccola sì ma ripensandoci ora quelle impronte hanno formato chi sono oggi. Nei ricordi brutti ogni tanto ci sguazzo perché ritrovo cose che ora mi sono utili, riuso quel dolore per trasformarlo in altro.
Citi, in Notte, il film Ragazze Interrotte: ti senti la somma di Susanna, Polly Lisa, Georgina e le altre oppure Valerie, la sola che sa ascoltare? Ti senti una crocerossina dell'anima nella vita di tutti i giorni?
Mi sento Lisa, interpretata da Angekina Jolie: anche se era un po' pazza e piena di problemi mi sembrava una persona che in quel film stava chiedendo aiuto e quello è il tema di Notte: penso alla me di un tempo per mostrarle una luce nel buio.
La notte torna spesso nei tuoi testi: in Testa pensavi che ogni notte fosse una festa, in Occhi c'è il buio pesto dopo le dieci che dunque è notte, c'è una canzone che si intitola Notte. Parlami del valore della notte.
E' un momento dove pullulano cose, è un momento lucido, di notte mi sono avvicinata all'elettronica grazie ai club e a certe serate dove ho visto artisti fantastici e dunque per me di notte succedono cose. Non avevo mai fatto la riflessione su quante volte uso la parola notte, credo sia una cosa molto inconscia.
Una volta hai parlato di camminare nel mondo con uno zaino pieno di perché: oggi è un po' più leggero? Ci aggiungo che il senso di tutte le cose è uno dei temi di Notte.
Risposte non ne ho tantissime però mi sento meno ansiosa, mi sento meno pesante, per è un tormento il senso delle cose. Ti faccio un esempio: cera un senso a una cosa è stare a casa con una amica di notte e parlare del perché lui non le risponde ai messaggi, dunque si analizza ogni singolo evento per trovare una spiegazione. Ovviamente è una tesi adattabile a vari argomenti.
Che accadrà nella tua estate artistica?
Il concerto lo stiamo già provando e perfezionando, già ci sono un po' di date e altre arriveranno, aspetto con emozione la data di Roma perché sarà una esperienza immersiva con un visual da mostrare. Il mio live è immersivo, in primis cerco il contatto col pubblico che mi fa sentire più presente. In alcuni set ho meno tempo è porterò solo il nuovo progetto, se avrò più spazio riprenderò qualcosa del passato. E ti dico che prima dell'estate arriverà una bella sorpresa.
