Samia: "In Cadiamo a Pezzi parlo a una generazione che ha gettato via le maschere"

Musica

Fabrizio Basso

samia

Anticipato dai singoli Tutto un Fake e Mama, è uscito il primo Ep della giovane cantautrice romana, di origini yemenite e somale. L'INTERVISTA

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Cadiamo a Pezzi è un manifesto già nel titolo. Si presenta così Samia, talento urban pop di casa Leave Music, con un ep anticipato dai singoli Tutto un fake e Mama. Lei canzone dopo canzone ci prende per mano e ci accompagna in un viaggio nel suo universo cangiante fatto di immagini serrate e riflessioni ipnotiche. Cadiamo a pezzi è un disco introspettivo, un flusso di coscienza che si dipana attraverso le sue sei tracce, denso di testi intimi e crudi che esplorano temi importanti e delicati come la salute mentale, la consapevolezza della propria fragilità come essere umano, il desiderio di rivalsa e il rapporto conflittuale con se stessi e con gli altri. 



Samia partiamo dalla storia di Cadiamo a Pezzi: come ci hai lavorato e come hai ragionato sulla scelta delle canzoni?
Non sono chirurgica, questo lavoro è un allineamento di stelle. Io scrivo sempre in qualunque condizione. Dopo il singolo di Sanremo Giovani 2021, Fammi Respirare, abbiamo prodotto pezzi in studio e abbiamo capito quali erano i pezzi giusti per un vero esordio. Ma nella mia testa era già chiaro quali dovevano essere, tutti gli ultimi scritti tranne Non Mi Piace.
Uno dei tempi che affronti è la salute mentale. Mr Rain sarà in gara a Sanremo con Supereroi un brano che tratta lo stesso tema. Cosa è cambiato nella società per sdoganare un tema che fino a pochi anni fa era tabù?
La mia generazione e anche quelle più giovani hanno capito che non servono le maschere. L’omossessualità solo 50 anni fa era considerata una devianza. Non deve esserci vergogna, la mia è un ostentazione liberatoria dal tabù!
Apri l’Ep con Pazza Lunatica, un pezzo che sembra uscito da Qualcuno volò sul Nido del Cuculo: perché hai scelto di presentarti dove sottolinei le tue contraddizioni, i tuoi limiti e le tue paure?
Come dici tu proprio per presentarmi, per sottolineare che questa sono io, lunatica e instabile. Quando ti presenti con onestà è più facile parlare del resto, è la mia carta di identità senza fronzoli.
La gente che ascolta ma non sente ti disturba?
Molto e mi capita spesso. A volte lo faccio anche io e mi colpevolizzo. Scrivo i miei pensieri e credo che dovremmo ascoltare di più ed enfatizzare: di certo capiremmo più cose.
Quale è la tua idea di fake?
Il non essere vero. Sembra che nascondiamo la polvere sotto il tappeto. Ma spetta a me il giudizio, certe cose devo giudicarle solo io.
Ma intanto vedi non c’è più il buio dentro: Smog è un brano a tratti disturbante ma comunque liberatorio. Come lo hai costruito?
E' nato sentendo un bit. Quel giorno non ero in forma, era una giornata un po’ no, ma in cuffia sentivo questo suono e il timbro di voce è il medesimo di allora. Contiene tristezza e delusione, è un flusso di coscienza. Bisogna avere il coraggio di mettere le mani nel fango delle zone oscure per poi emergerne. E bisogna farlo giornalmente.
Uno degli elementi ricorrenti dei tuoi testi sono il buio e la notte: ti fanno paura o ti fanno stare bene? Perché in Tutto un Fake apri alla possibilità di notti serene mentre in Non mi Piace nella notte abbracci tutti i tuoi errori.
Non ho una regola. Il mio rapporto con la notte e il buio sono le mie zone oscure. E’ una amica anche se a volte non riesco a starci mentre altre mi coccola. In questo periodo dormo bene perché è un momento positivo. A volte la notte è riflessione, è una presa di consapevolezza.
Continui a fare a pugni per riprenderti tutto?
Lo farò per sempre, ho iniziato fin da bambina.
Ti chiedo se il disagio lo hai buttato via definitivamente e se in questo periodo stai vivendo un viaggio senza atterraggio.
Uno lo butta ma poi le cose tornano. Il buio può ritronare, la vita si muove in modo circolare. La crisi e il disagio possono tornare ma io volo sempre, tra in on e off c’è il mio equilibrio. Il prossimo disco potrebbe proprio parlare di equilibrio.
E’ più intenso fare l’amore tra i solchi o tra i rovi?

Da una parte o dall’altra è sempre bello, perché ci sono verità, natura, istinto! Siamo animali sociali.
Che accadrà nelle prossime settimane?
In questo momento sono in studio a lavorare un altro singolo. Stiamo ragionando a un po’ di date in Italia. Mi diverto molto nei live, mi piace portare le mie canzoni alle persone e condividerle.

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