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Phil Collins e i Genesis vendono i diritti della loro musica: "Hit per generazioni future"

Musica
©Getty

I membri della band britannica hanno venduto i diritti d'autore su brani solisti e di gruppo alla Concord Music Group per oltre 300 milioni di dollari. Phil Collins e i Genesis si uniscono così alla folta schiera di artisti che ha ceduto i diritti sulle proprie opere, da Bruce Springsteen a Bob Dylan. L'obiettivo è divulgare la musica d'altri tempi anche alle nuove generazioni

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Dalla piscina della fattoria di Peter Gabriel un diciannovenne Phil Collins ha origliato le audizioni per il batterista dei Genesis e, una volta aggrediti i tamburi nel patio, ha conquistato e mantenuto il posto fino all’ultimo concerto londinese di 53 anni dopo, che ha concluso la storia del gruppo rock britannico: “Ora dovrò trovare un lavoro vero”. Oppure, vendere il catalogo musicale. Come riportato dal Wall Street Journal, i Genesis hanno infatti ceduto alla Concord Music Group i diritti d’autore editoriali e di un insieme di inediti per oltre 300 milioni di dollari. L’accordo include anche il materiale solista del batterista-cantante Phil Collins, del tastierista Tony Banks e del bassista Mike Rutherford, in particolare gli album solisti multiplatino di Collins e di Mike & The Mechanics, la band di Rutherford. Esclusi, invece, i cataloghi dell’ex-batterista Peter Gabriel e degli altri ex-membri dei Genesis.

IL CATALOGO MUSICALE

Tra le hit incluse nel catalogo non compaiono soltanto i singoli di Collins In the air tonight, composto nel periodo del divorzio dalla prima moglie, e You’ll be in my heart, colonna sonora del film d’animazione Disney Tarzan, ma anche i brani dei Genesis That’s all e Invisible Touch, la prima e unica numero uno della band in classifica. “Questo è un catalogo di cui siamo tutti estremamente orgogliosi, e significa molto per tanti fan”, ha commentato Tony Smith, manager storico della band. “Le canzoni di Tony, Phil e Mike sono state la colonna sonora dei momenti più importanti della vita di molte persone”, ha aggiunto Bob Valentine, presidente della Concord. “Tutti alla Concord sentono il peso del significato culturale di questa straordinaria collezione di opere, e ci adopereremo per garantire che le generazioni attuali e future di ascoltatori di musica continuino ad ascoltarle e ad apprezzarle”. I progetti della società comprendono infatti la diffusione del catalogo musicale sui social media, per raggiungere anche un pubblico più giovane. “Nel mondo in cui viviamo oggi grazie a Facebook, Instagram e TikTok – tutti questi strumenti che promuovono il consumo della musica d’altri tempi – ci sono senza dubbio varie strade per noi, in quanto società di registrazione, per riportare in vita molta di questa musica”, ha spiegato Valentine.

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LA NUOVA TENDENZA DEGLI ARTISTI

Phil Collins e i Genesis non sono stati i primi artisti ad aver ceduto diritti alle società musicali. La pandemia, che ha bloccato i tour e i guadagni, ha spinto molti artisti a vendere i diritti sui quali avrebbero dovuto pagare ingenti tasse, mentre la proliferazione della musica sulle piattaforme di streaming ha fatto vacillare i pilastri dei brani evergreen. La cessione più illustre ha visto l’acquisto dei diritti dei Beatles per ben 41,5 milioni di dollari da parte di Michael Jackson in un’asta del 1985, nella quale il re del pop aveva battuto Paul McCartney. Tra le transazioni più onerose, Bruce Springsteen ha ceduto il catalogo musicale alla Sony per circa 600 milioni di dollari, Bob Dylan alla Universal Music per circa 400 milioni, gli eredi di David Bowie alla Warner Chappell Music per 250 milioni, Paul Simon alla Sony Music Publishing per 250 milioni, Neil Young alla Mercuriadis’ Hipgnosis per circa 150 milioni e Stevie Nicks alla Primary Wave per 100 milioni. Da Bob Marley a Whitney Houston, fino a Calvin Harris e i The Killers, l’acquisto dei cataloghi musicali occupa sempre più spazio nell’industria musicale. Eclatante il caso di Taylor Swift, che nel 2019 ha ceduto a sua insaputa (opera del manager Scooter Braun) il catalogo della sua musica per 300 milioni di dollari e che nel 2021 ha ripubblicato il primo dei sei album registrati con l’etichetta Big Machine per riacquisirne il controllo. L’incidente non ha però scoraggiato gli artisti: sembra che i Pink Floyd vogliano presto cedere i loro diritti e la loro musica registrata per 400 milioni di dollari.

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