Musicultura 2022, Isotta trasforma il Verismo in musica con Romantic Dark

Musica

Fabrizio Basso

L'anno scorso ha vinto il Premio Bianca D'Aponte, adesso il Premio della Critica a Musicultura ed è nella cinquina del Premio Tenco nella categoria Opera Prima con l'album Romantic Dark. L'artista toscana, accompagnata nel suo percorso da Diego Calvetti, si conferma un grande talento. L'INTERVISTA A MACERATA 

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Cala il tris Isotta Carapelli. E conferma che le piace vincere... difficile. Perché in neanche dodici mesi ha visto il suo nome scritto in tre delle più importanti rassegne della musica d'autore. Il Bianca D'Aponte lo ha vinto con brano Io, a Musicultura è arrivata tra gli ottavi finalisti con Palla Avvelenata ed è fresca la notizia che il suo album d'esordio Romantic Dark è entrato nella cinquina del Premio Tenco nella categoria Opera Prima. Un viaggio fanastico, un riconoscimento alla musica d'autore che viene da realtà che hanno pubblici differenti e il solo punto di contatto è una scrittura autoriale forte e profonda, capace di emozionare chi la ascolta e di renderlo partecipe del testo con una profondità quasi cinematografica. Se nel mondo della musica esiste un movimento simile al Verismo letterario, Isotta ne è capostipite e musa.

Isotta partiamo da Musicultura: cosa puoi raccontare di questa esperienza? È stata una edizione strana.

La ho vissuta con gioia, ho voluto divertirmi. Dalla prima volta che mi sono esibita qui mi è cambiato il modo di stare sul palco. Mi hanno dato tanta fiducia. Musicultura mi ha aiutato a crescere anche come presenza scenica.
A prescindere dall’esito credo sia stata una esperienza importante: quale è il ricordo più bello che porti con te?
L’ingresso sul palco per la mia finale. Senza pubblico, in occasione delle prove, non c’era il giusto pathos. All’inizio ero impaurita seppur concentratissima. Poi ho rotto il ghiaccio.
Perché hai scelto di partecipare con Palla Avvelenata?
A livello affettivo è un brano cui tengo, è la mia testimonianza di un mio periodo tanto difficile. Rivedo oggi quello che ero da bambina e in difficoltà, assorbita dall’idea dell’essere grassa: non te ne liberi mai. È una canzone catartica, quando la ho scritta mai avrei pensato di cantarla in pubblico.
Sei in cinquina al Tenco col tuo album d’esordio Romantic Dark.
Non me l’aspettavo. Nomi pazzeschi sono intimorita. 

E ora la storia del disco: come è nato e come hai costruito Romantic Dark?
Ho iniziato a costruirlo da quando ero piccola e infatti ci sono tante immagini. Non avevo notato, all'inizio, che parlo in maniera ricorrente del luna park e di immagini delll’infanzia. Devo qualcosa all’Isotta bambina che ha sofferto. Lo capisco ora che me ne sono distaccata. Ricerchiamo le connessioni con le emozioni vissute da piccoli.
Bambola di pezza è un brano molto forte: come si ripopola il cuore quando è un paese desolato?
Cercando di fare una rivoluzione della propria vita. Bisogna volersi bene ma il segreto è innamorarsi della propria rivoluzione.
A proposito di Cryptocornuta, sai cuocere gli spaghetti al dente?
Ora sì. Mi è servito scriverlo. È una canzone autobiografica. Finché sei dentro una situazione non te ne rendi conto se vieni trattata male, solo se te ne distacchi hai un quadro più obiettivo.
Chi è una cantante fioca?
Io. È come ti senti quando qualcuno ti tradisce.
Sei tu Doralice? L’Ariosto la descrive bellissima e romantica ma anche tentatrice e volubile in amore.
Non sono io, non mi ci sento. Parlo della mia amica Doralice: lei è così.
Dentro la mia testa solo un’isola: il messaggio è l’isolamento oppure l’isola è protezione?
La intendo come protezione in momenti particolari.
Il senso del tempo che ti corre dietro ti mette ansia? Hai spesso la sensazione di essere in ritardo?
Alla fine rincorri anche quello che pensi di te stesso. A volte ci rifletto e mi sento in ritardo. Sono nostalgica, melanconica e insopportabile. Sono dark!
Cosa ti manca per buttarti tra le balene?
Mi manca di fallire sul mio sogno e poi mi ci butto. Significa un cambio di vita totale.
Ora che è cambiato il colore del cielo… che messaggio vuoi mandare? Quale è la palla avvelenata da sconfiggere? Forse le pornobugie?
Per me la palla avvelenata da sconfiggere è l'annegare nei propri problemi, nei piccoli drammi personali. Serve più leggerezza sui propri problemi.
Al primo appuntamento birra chiara o aranciata amara?
Aranciata amara almeno sto sobria. Se no è meglio un calice di vino rosso, non amo la birra.

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Il tuo futuro è sempre troppo affollato?
È quello che abita nel cervello ma lavoro per snellirlo. Cerco di ascoltare di più le sensazioni.
Cosa ha di speciale il bombolone caldo al forno di Follonica?
Quando ero piccola con i miei era il rito… con la crema poi era specialissimo. All’epoca non mi contenevo, ancora oggi ne sento l’odore.
Hai smesso di fare finta di crescere?
Sì, ora sono cresciuta davvero anche se mi è sempre piaciuto essere piccola.
Non hai mai posato nuda ma faresti il bagno nuda fumando sulla tavola da surf: oggi poseresti nuda? Cosa è per te femminilità?
Solo se fosse Helmut Newton a fare le foto, non voglio creare una immagine volgare di me, non mi appartiene.  La femminilità è finezza, eleganza ma anche una attitudine.
Ti senti femmina e femminile?
Al cento per cento.
Ti amo ma ho da fare è il manifesto di chi sa volersi bene: oggi quanto bene ti vuoi?
Me ne voglio però dovrei ancora volermene un po’ di più. Ma è un viaggio e cerco di migliorare. Comunque va meglio rispetto a prima.
Alla fine possiamo dire che oggi Isotta non conosce né resa né bandiera bianca? E che il vento entra non come un lieto fine ma spinge verso un lieto fine?
Mi sento più determinata di quanto avrei pensato. Sono molto emotiva e spesso aiuta.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Mi ritaglierò una settimana al mare. A luglio farò una apertura a Madame a Siena il 23 luglio. Poi ho quattro aperture a Simona Molinari. E tante altre sorprese sono in arrivo.

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