George Michael, in uscita tre tracce inedite a sei anni dalla morte

Musica

Camilla Sernagiotto

©Getty

Verranno pubblicate tre canzoni dell’iconico cantante mai uscite prima d’ora. Sono state presentate dall'ex co-autore della defunta star, nonché suo migliore amico, David Austin. Quest'ultimo è pronto a pubblicare i brani, dopo aver contribuito al documentario “George Michael Freedom Uncut” che racconta la vita della popstar

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Usciranno a breve tre canzoni inedite di George Michael, tre brani mai ascoltati prima d'ora che arrivano a sei anni dalla morte della popstar.
I pezzi sono stati presentati dall'ex co-autore della defunta star, nonché suo migliore amico: David Austin. Quest'ultimo è pronto a pubblicare le tracce, dopo aver contribuito al documentario George Michael Freedom Uncut che racconta la vita della popstar. Ricordiamo che il documentario uscirà tra una settimana, il 22 giugno, e che è un progetto a cui il cantante ha iniziato a lavorare prima della sua scomparsa. Il film racconterà la carriera di George e la voce narrante sarà proprio la stessa ugola che è il soggetto della pellicola: sono le stesse parole dell'artista quelle che raccontano la sua incredibile parabola di successo, accompagnate da tanti suoi brani (tra cui la canzone This Is How, uscita postuma nel 2019).

Secondo il giornalista Owen Tonks del Daily Mail, è da escludere “un possibile tour con l’ologramma” di George Micheal. “David ha insistito sul fatto che un tour di ologrammi di George Michael non accadrà mai”, scrive Tonks nel suo articolo.

Le canzoni sono state completate prima che il cantante morisse a causa di problemi cardiaci all'età di 53 anni, il giorno di Natale del 2016.

Brani totalmente scritti da George Micheal

Secondo The Sun, David Austin ha dichiarato: "Ci sono tre o quattro registrazioni che sono state terminate. Dopo la morte di Amy (Winehouse), hanno tirato fuori tutte quelle demo dal cassetto e hanno iniziato a coinvolgere tante persone. […] Noi non lo faremmo mai. Il corpo di lavoro di George è il suo corpo di lavoro completo. Questo è ciò su cui dobbiamo lavorare e ci sono alcune tracce che sono terminate”.
Quindi, stando alla dichiarazione dell'amico e collaboratore della leggenda del pop, quelle che arriveranno sono assolutamente farina del sacco di George Michael.

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Niente ologrammi

David Austin ha assicurato che nessun concerto con l’ologramma di George Michael sarà mai organizzato.
Ha rivelato che era stato proposto di usare un ologramma del cantante perché prendesse parte all'esibizione di Fastlove presso la Royal Albert Hall, ma i piani sono stati scartati perché non si riteneva che la tecnologia potesse rendere giustizia agli Wham!, il mitico duo di cui George Michael faceva parte (assieme ad Andrew Ridgeley).

In occasione della proiezione del nuovo film documentario Freedom Uncut alla Soho House di Londra lunedì 13 giugno, David Austin ha risposto alla domanda se ci fosse una possibilità: “Mai. Alcuni anni fa, molto prima che tutto ciò iniziasse ad accadere mentre George era con noi, stavamo pensando di fare qualcosa alla Royal Albert Hall. […] Quindi, durante l'uscita di Listen Without Prejudice [set dell'anniversario] per il quale inizialmente abbiamo realizzato questo film, avremmo fatto un evento dal vivo, sarebbe stato orchestrale o qualcosa del genere, stavamo cercando di capire come avremmo potuto farlo. Avevamo un'idea che nel bel mezzo di Fastlove, quel momento in cui cade la pioggia, avremmo visto se potevamo realizzare un'idea per un ologramma […]. Siamo andati in giro e abbiamo trovato tutte queste persone che ci tentavano - hanno fatto Tupac, hanno fatto questo, hanno fatto quello. Sono andato a vederne un sacco ed erano me**a. Erano davvero, davvero poveri. C'erano alcune persone che erano in anticipo sul pezzo, alcune che non lo erano, ma semplicemente non funzionava”, queste le parole di Austin, da cui si evince che un ologramma di George Micheal per adesso non ci sarà.

Eppure gli ABBA hanno appena lanciato il loro primo spettacolo di avatar, intitolato “ABBA Voyage”, che sta riscuotendo un enorme successo.
David Austin non ha visto ancora lo show degli ABBA ma ha visto quello di Roy Orbison, e ribadisce i suoi dubbi: non sente che il pubblico possa essere coinvolto completamente.

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Il riferimento agli ABBA

Come riporta Owen Tonks del Daily Mail, David Austin sarebbe curioso di vedere cosa sono riusciti a creare per gli ABBA. E, chissà, magari quello spettacolo potrebbe fargli cambiare idea circa l’ologramma di George Michael...

"Il fatto è che stavo parlando con qualcuno e voglio andare a vedere l'evento degli ABBA perché tutti ne sono entusiasti, ovviamente ci hanno buttato un sacco di soldi ed è pieno di successi. Questo è il vero motore, se è pieno di dischi di successo, quel genere di cose funziona”, ha affermato Austin.

“Ho visto quello di Roy Orbison. Il problema con gli ologrammi è che le persone semplicemente non si impegnano, inconsciamente. Sanno che è un ologramma e dopo 20 minuti, una volta che l'hanno visto, le persone si concentrano sui loro telefoni, chiacchierano, mormorano. […] L'evento degli ABBA probabilmente funziona perché è pieno zeppo di hit dopo hit”, conclude.

Eppure anche Brian May dei Queen era scettico per quanto riguarda la soluzione di un Freddie Mercury virtuale, ma poi si è convinto e fin dal 2012 la band si esibisce dedicando un momento particolare al duetto con l'immagine del compianto frontman. E recentemente May, nonostante sia abituato a quella parentesi, si è commosso mentre suonava la chitarra acustica e l'immagine digitale di Freddie cantava Love of my Life: è successo alla O2 Arena di Londra, con conseguente commozione di tutto il pubblico.  

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