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George Floyd, gli omaggi in musica: le canzoni dedicate alla sua vicenda e alle proteste

Musica

Sono già diversi gli artisti che hanno deciso di raccontare in versi l'America infiammata dalle manifestazioni dopo la morte  del 46enne afroamericano durante un fermo di polizia. Da big dell'hip-hop fino ai cantautori e ai talenti emergenti, ecco come viene raccontato questo momento storico

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Rabbia, tristezza, esasperazione. C’è tutto questo nei brani che diversi artisti – soprattutto rapper ma non solo – hanno dedicato a quanto sta accadendo negli Stati Uniti, con la morte di George Floyd durante un fermo di polizia e le proteste che ne sono seguite. Già diversi artisti hanno incanalato questi sentimenti in nuovi inni di protesta, direttamente ispirati dall'uccisione di Floyd e dalle sue conseguenze nelle città americane. Da rapper old school come LL Cool J alle nuove leve del mondo della black music, fino a cantautori e ragazzini, ecco come le tensioni per le ingiustizie razziali negli Usa vengono cantate in questo periodo. 

LL Cool J

Due minuti e mezzo di versi cantati a cappella: così il rapper old school LL Cool J ha catturato il momento di un Paese infiammato dalle proteste. Il video è stato pubblicato da LL Cool J su Instagram. "Per 400 anni hai avuto le tue ginocchia al collo", canta il rapper facendo riferimento al modo in cui George Floyd è stato ucciso dal poliziotto di Minneapolis Derek Chauvin. "Guardare quell'uomo morire lentamente ha lasciato un vuoto", dice. "Ha pianto per sua madre mentre si svolgeva l'omicidio / Se non fosse stato per quei telefoni, Chauvin sarebbe a casa / sentendosi giustificato dal colore della pelle di George / Sto dicendo a quelli con melanina, non sei solo". Il rapper elenca anche diversi altri afroamericani che sono morti per mano della polizia nel corso degli anni, tra cui Eric Garner, Trayvon Martin, Amadou Diallo, Tamir Rice, Sandra Bland e Breonna Taylor. Il pezzo si chiude con il verso "Black Lives Matter forever".

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YG

Il rapper YG ha pubblicato "FTP" - abbreviazione di "F**k tha Police", alludendo al classico dell’hip-hop del 1988 di NWA. Anche se non fa specifico riferimento a Floyd nei testi, il rapper di Compton parla di "omicidi dopo omicidi” avvenuti “in tutti questi anni" e dice che "i poliziotti del Ku Klux sono in missione". YG vuole sottolineare quanto sia logorante per la comunità afroamericana la lotta contro le ingiustizie: "Siamo stanchi, f*****o i cartelli, siamo sul campo", canta. E poi: "Sono stanco di essere stanco di essere stanco".

Keedron bryant, il talento 12enne che ha dedicato una canzone a Floyd

È diventato virale l’emozionante video in cui il 12enne Keedron Bryant canta un brano gospel ispirato dalla morte di George Floyd e dalle proteste in corso negli Stati Uniti. “Sono un giovane ragazzo di colore, che fa il possibile per sopportare”, canta Keedron. “Ma quando mi guardo intorno e vedo cosa viene fatto alla mia specie ogni giorno, mi danno la caccia come una preda”. E il ritornello recita: “Voglio solo vivere”. Per scrivere il test, Keedron si è fatto aiutare dalla mamma.

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Lonzo Ball

Anche il giocatore Nba Lonzo Ball si è cimentato con un brano a commento di quanto sta accadendo negli Usa. Si intitola “Don’t shoot me” ed è una collaborazione con i rapper Starside and DoughBoy G. Lonzo Ball canta il ritornello del brano, che recita: “Non spararmi, agente, non spararmi / Ti giuro, ho una famiglia (una bambina piccola) / Non spararmi / E lascia stare il mio collo / Non respiro”.

Hiss Golden Messenger

Il cantautore M.C. Taylor, in arte Hiss Golden Messenger, ha condiviso su Instagram un brano folk ispirato a quanto successo, cinque giorni dopo la morte di Floyd. "Ho visto quel video di George Floyd assassinato da quei poliziotti a Minneapolis", ha detto introducendo il video. "E mi sono sentito male”. Nel testo il cantautore fa un riferimento diretto agli ultimi momenti di Floyd: "Ehi, fa caldo nelle strade quando ti hanno schiacciato sull'asfalto / Fa caldo quando vivi all'inferno”. E poi: “Voglio cantare canzoni in riva al fiume / Voglio raccontare a tutto di qualcosa di buono / Ma se ti senti alto solo quando il tuo vicino è in ginocchio, devo cantare una canzone diversa per te”.

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Terrace Martin

Il produttore e polistrumentista Terrace Martin - collaboratore tra gli altri di Kendrick Lamar e Snoop Dogg – ha messo insieme un team di lusso per il suo brano, che vede la partecipazione dei rapper Denzel Curry, Daylyt, e G Perico, insieme al sassofonista Kamasi Washington. Denzel Curry dipinge un'immagine cupa della vita degli afroamericani negli Stati Uniti: "Elicotteri sul mio balcone / Se la polizia non può molestare, vogliono fumarsi ogni briciola di me". Nel video si susseguono le potenti immagini delle proteste nelle città americane successive alla morte di Floyd.

Conway the Machine

Dopo che i manifestanti hanno dato fuoco a un commissariato di Minneapolis durante le proteste per l'uccisione di George Floyd, il rapper Conway the Machine ha pubblicato "Front Lines", che parla sia della morte di Floyd che delle proteste. “I poliziotti uccidono i neri davanti a una telecamera e non vengono incriminati / Non lo accettiamo più”. La traccia termina con una registrazione di un giornalista che descrive le fiamme che si propagano fuori dalla stazione di polizia, mentre il brano continua in sottofondo.

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Teejayx6

Il video di "Black Lives Matter", nuovo brano di Teejayx6, è stato rilasciato poco dopo la morte di George Floyd. Nel testo il rapper si rivolge direttamente all'agente di polizia che è stato arrestato per l'omicidio di Floyd: "Perché hai dovuto mettergli il ginocchio sul collo?", chiede. Ma il testo è anche un accusa ai testimoni della morte di Floyd e che avrebbero dovuto fare di più: "Perché non vai ad aiutarlo?".