Dave Grohl e il giorno in cui torneranno i live: "Niente è come l'energia di un concerto"

Musica

Matteo Rossini

Il frontman dei Foo Fighters ha scritto un lungo articolo sul magazine The Atlantic parlando del desiderio di tornare a esibirsi. "Senza quel pubblico che suda e urla, le mia canzoni non avrebbero suono, ma uniti siamo gli strumenti di una cattedrale che abbiamo costruito sera dopo sera. E che sicuramente costruiremo ancora”

Kurt Cobain, all'asta la chitarra usata per Unplugged

 

Dave Grohl, leader dei Foo Fighters, ha parlato dell’importante connessione tra artisti e pubblico immaginando come potrebbero essere i concerti dopo la fine dell’emergenza legata al COVID-19. Le sue parole sul magazine The Atlantic.

 

Dave Grohl: “Io so esattamente dove avrei dovuto essere”

 

Una lunga lettera in cui l’artista ha lasciato spazio alla persona. Dave Grohl, frontman dei Foo Fighters, ha raccontato al magazine The Atlantic il suo punto di vista sul mondo dei concerti parlando di come potrebbe cambiare il mondo: “Dove avevate pensato di trascorrere il 4 luglio?”.

 

Il cantante è partito da una semplice domanda e da un’altrettanto apparentemente scontata risposta: “Io so esattamente dove avrei dovuto essere: FedExField, fuori Washington, con la mia band Foo Fighters e circa 80.000 amici stretti. Avremmo dovuto celebrare il venticinquesimo anniversario del nostro album di debutto”.

 

La diffusione del Coronavirus (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI - LA MAPPA) ha ovviamente portato a una drastica rivoluzione del mondo che conoscevamo mettendo in pausa eventi e luoghi di aggregazione, tra loro stadi e palazzetti. “Sfortunatamente la pandemia legata al Coronavirus ha ridotto la musica dal vivo di oggi a piccole e poco lusinghiere finestre”.

Dave Grohl: “Non c’è niente come l’energia  di un concerto”

Il cantante ha specificato: “Non fraintendetemi. Posso assolutamente affrontare la monotonia e la limitante cucina della quarantena (sto migliorando nel preparare le lasagne), e so che tutti noi che non dobbiamo lavorare negli ospedali o consegnare pacchi possiamo ritenerci fortunati, ma non posso farci nulla, sono ancora affamato di un grande vecchio piatto di rock and roll live, sudato e frastornante. Di quel tipo che fa correre il tuo cuore, muovere il tuo corpo e agitare la tua anima con passione”.

 

Dave Grohl ha aggiunto: “Non c’è niente come l’energia  e l’atmosfera di un concerto. È l’esperienza che più di tutte permette di affermare la tua esistenza, vedere i tuoi artisti preferisti sul palco, in carne, meglio di un’immagine che appare sul tuo computer”.

Dave Grohl: “So che torneremo a farlo”

 

L’artista ha parlato dell’iconico concerto dei Queen al Wembley Stadium del 1985 sottolineando come la connessione tra Freddie Mercury e il pubblico fosse il vero ingrediente in grado di sprigionare energia e far sentire vivi tutti i presenti.

 

Dave Grohl ha poi posto l'accento su come nel corso degli anni abbia voluto stabilire lo stesso rapporto con il suo pubblico sottolineando l’estrema necessità di tornare a urlare e vivere insieme ai fan: “Nel mondo di oggi dominato da paura, disagio e distanziamento sociale, è difficile immaginare di poter condividere ancora esperienza come queste. Non ho idea di quanto potrà essere sicuro tornare a cantare a braccetto con tutto il nostro fiato, far correre i cuori, muovere i corpi, far scoppiare le anime di vita. Ma so che torneremo a farlo, perché dobbiamo. Non è una scelta. Siamo umani. Abbiamo bisogno di momenti che ci rassicurino di non essere soli. Che siamo compresi. Che siamo imperfetti. E, soprattutto, che abbiamo bisogno l’uno dell’altro”.

 

Infine, il cantante ha dichiarato: “Ho condiviso la mia musica, le mia parole, la mia vita con le persone venute ai concerti. E loro hanno condiviso le loro voci con la mia. Senza quel pubblico che suda e urla, le mia canzoni non avrebbero suono, ma uniti siamo gli strumenti di una cattedrale che abbiamo costruito sera dopo sera. E che sicuramente costruiremo ancora”.

Spettacolo: Per te