Il testo di “Spalle al muro”, canzone di Renato Zero e scelta da Anastasio per la serata dei duetti al Festival di Sanremo 2020
Per la serata dei duetti e delle cover dedicate alla storia della musica italiana al Festival di Sanremo, Anastasio propone “Spalle al muro”, canzone interpretata da Renato Zero nell’edizione del 1991. Il rapper partecipa a Sanremo 2020 con il brano “Rosso di rabbia” e per questa serata speciale verrà accompagnato dalla PFM. I membri attuali dello storico gruppo sono: Franz Di Cioccio (batteria, percussioni e voce), Lucio Fabbri (violino, tastiera e chitarra), Roberto Gualdi (batteria), Patrick Djvas (basso), Alessandro Scaglione (tastiera e voce), Marco Sfogli (chitarra elettrica) e Alberto Bravin (tastiere aggiuntive, chitarra acustica e voce).
Il testo di “Spalle al muro”
La canzone “Spalle al muro” di Renato Zero ha partecipato al Festival di Sanremo 1991 classificandosi al secondo posto dietro “Se stiamo insieme” di Riccardo Cocciante. Testo e musica sono di Mariella Nava, grande amica di Zero e in inglese è stata interpretata dalla cantante giamaicana Grace Jones con il titolo “Still Life”. Il brano racconta il lento declino dell'età e la critica che la modernità fa agli anziani con la poca considerazione che si ha per le persone non più giovani. Questo il testo di “Spalle al muro” di Renato Zero e portata al Festival di Sanremo 1991. La canzone verrà reinterpretata nella serata dei duetti del Festival di Sanremo 2020 da Anastasio e la PFM:
Spalle al muro
Quando gli anni son fucili contro
Qualche piega sulla pelle tua
I pensieri tolgono
Il posto alle parole
Sguardi bassi alla paura
Di ritrovarsi soli.
E la curva dei tuoi giorni
Non è più in salita
Scendi piano dai ricordi in giù
Lasceranno che i tuoi passi
Sembrino più lenti
Disperatamente al margine
Di tutte le correnti...
Vecchio,
Diranno che sei vecchio
Con tutta quella forze che c'è in te.
Vecchio,
Quando non è finita
Hai ancora tanta vita
E l'anima la grida
E tu lo sai che c'è.
Ma sei vecchio,
Ti chiameranno vecchio
E tutta la tua rabbia viene su
Vecchio, sì, con quello che hai da dire
Ma vali quattro lire
Dovresti già morire
Tempo non ce n'è più
Non te ne danno più...
Ogni male fa più male
Tu risparmia fiato
Prendi presto
Tutto quel che puoi
E faranno in modo
Che il tuo viso sembri stanco
Inesorabilmente più appannato
Per ogni pelo bianco...
Vecchio...
Vecchio...
Vecchio
Mentre ti scoppia il cuore
Non devi far rumore
Anche se hai tanto amore
Da dare a chi vuoi tu...
Ma sei vecchio,
T'insulteranno vecchio
Con tutta quella smania che sai tu...
Vecchio sì
E sei tagliato fuori
Tu e le tue convinzioni
Le nuove son migliori
Le tue non vanno più
Ragione non hai più...
Vecchio sì
Col tanto che faresti...
Adesso che potresti
Non cedi perché esisti
Perché respiri
Tu...