Live In Milano, il film "Unicorni" nelle parole di Michela Andreozzi ed Edoardo Pesce

Cinema

Al Teatro Dal Verme un dialogo sulla nuova pellicola che vede tra i protagonisti Michela Andreozzi, nel ruolo di regista e attrice, ed Edoardo Pesce. Un film che affronta temi delicati con uno spirito doppio, commedia e dramma

L’educazione emotiva e la varianza di genere sono al centro della nuova pellicola della regista e attrice Michela Andreozzi, “Unicorni”, che vede tra gli interpreti principali anche l’attore Edoardo Pesce. Del film, in uscita nelle sale il 18 luglio, abbiamo parlato a Sky TG24 Live In Milano, in diretta dal Teatro Dal Verme, nell’intervista di Denise Negri  (SEGUI LA GIORNATA DI LIVE IN MILANO IN DIRETTA).

Michela Andreozzi: “Si parla di educazione emotiva”

“È un film fa ridere e piangere. Si parla di inclusività – spiega Andreozzi - Cosa succederebbe se in una famiglia ci fosse un elemento, in questo caso un bimbo di 9 anni, che non si identifica nel genere con cui è nato? Si parla di quanto è difficile educare, includere, accettare. Parla di educazione emotiva (VIDEO). Il desiderio di questo bimbo è fare la sirenetta in una recita scolastica. Da un dubbio, si scatenano una serie di conseguenze sulla famiglia”. Su questi temi, spiega la regista, “la difficoltà è di noi adulti perché questa è una generazione inclusiva (VIDEO), capisce il concetto di genderless. Nel film tutto questo manda in crisi i genitori perché sanno che la società non è così inclusiva. I genitori non sanno più chi sono. Per realizzare il film ci siamo confrontati con una associazione, Genderless, di genitori con bambini che hanno varianza di genere”.

Edoardo Pesce: “Nel film non si prende una posizione”

Pesce ci parla del suo ruolo nel film: “Interpreto questo papà, Lucio, che è progressista, lavora anche in radio con un programma aperto per l’inclusione. È un film soprattutto rivolto ai genitori. A questo bimbo piace vestirsi da femmina solo in casa. C’è poi una piccola crisi del papà, che non capisce se educarlo alla mascolinità per proteggerlo dalla società. E poi i genitori decidono di partecipare a un corso di genitori “unicorni. Nel film in realtà non si prende una posizione su questo tema”, conclude l'attore.

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