
In ricordo di Vittorio Gassman: ecco 10 tra i suoi migliori film. FOTO
Considerato tra i più grandi attori italiani del Novecento, Il grande Mattatore se ne andò il 29 giugno del 2000. Versatile e perfezionista sul lavoro, nella sua carriera ha interpretato tanti generi diversi e collezionato innumerevoli riconoscimenti

Il primo settembre 1922 nasceva a Genova Vittorio Gassman, tra i più grandi attori italiani del Novecento ma anche regista, sceneggiatore, doppiatore, presentatore. Soprannominato il Mattatore, dallo spettacolo televisivo da lui condotto, è morto nel 2000 a Roma. Versatile e perfezionista sul lavoro, nella sua carriera ha interpretato generi diversi, alternato cinema, tv e teatro e collezionato vari riconoscimenti (tra cui il Leone d'oro alla carriera).
GUARDA IL VIDEO: I migliori film di Vittorio Gassman
Riso Amaro, 1949. In questo film di Giuseppe De Santis, ambientato tra le mondine delle risaie vercellesi e considerato un classico del neorealismo italiano, Vittorio Gassman interpreta Walter: è un pregiudicato che spinge l’amante a rubare una collana e poi scappa con lei per sfuggire alla polizia. Al suo fianco ci sono Silvana Mangano e Doris Dowling. La pellicola ha ricevuto una candidatura agli Oscar per il miglior soggetto. Oltre che in Italia, ha avuto fortuna anche nei cinema francesi
I migliori film di Vittorio Gassman
I soliti ignoti, 1958. Altro film entrato nella storia del cinema, che segna la nascita della commedia all’italiana e viene candidato agli Oscar come miglior pellicola straniera. Diretto da Mario Monicelli, è ispirato alla novella Furto in una pasticceria di Italo Calvino. Nel cast anche Marcello Mastroianni, Totò, Carla Gravina, Renato Salvatori, Claudia Cardinale. Gassman è il pugile balbuziente Peppe Er Pantera, uno dei membri della banda messa in piedi per scassinare la cassaforte del Banco dei Pegni. Vince il Nastro d’argento come miglior attore protagonista
Vittorio Gassman, il ricordo di Gianni Canova. VIDEO
La grande guerra, 1959. Vittorio Gassman è diretto ancora una volta da Mario Monicelli, in questo capolavoro che ottiene il Leone d’Oro a Venezia e la candidatura agli Oscar come miglior film straniero. È ambientato negli anni della Prima guerra mondiale, con il racconto drammatico e ironico di due uomini che loro malgrado finiscono in trincea: Gassman è il milanese Busacca, mentre Alberto Sordi è il romano Jacovacci. Nel cast anche Silvana Mangano. È considerato uno dei titoli fondamentali del cinema italiano
Con quante “enne” si scrive: Gassman o Gassmann?
Il sorpasso, 1962. Vittorio Gassman è Bruno Cortona in questo capolavoro di Dino Risi, film manifesto dell’Italia degli ’60 scritto insieme a Ettore Scola e Ruggero Maccari. L’attore interpreta un 40enne esuberante e superficiale che nel giorno di Ferragosto, a bordo della sua Lancia Aurelia, incontra Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant), giovane studente timido e posato. Vince, tra l'altro, un David di Donatello e un Nastro d'argento come miglior attore protagonista
Gli amori di Vittorio Gassman. FOTO
I mostri, 1963. Ancora Dino Risi dirige Gassman in uno dei più celebri film italiani a episodi. Nel cast c’è anche Ugo Tognazzi. La pellicola è composta da venti episodi, tutti disgiunti tra loro ma ambientati nella Roma dei primi anni Sessanta
Vittorio Gassman: quante ne sai sul mattatore del cinema? FAI IL QUIZ
L'armata Brancaleone, 1966. Commedia diretta da Mario Monicelli, campione d’incassi e considerata uno dei più grandi capolavori del cinema italiano. Gassman è lo sgangherato cavaliere Brancaleone da Norcia: goffo e sfortunato, per tentare di guadagnarsi onore e dignità va in giro per l’Italia in cerca di fanciulle da salvare. Insieme ai suoi compagni di viaggio, è protagonista di divertenti disavventure. Da allora, nell’immaginario collettivo, l’armata Brancaleone è sinonimo di imprese improbabili e disorganizzate
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In nome del popolo italiano, 1971. Gassman è diretto ancora una volta da Dino Risi. Interpreta il cinico imprenditore Lorenzo Santenocito, accusato di omicidio e pronto a tutto pur di non avere guai con la giustizia. Accanto a lui c’è Ugo Tognazzi, nei panni del magistrato Mariano Bonifazi che vuole inchiodare Santenocito

Profumo di donna, 1974. È uno dei ruoli più apprezzati di Gassman, che viene premiato per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes. Il film, diretto da Dino Risi, è la trasposizione del romanzo Il buio e il miele di Giovanni Arpino e ottiene due nomination agli Oscar (miglior film straniero e migliore sceneggiatura non originale). L’attore è Fausto Consolo, capitano in pensione rimasto cieco dopo l’esplosione di una granata. Parte per Napoli per raggiungere un amico e suicidarsi insieme. Ad accompagnarlo c’è un soldato 18enne (Alessandro Momo)

C'eravamo tanto amati, 1974. Nello stesso anno Gassman è protagonista di un altro classico del cinema italiano, firmato da Ettore Scola. Nel cast ci sono anche Nino Manfredi, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli e Giovanna Ralli. La pellicola racconta la storia di tre partigiani che si conoscono durante la guerra di liberazione e poi si rincontrano dopo anni, quando molte cose sono cambiate

La famiglia, 1987. Altro malinconico ritratto della società italiana, diretto da Ettore Scola. Racconta la storia di una famiglia romana dal 1906 al 1986. Nel cast anche Stefania Sandrelli, Fanny Ardant, Sergio Castellitto. Vittorio Gassman ha un doppio ruolo: prima è il nonno del protagonista Carlo, poi lo stesso Carlo da adulto e da anziano. Vince il David di Donatello come miglior attore, per un’interpretazione considerata tra le più intense della sua carriera