Nata a Stoccolma il 18 settembre 1905, l'attrice svedese naturalizzata statunitense è stata una delle più celebri icone dello star system hollywodiano. Ancora oggi è un mito indiscusso, nell'immaginario collettivo, del mondo del cinema LA FOTOGALLERY
Greta Garbo, pseudonimo di Greta Lovisa Gustafsson, è nata a Stoccolma il 18 settembre 1905. L'American Film Institute l’ha inserita al quinto posto tra le più grandi star della storia del cinema. Per il suo fascino misterioso fu soprannominata "La Divina"
Dopo aver iniziato l'attività di attrice in Svezia, venne ingaggiata negli Stati Uniti dalla Metro-Goldwyn-Mayer, di cui divenne rapidamente l'attrice di punta fra gli anni ’20 e gli anni ‘40, ottenendo un grandissimo successo sia nell'epoca del muto che del sonoro
Grazie al suo talento e al suo carisma fu apprezzata in pellicole divenute dei classici del cinema, come “Grand Hotel” (1932), “La regina Cristina” (1933) e “Anna Karenina” (1935), seducendo generazioni di spettatori e diventando una delle più celebri icone dello star system hollywodiano
Alti e bassi si alternarono a lungo nella storia di donna e d'attrice di Greta Garbo: scrisse spesso agli amici svedesi di sentirsi sola e infastidita dal clamore della celebrità e d'essere scontenta della qualità dei suoi primi film girati nel 1926 nella Mecca del cinema – “La tentatrice” e “Donna fatale” - in cui interpretò ruoli di vamp provocanti, distruttive e prive di scrupoli
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Dal 1927 al 1937 interpretò una ventina di film, sempre nei panni di seduttrice, un ruolo, a suo dire, da lei detestato (in questa foto è con Robert Taylor in una scena del film "Camille")
L'attrice avrebbe desiderato interpretare la parte di Giovanna d'Arco, ma le sue aspettative di ottenere ruoli più aderenti alla sua personalità vennero ripetutamente scoraggiate dalla MGM
A detta di molti, il suo successo era dovuto anche al fascino del suo volto meravigliosamente illuminato dal direttore della fotografia William H. Daniels, che lei stessa volle sempre al suo fianco
Sul grande schermo Greta Garbo è stata anche spia, regina del doppio gioco, assassina, aristocratica, moglie infedele, ammaliatrice e donna irresistibile, cortigiana e prostituta (in questa foto insieme a Clark Gable)
Nel 1939, Ernst Lubitsch intravide le sue ulteriori potenzialità e ne fece la protagonista di un'esilarante commedia, "Ninotchka", in cui la diva dimostrò doti di attrice brillante e dove, per la prima volta sullo schermo, la si vide ridere
Il suo mito crebbe in contrapposizione con quello di un'altra grande diva, Marlene Dietrich, star di punta di una casa cinematografica concorrente che contribuì a creare una presunta rivalità tra le due attrici
Molto chiacchierata a Hollywood fu la storia d'amore che la Garbo ebbe con l'attore americano John Gilbert, stella del cinema muto. Sebbene sinceramente legata a lui, l'attrice non esitò a lasciarlo quando questi le chiese di sposarlo; indipendente ed autonoma, Greta Garbo non desiderava legarsi a nessuno
Alcune biografie confermano l'intensa relazione fra Garbo e Mercedes de Acosta, poetessa statunitense di origine spagnola. Riservatissima, la Garbo non perdonò mai alla de Acosta di aver diffuso alla stampa informazioni sulla loro storia sentimentale e chiuse ogni rapporto con lei
Dopo la delusione per l'insuccesso del film "Non tradirmi con me" (1941), a soli 36 anni la Garbo decise di ritirarsi definitivamente dalle scene e per il resto della sua esistenza sfuggì sempre alla notorietà
Ebbe quattro candidature ai premi Oscar e ne ricevette uno alla carriera nel 1955, dopo il suo ritiro dalle scene avvenuto dieci anni prima. Da quel momento e fino alla morte, avvenuta nel giorno di Pasqua del 1990, l'attrice condusse una vita assolutamente riservata, cercando il più possibile di evitare giornalisti e fotoreporter
La Garbo appartiene tuttora al mito e all'immaginario collettivo, ben oltre quello star system dal quale aveva sempre preso le distanze. Federico Fellini, parlando di lei, la definì una fata severa: in cuor suo era, senza mezzi termini, "la fondatrice d'un ordine religioso chiamato cinema"