Il 19 agosto 1936 il poeta e regista teatrale moriva fucilato dai soldati di Francisco Franco. Antagonista della destra che con la Guerra civile aveva preso il potere, fu ucciso perché “massone, praticava l’omosessualità e altre aberrazioni”. La sua carriera, le sue opere, il rapporto con Salvador Dalì e le sua morte sono state ispirazione per molti registi: ecco alcuni titoli per ricordare l'artista simbolo della "generazione '27"
Il 19 agosto 1936 Federico García Lorca veniva fucilato vicino a Granada, in Spagna, dopo essere stato catturato da uno squadrone delle milizie del dittatore Francisco Franco. Apertamente contrario alle posizioni nazionalistiche della destra che con la Guerra civile aveva preso il controllo del Paese, stando a un documento della polizia ritrovato nel 1965 fu ucciso perché “era un massone, praticava l’omosessualità e altre aberrazioni”. Il suo corpo, mai ritrovato, si dice che fu gettato in un burrone. Poeta, drammaturgo e regista teatrale, Lorca fu uno dei più grandi esponenti della “generazione ‘27”, gruppo di artisti avanguardisti europei. La sua carriera, le sue opere, il rapporto con Salvador Dalì e la sua morte hanno ispirato molti registi, dall'Italia alla Spagna, che negli anni hanno deciso di dedicargli diversi film. Da “Little Ashes” a “La Novia”: ecco cinque pellicole per ricorda il poeta.
“Little Ashes”
Nel 1922 Madrid è una città in fermento. Per le strade e i salotti della capitale spagnola si respirano nuove influenze artistiche, da quelle musicali del jazz a quelle poetiche degli avanguardisti. È qui che il giovane Salvador Dalì (Robert Pattinson) incontra, negli anni dell’università, due ragazzi immersi nel fermento culturale madrileno: Luis Buñuel (Matthew McNulty) e Federico García Lorca (Javier Beltràn). Il film del 2008, diretto da Paul Morrison, racconta il rapporto tra Lorca e Dalì. Un’amicizia che si trasforma prima in attrazione e poi in un amore impossibile tra i due, con Lorca alle prese con la negazione della propria omosessualità e le frequenti partenze di Dalì a Parigi, dove la sua carriera decolla e si sposa. Nel frattempo le milizie franchiste hanno preso il controllo della Spagna. La notizia della morte di Lorca, fucilato dai soldati del generale Franco, fa capire a Dalì che non aveva mai smesso di amarlo.
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“La fine di un mistero”
Nessuna esecuzione per Lorca nell’ultimo film interpretato da Nino Manfredi prima della sua morte. La pellicola, rilasciata nel 2003 e diretta dal regista spagnolo Miguel Hermoso, è ambientata nel 1936, nel mezzo della Guerra Civile. Manfredi è un uomo -salvato dalla morte da un pastore locale - che ha perso la memoria. Passerà quarant’anni ricoverato in un manicomio. Nessuno conosce la sua identità, rivelata dopo lunghe ricerche solo alla fine del film: è Lorca, in questa versione romanzata della storia miracolosamente sopravvissuto alla fucilazione dei franchisti.
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“La Novia”
Paula Ortiz trasforma l’opera teatrale di Lorca Nozze di sangue in un western femminile, girato tra il deserto iberico del Monegros e la Turchia, nel film del 2015 La Novia. È la storia di due sposi (“novios”, in spagnolo), che si preparano a celebrare il loro matrimonio nel deserto, dopo anni passati insieme. Più si avvicina la data, più le cose si complicano e il racconto della loro storia diventa quello di un triangolo amoroso, tra scene esplicitamente sessuali e atmosfere crude e oniriche.
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“L’assassinio di Federico García Lorca”
Roberto Bisacco, Lina Sastri, Alessandro Haber e Federico Pacifici sono diretti da Alessandro Cane in L’assassinio di Federico García Lorca, film storico drammatico del 1976 che ripercorre l’ultimo anno di vita del poeta, dal rifugio a Granada allo scoppiare della Guerra civile fino alla sua fucilazione.
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“La casa di Bernarda Alba”
Mario Camus, nel 1987, porta sul grande schermo l’ultimo testo teatrale scritto da Lorca prima di essere ucciso dai falangisti. Bernarda Alba, vedova per la seconda volta, si sente costretta dalla società cattolica degli anni ’30 a vestire i panni della moglie in lutto perenne, costringendo le cinque figlie a una vita di clausura, tenendole chiuse in casa per sette anni. Tra tutte, è Adela - la più piccola - quella a soffrire di più. La ragazza intreccia una storia amorosa con Pepe, promesso sposo della primogenita Angustias. La relazione clandestina viene scoperta da Martirio, un’altra sorella.