Marty Supreme, il regista: "Film scritto completamente per Timothée Chalamet"

Cinema

Vittoria Romagnuolo

©Getty

Josh Safdie ha raccontato la genesi della pellicola, ideata diversi anni fa, prima che l'attore statunitense recitasse in Dune e Wonka. L'autore aveva intravisto nel suo giovane protagonista la spinta verso la grandezza che ha ispirato l'intero progetto

Mancano meno di dieci giorni al debutto nelle sale statunitensi e in quelle del Regno Unito di Marty Supreme, il nuovo film di Josh Safdie con Timothé Chalamet e l'attesa è febbrile in tutta Hollywood dal momento che il progetto, che ha già ottenuto giudizi positivi alle anteprime di New York e del Torino Film Festival, ha anche molte possibilità di rientrare tra i film con più nomination ai premi cinematografici di questa stagione. 
Mentre Chalamet, che ha già largamente parlato di questo lungometraggio come di uno dei più esaltanti della sua carriera, è impegnato già da tempo con una massiccia promozione a suon di merchandising di stampo sportivo (il film è un biopic ispirato alla vita del campione di tennistavolo Marty Reisman), Josh Safdie, regista e co-sceneggiatore, ha aggiunto nuovi dettagli sul progetto, che innalzano la curosità sul film atteso in Italia per il 22 gennaio
Il protagonista della storia, Marty Mauser, perseguiva la grandezza attraverso la disciplina sportiva. L'autore conferma che molti tratti del personaggio sono stati ispirati da Timothée Chalamet, dalla sua personalità ambiziosa e desiderosa di raggiungere larghi traguardi. 

Marty Supreme, un progetto partito nel 2017 

Timothée Chalamet sarà protagonista anche questo Natale al cinema con uno dei suoi film.
Marty Supreme esce, infatti, negli USA il 25 dicembre e nella stessa data, il divo americano, ha piazzato negli ultimi anni film che gli hanno portato molta fortuna (nel 2023 a Natale usciva Wonka, film da incassi record per Warner Bros., nel 2024 usciva A Complete Unknown, pellicola per cui l'attore ha sfiorato l'Oscar).
Con Marty Supreme Chalamet tenta nuovamente la strada del biopic prendendo il percorso più difficile.
Il suo personaggio non è una leggenda di fama planetaria come Bob Dylan, ma un campione di ping-pong nemmeno troppo noto oltre i confini nazionali, una storia ambientata negli anni Cinquanta che punta a coinvolgere lo spettatore con le atmosfere underground della Grande Mela e con l'energia di un protagonista con sogni molto più grandi di lui
Marty Supreme si ispira all'ambizione di Chalamet ed ha offerto all'attore più agomenti per credere in se stesso e alla bellezza dei propri sogni. 
Non è un mistero che l'attore sogni da tempo l'Oscar e punti su questa pellicola, la prima da solista di Josh Safdie, per sbalordire Hollywood che negli anni non ha mancato di celebrarlo per il suo innegabile talento e la sua starordinaria capacità di trascinare le masse nelle sale. 
Josh Safdie lo ha scelto come protagonista di un progetto ancora in erba nel 2017, prima che Chalamet intraprendesse l'avventura di Dune, ad oggi una saga di tre film. 
“Ho visto questa cometa che non era ancora atterrata da nessuna parte”, ha detto Josh Safdie ad Empire Magazine. "Aveva questa visione suprema per se stesso e lì c'era un'energia. Un’angoscia romantica”, ha dichiarato l'autore parlando dell'attore che a fine mese compirà trent'anni. 

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Nel film, i sogni di grandezza di Chalamet 

L'energia di Chalamet è stata incanalata in Marty Mauser, personaggio che Safdie ha scritto con Ronald Bronstein. I due hanno avuto tra le mani l'autobiografia di Marty Reisman, libro che ha fatto da base di partenza.
Il resto, è venuto fuori in anni di conversazioni e confronti, stagioni in cui Chalamet, dal canto suo, si è esercitato con la pallina e la racchetta, per diventare un vero giocatore di ping pong - anche per Bob Dylan aveva imparato a suonare dal vero l'armonica. 
Marty Mauser contiene delle influenze di Marty Reisman ma anche di Timothée Chalamet. Dice Safdie ad Empire:  “Il film è stato scritto completamente per Timmy. Per il lato sognatore di lui”. 
Lavorando su questo personaggio il regista ammette di essere cresciuto a sua volta. Nei lunghi anni di produzione del film ha avuto due figli. Anche lui, ha ammesso, era un "bambino sognatore" diventato adulto. 

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