Dracula - L'amore perduto, il cast del film di Luc Besson con Matilda de Angelis. FOTO
Dracula – L’amore perduto, diretto da Luc Besson, reinterpreta il mito del vampiro come tragedia romantica e immortale. Il film segue Vlad, nobile trasformato in creatura eterna dopo la morte della sua amata e il suo incontro secoli dopo con una donna che ne ricorda solo il volto. Tra passione giochi del destino e atmosfere tenebrose la storia esplora il confine tra amore assoluto e condanna per la vita eterna, riportando il vampiro alle sue radici più umane e dolorose
Caleb Landry Jones interpreta Vlad, nobile guerriero ferito nell’anima, destinato a diventare Dracula. Prima della maledizione è un uomo guidato dall’onore e dall’amore assoluto, travolto da una perdita che trasforma il suo cuore in abisso. La sua natura umana emerge nella disperazione, nella devozione e nella furia contro un destino che gli strappa l’unica felicità concessa.
Dracula - L'amore perduto tra desiderio e redenzione. La recensione del film di Luc Besson
Nei panni del conte Dracula, il vampiro immortale, Jones mostra la metamorfosi di Vlad: un essere condannato all’eternità, ossessionato dal ricordo di un amore perduto. Mostro e innamorato, predatore e anima spezzata, Dracula vive in bilico tra desiderio di redenzione e fame eterna. Il suo volto racconta secoli di solitudine e la violenza del mito che ha imparato a incarnare.
Zoë Bleu dà vita a Elisabeta, la donna che accende la tragedia e la leggenda. Figura angelica e terrena, simbolo di dolcezza e destino crudele, Elisabeta rappresenta l’origine del tormento di Vlad. È l’amore puro e irraggiungibile che fa crollare il principe, trasformando un uomo innamorato nel più iconico dei dannati.
Nella parte di Mina, Zoë Bleu reincontra l’amore di Dracula in un’altra epoca, evocando il tema della reincarnazione. Mina è moderna, concreta, lontana dalle ombre del passato ma inspiegabilmente attratta da esse. Il suo personaggio vive il conflitto tra razionalità e destino, ignara di essere il fragile ponte tra una vita normale e un amore che sfida il tempo.
Matilda De Angelis, che interpreta Maria de Montebello è “la prima vampira bolognese della storia del cinema”. Il capoluogo emiliano diventa così una piccola Transilvania, epicentro di della sensualità ironica e terrena della donna. “Ho deciso che il personaggio avrebbe avuto quella stessa origine, per darle spunti che aveva già dentro”. Mentre la stessa Matilda la descrive come “Donna punk, vivace, ironica, piena di desiderio e fame di vita”.
La Maria di De Angelis è anche specchio sociale: donna confinata tra pregiudizi e silenzi, la sua condizione riflette il confine sottile tra realtà e immaginazione. Non è la dama malinconica, ma una vampira moderna, impertinente, che ride nel crepuscolo. La sua relazione con il mito del vampiro non è semplice incontro, ma collisione emotiva che spalanca ferite e identità. Una presenza femminile magnetica, tragica e ambigua.
(Sulla sinistra) Ewens Abid interpreta Jonathan Harker, giovane avvocato lodinese prossimo alle nozze con Mina. Inviato a contrattare la vendita di un’abbazia nei Carpazi si ritrova prigioniero di Dracula da cui riesce a scappare. Harker è testimone e artefice della caduta del principe Vlad affrontandolo nel finale una volta per tutte. La sua innocenza diventa così strumento narrativo per mostrare l’orrore che si cela dietro la leggenda. Abid regala una performance che cresce in tensione fino al confronto finale.
Christoph Waltz interpreta un prete guerriero incaricato dalla Chiesa di fermare l’avanzata di Dracula. Il suo personaggio rappresenta la legge morale e l’ombra della redenzione in una storia dominata dal male e dalla vendetta. Waltz dona serietà e intelligenza al ruolo, creando un antagonista pienamente umano che incarna la lotta tra fede e dannazione.
Guillaume De Tonquédec interpreta Dumont, funzionario o aristocratico coinvolto negli intrighi che circondano Dracula e la sua ossessione. Il suo ruolo rappresenta il potere umano che, pur consapevole dell’oscuro, è costretto a scegliere tra profitto, paura e verità. De Tonquédec aggiunge al film la dimensione mondana di un mondo che vacilla tra salotto e orrore.
Luc Besson guida il progetto con il suo stile riconoscibile: estetica potente, atmosfere sospese e personaggi che vivono tra luce e abisso. Con questo film reinterpreta il mito del vampiro più famoso della storia come tragedia d’amore e destino, privilegiando l’intensità emotiva e l’immaginario romantico-gotico. La sua regia mira a fare del mito un racconto più umano evidenziandone i sensi ed il dolore.
Il cast unisce interpreti internazionali e volti europei, portando sullo schermo una corale di personaggi che circondano Vlad-Dracula tra passato e presente. Figure religiose, anime perdute, vittime e testimoni compongono un mosaico che rafforza il tono epico e sentimentale della storia. Ogni presenza aggiunge quelle sfumature che servono alla tragedia eterna dell’amore che sfida la morte.