Tre Ciotole, cast del film sul libro di Michela Murgia con Alba Rohrwacher ed Elio Germano
Cosa significa essere davvero vivi? Nel film tratto dall'ultimo libro di Michela Murgia seguiamo Marta (Alba Rohrwacher) e Antonio (Elio Germano), una donna e un uomo colti nel momento in cui si lasciano. Il film attraversa le fasi di una relazione — tra alti, bassi, paure e incertezze. Dopo un litigio, Marta si chiude in sé stessa, segnata da una misteriosa perdita di appetito - Antonio, giovane chef, si rifugia nel lavoro - e scopre che quel sintomo nasconde qualcosa di più profondo
Alba Rohrwacher interpreta Marta, una donna che dopo la fine della relazione con Antonio affronta un dolore silenzioso che si trasforma in un disagio fisico e profondo. Il corpo diventa lo specchio del suo smarrimento e della difficoltà di ritrovare equilibrio. Attraverso la ritualità delle “tre ciotole”, Marta intraprende un cammino di consapevolezza e rinascita interiore, facendosi portavoce di resilienza e introspezione femminile
Elio Germano veste i panni di Antonio, un uomo diviso tra successo e fragilità. Dopo aver lasciato Marta, tenta di colmare il vuoto dedicandosi interamente al lavoro, salvo poi scoprire che la separazione ha aperto una ferita più profonda di quanto immaginasse. Il suo percorso è quello di chi cerca di dare un senso al proprio fallimento affettivo e di riconnettersi, troppo tardi, con la parte più autentica di sé
Silvia D’Amico dà volto all’amica più intima di Marta, l’unica persona capace di restare accanto a lei nel momento della fragilità. Non invade il suo dolore ma lo accompagna, offrendo una presenza sincera e discreta. Il suo ruolo restituisce il valore dell’amicizia come forma di resistenza e di vicinanza umana, una presenza femminile che sostiene senza giudicare e che aiuta la protagonista a riaprirsi alla vita
Galatea Bellugi interpreta una giovane paziente che Marta incontra in ospedale. Il loro incontro, seppur breve, diventa un riflesso di dolore e speranza condivisi. Attraverso questo legame fragile e momentaneo, il film mostra come anche nella malattia possa nascere un dialogo umano autentico. La Bellugi offre un’interpretazione intensa, capace di trasformare un ruolo secondario in una presenza dal forte valore simbolico
Francesco Carril interpreta Agostino, il medico che si prende cura di Marta durante la malattia. Figura calma e riflessiva, rappresenta il confine tra corpo e anima, tra scienza ed empatia. Il suo personaggio diventa il tramite attraverso cui Marta riscopre l’importanza dell’ascolto di sé e della cura, non solo fisica ma anche emotiva, aprendo un dialogo silenzioso sul significato della guarigione
Sarita Choudhury interpreta la nutrizionista che introduce Marta al rito delle tre ciotole, un gesto di equilibrio tra mente, corpo e spirito. La sua figura unisce saggezza e tenerezza, trasformando il cibo in linguaggio di cura e riconciliazione. Attraverso il rapporto tra le due donne, il film esplora il concetto di nutrimento non solo puramente fisico ma soprattutto emotivo
Giorgio Colangeli interpreta un personaggio che funge da punto di equilibrio nel mondo di Marta, un uomo che osserva e comprende senza giudicare. La sua presenza, discreta ma incisiva, dà voce al tema della solidarietà e del sostegno silenzioso che attraversa l’intera narrazione. Con la sua esperienza e umanità, Colangeli aggiunge profondità al mosaico di esistenze che circondano la protagonista
Il film si ispira a Tre Ciotole, ultimo libro di Michela Murgia pubblicato nel 2023. Il volume raccoglie racconti che indagano il tema dell’assenza, della malattia e dell’elaborazione del dolore, intrecciando vita quotidiana e riflessione spirituale. La regista Isabel Coixet traduce sullo schermo l’intensità della scrittura della Murgia con delicatezza visiva, conservando la dimensione intima e universale di un testo che è insieme addio e rinascita, anche e soprattutto, in memoria dell’autrice