Mark Ruffalo fa un appello per Gaza: “Trump fai qualcosa. Fermate quest'atto criminale"

Cinema
Foto tratta dal profilo Instagram di Mark Ruffalo

L'attore, che aveva già aderito in passato alla campagna Artists4Ceasefire, si è rivolto ai governi mondiali dopo la conferma da parte dell'Onu della carestia in corso nella Striscia

“Ciò a cui stiamo assistendo a Gaza non è solo una tragedia, è un crimine contro l’umanità. La fame forzata, una carestia provocata dall’uomo – bambini e famiglie che deperiscono mentre il mondo guarda in silenzio. Questo non è un disastro naturale. Questo è il risultato di scelte deliberate prese da coloro che sono al potere”. Nella didascalia di un post Instagram, l’attore Mark Ruffalo ha denunciato la situazione in corso a Gaza, dove il 22 agosto il rapporto dell’Ipc, l’Integrated Food Security Phase Classification, un organismo sostenuto dalle Nazioni Unite responsabile del monitoraggio della sicurezza alimentare, ha confermato per la prima volta una carestia in Medio Oriente. “Leader mondiali: il vostro silenzio è complicità”, ha proseguito nella didascalia. “Il vostro non agire sta consentendo questa sofferenza. Non possiamo restare a guardare mentre un intero popolo muore di fame. L’umanità ci chiede di più. Fate qualcosa! Alzate la voce. Chiedete la fine di questa carestia. Chiedete la fine del genocidio e della distruzione. Chiedete che venga fatta giustizia. Chiedete la vita”. Nel video, Ruffalo spiega che “l’Ipc, il gruppo responsabile di monitorare la fame o la carestia in una particolare area, ha appena affermato che Gaza è in uno stato di carestia. Carestia. Non si tratta di un disastro naturale, non è una mancanza. Questo è un disastro creato dall’uomo, è un atto criminale provocato dall'uomo per uccidere la popolazione civile ed è perpetrato da Israele e dall'Idf, che hanno tutto il cibo del mondo da una parte del confine, e poi dall'altra parte non hanno niente”. L’attore prosegue animatamente: “Non consentite che Gaza muoia di fame, parlate, non fermatevi finché non ci sarà una pace duratura. Sì, dobbiamo fermare tutto questo, dobbiamo riportare a casa gli ostaggi e dobbiamo fermare l'uccisione dei bambini, perché l'80% delle persone morte in questa guerra sono civili. È una follia! Facciamo qualcosa, Presidente Trump, fai qualcosa, dici che ti importa della gente che muore di fame, dici che vuoi fermare la guerra. Fai qualcosa, fai qualcosa, fai qualcosa. Europa, fai qualcosa. Germania, fai qualcosa, Regno Unito, fai qualcosa. Stiamo qui seduti a guardare cosa succede? È folle. È straziante. Fate qualcosa”.

L'IMPEGNO INSIEME AD ARTISTS4CEASEFIRE

Alla cerimonia degli Oscar 2024, Mark Ruffalo, insieme ad altri artisti come Billie Eilish e il fratello Finneas, Ava DuVernay e Ramy Youssef, era salito sul palco del Dolby Theater di Los Angeles indossando una piccola spilla rossa che faceva parte della campagna Artists4Ceasefire, “artisti per il cessate il fuoco”, che era nata nell’ottobre 2023 con una lettera indirizzata all’allora Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e al Congresso americano per chiedere di fare un appello per un immediato cessate il fuoco a Gaza. All’interno spiccava l’immagine di una mano rossa con, al centro, un cuore nero. “La spilla è il simbolo del sostegno collettivo per un cessate il fuoco immediato e permanente, per la liberazione di tutti gli ostaggi e per l’invio urgente di aiuto umanitario ai civili a Gaza”, aveva spiegato allora una nota di Artists4Ceasefire. Oltre 400 celebrità, comprese Cate Blanchett e Jennifer Lopez, avevano aderito alla campagna.

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