I Fantastici 4 – Gli Inizi: la recensione del reboot Marvel tra emozione e visioni rétro

Cinema
Paolo Nizza

Paolo Nizza

Dal 23 luglio 2025 al cinema, I Fantastici 4 – Gli Inizi segna il ritorno della Prima Famiglia Marvel in un reboot visivamente spettacolare e narrativamente potente. Diretto da Matt Shakman, il film apre la Fase Sei del MCU con Pedro Pascal, Vanessa Kirby e Joseph Quinn. Tra Silver Surfer, Galactus, maternità eroica e look rétro anni ’60, è un cinecomic emozionante, accessibile anche a chi non conosce l’universo Marvel

I Fantastici 4 – Gli Inizi,  la recensione del reboot Marvel 2025 Marvel tra emozione e visioni rétro Il 37° film del Marvel Cinematic Universe riscrive il passato guardando dritto al futuro. E convince

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Trama e cast del film I Fantastici 4 – Gli Inizi

 

Dal 23 luglio 2025 al cinema, I Fantastici 4 – Gli Inizi è il reboot Marvel che non ti aspetti. Il primo film della Fase Sei del Marvel Cinematic Universe riporta sullo schermo Reed Richards, Sue Storm, Ben Grimm e Johnny Storm. Ma lo fa in punta di fioretto, non a colpi di sciabola. Il regista Matt Shakman orchestra un’avventura spettacolare e insieme malinconica, ambientata su Terra-828, universo parallelo rétro-futuristico ispirato agli anni Sessanta.

Dimenticate le trasposizioni del passato: questo è un film che dribbla le compilation di mazzate, le sottotrame irrisolte, gli spiegoni da mappazzone e le caratterizzazioni abbozzate. Qui si respira finalmente cinema. Il risultato è un cinecomic equilibrato e seducente, come un cocktail Old Fashioned miscelato a regola d’arte: la dolcezza dello zucchero abbraccia l’amaro elegante dell’angostura, senza che un sapore sovrasti l’altro.

 

Stile, emozione e personaggi nel reboot Marvel 2025

Come Ronaldo Il Fenomeno nella semifinale sul fango di Mosca (datata 14 aprile 1998), I Fantastici 4 – Gli Inizi danza tra ironia, azione, pathos e cultura pop. È un cinecomic che sa di sitcom vintage, un film che strizza l’occhio alla grande fantascienza (Kubrick su tutti) e insieme racconta la fragilità dei legami. Pedro Pascal è un Mister Fantastic emotivamente elastico: geniale, sì, ma incapace di gestire la sua stessa umanità. Vanessa Kirby è una Donna Invisibile percepibilissima, elegante e materna senza cadere mai nel cliché. È finisce, giustamentel per essere  il centro affettivo e politico del film.

Superpoteri e quotidianità: tra invenzioni e dettagli sorprendenti

Il film alterna momenti domestici ad altri visivamente mozzafiato, in cui Galactus (Ralph Ineson) incombe come un vampiro cosmico. Subzero Intel, il blockbuster immaginario dentro il film che si palesa attraverso gigantesce locandine che inondano New York e dintorni, è un colpo di genio metacinematografico. E la trovata di trasformare Silver Surfer in una figura femminile — interpretata da Julia Garner — risulta naturale, poetica, struggente. Garner incanta con la sua eleganza aliena. Joseph Quinn è una Torcia Umana brillante e vulnerabile, mentre Ebon Moss-Bachrach regala a La Cosa una profondità inedita. Pascal soffre per ogni allungamento di Reed, e Kirby salva la scena — e il film — con la sola forza di un silenzio.

 

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Marvel 2005 vs 2025: perché questo reboot funziona

Rispetto ai precedenti tentativi, il film del 2025 è più bilanciato, coeso e narrativamente compiuto. A differenza del film del 2005 diretto da Tim Story e del flop del 2015, qui i personaggi hanno uno spessore, le dinamiche familiari sono centrali e le scelte estetiche dialogano con il cuore del racconto. Il design rétro, la costruzione dei dialoghi, l’uso della CGI e l’equilibrio tra umorismo e dramma segnano una chiara rinascita del team più iconico della Marvel.

Di robot, talpe e ricordi animati

C’è un piccolo cuore meccanico che pulsa tra le pieghe di questo reboot. Si chiama H.E.R.B.I.E. – Humanoid Experimental Robot B-type Integrated Electronics – ed è l’assistente fidato del geniale Reed Richards. Una creatura di metallo e algoritmi, già apparsa nei cartoni Hanna-Barbera del ’78 quando la Torcia Umana fu messa in panchina per timore di emulazioni infiammabili. Nel film ritroviamo H.E.R.B.I.E. come eco tenera di quella memoria pop, con le sue lucine intermittenti e il tono da segretario cosmico, a metà tra R2-D2 e Wall•E.

E poi c’è lui, l’Uomo Talpa – Harvey Elder, interpretato da un Paul Walter Hauser degno di un fumetto pulp anni Cinquanta. Un tempo nemico, ora quasi alleato, governatore di un mondo sotterraneo fatto di ombre e  dignità sepolta. È l’antieroe che non cerca redenzione, ma solo un posto dove respirare. Il film lo guarda con ironia e rispetto, e noi con un pizzico di tenerezza. E' c'è pure spazio per una fugacissim apparizione del Fantasmo rosso e delle sue malevole scimmie
 
Perché in fondo I Fantastici 4 – Gli Inizi è anche questo: un brindisi ai personaggi minori, a quelli rimasti fuori dal primo piano, ma che portano sulle spalle l’anima segreta del Marvel Cinematic Universe. Il vino buono si nasconde nelle botti piccole, diceva qualcuno. E stavolta anche nei tunnel sotterranei.

 

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Famiglia, emozioni e lutto nel film I Fantastici 4 – Gli Inizi

Il cuore pulsante de I Fantastici 4 – Gli Inizi è il conflitto tra potere e fragilità. Il film non si limita a raccontare una battaglia cosmica, ma approfondisce il trauma della trasformazione, la difficoltà di comunicare, il timore del cambiamento. Ogni personaggio affronta una perdita: la normalità, la solitudine, la fiducia, l’identità. Eppure, in mezzo a questa tempesta, nasce una nuova definizione di famiglia: non quella perfetta, ma quella che sceglie di restare unita, nonostante tutto.

Una supereroina incinta: la rivoluzione silenziosa

Vanessa Kirby nei panni di Sue Storm porta sullo schermo una figura inedita per il MCU: una donna incinta, supereroina, leader e madre in potenza. La sua gravidanza non è un ostacolo narrativo, ma una spinta emotiva che rende le sue scelte ancora più coraggiose. Shakman e gli sceneggiatori trattano questo elemento con delicatezza, evitando ogni trappola retorica. Sue combatte, ama, protegge e sbaglia, ma senza mai diventare simbolo o stereotipo. È una donna che vive tutte le sue dimensioni, e per questo è uno dei personaggi femminili più interessanti della Marvel degli ultimi anni.

Reboot, fumetti e cultura pop: il ritorno alle origini

Il film è pieno di riferimenti ai fumetti originali di Lee e Kirby, ma senza feticismo. C’è una voglia sincera di tornare all’essenza dei Fantastici Quattro, quella miscela di avventura, scienza, affetti e stupore. Matt Shakman ha dichiarato che il film è una dichiarazione d’amore agli anni ’60, non solo nell’estetica ma nello spirito pionieristico. Il design dei costumi, i gadget, i media, persino gli show televisivi che si vedono in sottofondo contribuiscono a ricreare un mondo che omaggia la cultura pop senza cadere nella nostalgia sterile. E in questo, il film trova un’identità forte, che lo differenzia dai predecessori e lo avvicina a opere come WandaVision e Loki.

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Post-credit: tra rivelazioni cosmiche e cartoon vintage

Le due scene post-credit de I Fantastici 4 – Gli Inizi sono piccoli gioielli che brillano a fine visione, lasciando intuire sviluppi futuri e omaggiando la storia del team. La prima, più cupa e carica di tensione narrativa, ci catapulta quattro anni avanti nel tempo: Sue Storm è ora madre a tempo pieno del piccolo Franklin, che gioca sereno nel salotto. Ma qualcosa rompe l’idillio. Una figura incappucciata, vestita di verde, appare accanto al bambino. È lui. Il Dottor Destino. La macchina da presa indugia sul suo volto mascherato, mentre Franklin, quasi ipnotizzato, lo osserva. Non serve altro: la scritta “I Fantastici 4 torneranno in Avengers: Doomsday” chiude la scena come un colpo di gong.

La seconda post-credit, più leggera ma non meno significativa, è un omaggio metanarrativo: sugli schermi della New York del film scorrono spezzoni di una serie animata ispirata ai Fantastici 4, con grafica vintage e theme song catchy. Un modo ironico e affettuoso per ribadire che questi eroi, tra dramma e cartoon, tra tragedia e risata, restano saldamente ancorati all’immaginario collettiv

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FAQ – Domande sul film

Quando esce al cinema I Fantastici 4 – Gli Inizi? Dal 23 luglio 2025.
Chi sono i protagonisti? Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn, Ebon Moss-Bachrach e Julia Garner.
Perché vale la pena vederlo? Perché unisce emozione, invenzione, stile e cuore. Anche per chi non conosce l’universo Marvel. È un reboot che riscrive il canone con delicatezza e intelligenza, riuscendo a toccare corde intime senza rinunciare allo spettacolo. Da non perdere, anche solo per vedere un cinecomic finalmente umano.

 

tra nostalgia e rivelazione

I Fantastici 4 – Gli Inizi è Marvel che ritrova anima e ambizione. Un film che emoziona senza esplodere a ogni inquadratura. Un invito a tornare nei cartoon Hanna-Barbera, nei talk show vintage, tra visori spaziali a specchio. È un racconto che, tra fantascienza e sentimento, ci ricorda che anche gli eroi hanno bisogno di casa, di affetti, di gentilezza.

Come direbbe Ennio Flaiano: il meglio è passato. Ma forse, stavolta, è anche tornato

In conclusione, I Fantastici 4 – Gli Inizi  riscopre il cuore dell’MCU. Un reboot raffinato, sorprendente e umano, che merita di essere visto anche da chi non conosce l’universo Marvel.

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