Il Corvo – Guida alla saga, un viaggio appassionante tra cinema, fumetto e leggenda
CinemaNico Parente e Roberto Giacomelli firmano un’opera ricca e analitica che omaggia la figura cult de Il Corvo, attraversando ogni incarnazione della saga: dalle tavole di James O’Barr al cult movie con Brandon Lee, fino all’ultimo adattamento con Bill Skarsgård. Pubblicato da Shatter Edizioni, il volume si rivela un testo imprescindibile per fan e studiosi del cinema dark. Con uno sguardo critico ma appassionato, il libro ripercorre la nascita e l’evoluzione di un mito immortale
Era il 13 maggio 1994 quando Il Corvo usciva nelle sale cinematografiche americane. Sono trascorsi oltre trent’anni, eppure il lungometraggio diretto da Alex Proyas continua a librarsi tra i cult intramontabili della settima arte. Come scriveva Einstein: “Per quelli di noi che credono nella fisica, la distinzione tra passato, presente e futuro è solo un'illusione, per quanto ostinatamente persistente.” Vale anche per chi, nel segno di André Bazin, crede che il cinema possa fermare il tempo, trasformando i fotogrammi in una sorta di sacra sindone perpetua. Sfogliare le pagine di Il Corvo – Guida alla saga, pubblicato da Shatter Edizioni, è come lanciare un incantesimo. Sembra di tornare negli anni Novanta, mentre in sottofondo riecheggiano le note dei The Cure e la voce inconfondibile di Robert Smith: “But every night I burn / Every night I call your name / Every night I burn / Every night I fall again...” Perché “Un tempo la gente era convinta che quando qualcuno moriva, un corvo portasse la sua anima nella terra dei morti...”
Un libro ambizioso e necessario
Nel panorama editoriale italiano dedicato alla cultura cinematografica e fumettistica, "Il Corvo – Guida alla saga", scritto da Nico Parente con il contributo di Roberto Giacomelli, rappresenta un’opera tanto ambiziosa quanto necessaria. Il libro si propone di esplorare a fondo l’universo narrativo e simbolico de Il Corvo ("The Crow"), nato dal dolore personale di James O’Barr e divenuto nel tempo un autentico culto transmediale.
Parente e Giacomelli vanno ben oltre la classica guida: realizzano un saggio critico, un compendio e una riflessione personale sull’impatto che questa figura ha avuto sull’immaginario collettivo. Dal fumetto originale alle trasposizioni cinematografiche – in primis l’indimenticabile film del 1994, segnato tragicamente dalla morte sul set di Brandon Lee – ogni incarnazione viene analizzata con profondità e rispetto. Senza sensazionalismi da rotocalco di quart’ordine, il luttuoso incidente avvenuto il 31 marzo del 1993 nella città di Wilmington, nella Carolina del Sud, viene esplicato con rigore, tra segnali inquietanti e fatti inspiegabili.

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Il volume si apre con una contestualizzazione storica e culturale dell’opera di O’Barr, esplorando il trauma personale che ha generato il fumetto e il modo in cui dolore e vendetta si fondono in una narrazione nera, poetica e profondamente umana. Gli autori mostrano come Il Corvo sia riuscito a trasformare una tragedia individuale in un archetipo universale, capace di parlare a generazioni diverse, affascinate dal tema eterno dell’amore che sfida la morte.
Dall’intensa introduzione di Giuseppe Cozzolino, Il Corvo. Anatomia di un tormento, al capitolo finale in cui Parente analizza con lucidità il film uscito nel 2023 con Bill Skarsgård – un volo a metà tra remake e reboot, purtroppo poco riuscito – il libro si legge con piacere e tutto d’un fiato.

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Particolarmente interessante è il viaggio nelle opere mai realizzate. C’è sempre una malinconia irresistibile per i film che non hanno mai visto la luce. Grazie all’indagine accurata di Giacomelli, possiamo farci un’idea "platonica" di cosa sarebbe potuto essere The Crow 2027 firmato da Rob Zombie, o The Crow: Lazarus, una sinfonia urbana tra rap e hip hop con protagonista DMX.
Con classe, equilibrio e senza facili stroncature, ogni pellicola viene esaminata con attenzione e senza pregiudizi: ne vengono evidenziati pregi, difetti, contesto produttivo e ricezione critica. Il primo film, ça va sans dire, viene consacrato come un capolavoro gotico, ma anche i sequel meno riusciti (Il Corvo: Salvation, Il Corvo – Preghiera maledetta) sono trattati con il rispetto dovuto a ogni tentativo, per quanto imperfetto, di proseguire una mitologia tanto potente quanto irripetibile. Perché l'uso improprio del sarcasmo non abita tra queste pagine, con buona pace di quei presunti critici convinti di essere gli eredi di Karl Kraus.
Lo stile è scorrevole ma documentato, in equilibrio tra rigore critico e passione autentica. Il tutto è impreziosito da fotografie, illustrazioni e citazioni che restituiscono la forza ancestrale del personaggio. Notevole anche la cura editoriale, con una struttura ordinata che consente una consultazione tematica: utile non solo alla lettura integrale ma anche come manuale di riferimento.

"non può piovere per sempre"
In conclusione, Il Corvo – Guida alla saga non è soltanto un omaggio a un personaggio leggendario, ma una vera dichiarazione d’amore al potere evocativo del dolore trasformato in arte. Tra le pagine riecheggiano le parole imperiture del Paradiso perduto di John Milton e il "nevermore" perpetuato da Edgar Allan Poe nel suo capolavoro poetico The Raven. Il dolente e gotico Pierrot si trasfigura in un archetipico angelo della vendetta, avvolto da un'aura cristologica. E il libro, come Il Corvo stesso, continua a librarsi sopra le rovine delle passioni umane, ricordandoci che, nonostante il peso del destino e della fatalità, non può piovere per sempre.