Il Corvo, regista dell'originale contro il reboot: "Dovrebbe rimanere l'eredità di Lee"

Cinema

Camilla Sernagiotto

Credits: YouTube

Alex Proyas, il regista della pellicola originale uscita nel 1994, si dissocia dal reboot che il regista Rupert Sanders sta producendo (che vede protagonista Bill Skarsgård). Proyas non pensa che questo progetto sia una buona idea. “Sono certo che il cast e la troupe avessero tutte buone intenzioni, come tutti noi facciamo su qualsiasi film”, premette Proyas. Ma cassa totalmente l’idea alla base del reboot, spiegando che quel film dovrebbe rimanere solo ed esclusivamente di Lee, che su quel set ha perduto la vita

Il regista del film Il corvo - The Crow del 1994 critica il reboot della sua pellicola, quella che vedeva protagonista Brandon Lee.
Parliamo di Alex Proyas, il cineasta che a metà degli anni Novanta ha adattato per il grande schermo il fumetto di James O'Barr intitolato Il corvo (che racconta la storia di Eric Draven, un musicista rock classico la cui anima, inquieta e tormentata, tornerà per vendicare la sua morte e soprattutto lo stupro e l'omicidio della sua fidanzata Shelly Webster).

 

Il regista della pellicola originale si dissocia dal reboot che il suo collega Rupert Sanders sta producendo, con Bill Skarsgård protagonista. Proyas non pensa che questo progetto sia una buona idea: "Brandon Lee è morto girando il film. Dovrebbe rimanere la sua eredità”, queste le sue parole, espresse sul suo account di Facebook.

Alex Proyas: “Il Corvo è l’eredità di Brando Lee. Così dovrebbe rimanere”

Il regista del film originale premette quanto segue: “Sono certo che il cast e la troupe avessero tutte buone intenzioni, come tutti noi facciamo su qualsiasi film”. Però Alex Proyas cassa totalmente l’idea alla base del reboot, spiegando che quel film dovrebbe rimanere solo ed esclusivamente di Lee, che su quel set ha perduto la vita.

 

"Non provo davvero alcuna gioia nel vedere negatività sul lavoro di altri colleghi cineasti", ha scritto Proyas su Facebook. "E sono certo che avessero tutte buone intenzioni, come tutti noi facciamo su qualsiasi film. Quindi mi fa male dire di più su questo argomento, ma penso che la risposta dei fan parli da sola. Il Corvo non è solo un film. Brandon Lee è morto facendolo ed è stato completato come un testamento alla sua geniale perduta e tragica perdita. È la sua eredità. Così dovrebbe rimanere”, prosegue il messaggio di Alex Proyas su FB.

 

Nel suo post su Facebook, Proyas ha linkato un articolo di CBR intitolato "The Crow Remake Trailer Gets Staggering Amount of Dislikes on YouTube" (traducibile come: Il trailer del remake de Il Corvo ottiene un'incredibile quantità di Non mi piace su YouTube. Ndr: Viene chiamato remake anche se tecnicamente si tratta di un reboot). Il trailer del reboot, che vede anche la partecipazione di FKA Twigs, ha ricevuto un discreto numero di critiche online, fa sapere Variety.

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La morte di Brandon Lee

Brandon Lee, figlio del maestro di arti marziali e leggenda di Hollywood Bruce Lee, morì all'età di 28 anni sul set de Il Corvo quando fu colpito fatalmente da una pistola a salve.

 

La pellicola del 1994 era incentrata su un musicista che torna dall'aldilà per vendicarsi della banda che lo ha ucciso insieme alla sua fidanzata. È stata completata utilizzando una controfigura ed effetti digitali, dato che la fatale morte di Lee è avvenuta prima della fine delle riprese.
Il Corvo ebbe un enorme successo sia di critica che di pubblico e successivamente fu dedicato a Lee e alla sua fidanzata, Eliza Hutton.

 

“La morte di Brandon Lee suscitò ampie richieste di misure di sicurezza più rigide sui set hollywoodiani e riflette l'incidente fatale sul set di Rust, dove la direttrice della fotografia Halyna Hutchins morì dopo che un proiettile fu sparato da una pistola tenuta da Alec Baldwin”, scrive il giornalista Ethan Shanfeld in un articolo pubblicato nelle scorse ore dal magazine americano Variety.

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Il regista Rupert Sanders considera il remake come un tributo a Lee

In un'intervista con Vanity Fair, il regista del reboot, Rupert Sanders, ha detto che considera la sua versione de Il Corvo come un tributo a Brandon Lee.

 

"È ovviamente stata una terribile tragedia, ed è sicuramente qualcosa che abbiamo sempre avuto in mente durante la realizzazione del film", ha detto riguardo la morte di Lee. "Brandon era una voce originale e penso che sarà sempre sinonimo de Il Corvo e spero che sia orgoglioso di quello che abbiamo fatto e di come abbiamo riportato nuovamente in vita la storia. La sua anima è molto viva in questo film. C'è una vera fragilità e bellezza nella sua versione de Il Corvo, e penso che Bill Skarsgård si senta come il suo successore”, queste le parole di Rupert Sanders affidate alle pagine della rivista Vanity Fair.

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