Il Corvo, le prime immagini col look di Bill Skarsgård nel reboot del cult degli anni '90

Cinema
Vittoria Romagnuolo

Vittoria Romagnuolo

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A poco più di tre mesi dall'uscita nelle sale del remake del cult del 1994, in rete e sui social si è aperta la discussione su Bill Skarsgård, chiamato a far rivivere la leggenda del grande schermo Barandon Lee. Il nuovo Eric Draven è un personaggio contemporaneo. Per il suo look il regista si è ispirato alla versione di sé stesso negli anni Novanta

L'atteso remake de Il Corvo, progetto che per decenni ha ronzato nella testa di parecchi film-maker e che ha trovato in Rupert Sanders un coraggioso realizzatore, si sta materializzando sotto gli occhi dei fan della pellicola cult del 1994 i quali sono stati i primi a dare vita al dibattito sul nuovo protagonista, Bill Skarsgård, chiamato a riportare sul grande schermo Brandon Lee, attore entrato nel mito proprio grazie al ruolo nel thriller fantastico di Alex Proyas.
Le prime foto dell'attore svedese, diffuse in esclusiva da Vanity Fair, mostrano l'aspetto del nuovo Eric Draven, icona goth dark riportata ai giorni nostri. Ed è proprio questa operazione di riscrittura e revisione del personaggio che sta facendo discutere.

Il look di Bill Skarsgård

Per definizione, le icone sono come le stelle, luminose e inalterabili. Questa, almeno, è l'idea dei fan de Il Corvo - milioni, probabilmente, spalmati su più generazioni negli ultimi trent'anni - in attesa, come il resto del grande pubblico, dell'annunciato nuovo film basato sulla storia del celebre fumetto di James O'Barr.
Se la scelta di Bill Skarsgård aveva stuzzicato l'immaginazione del pubblico, vista la bellezza nervosa dell'attore di Stoccolma che si è legato sempre a personaggi inquietanti (vedi il killer Pennywise nella saga IT), diverse sono state le reazioni alle prime immagini scattate sul set che svelano il look del prossimo Eric Draven.
Il nuovo musicista vendicatore ha poco in comune col personaggio come lo conosciamo e nelle foto diffuse online è più contemporaneo di quanto i fan si immaginassero.
In un primo scatto, Skarsgård si guarda allo specchio, quasi per riconoscere i segni del suo celebre predecessore col quale ha in comune il trucco pesante sul viso e sugli occhi (sempre bordati di nero) ma dal quale si differenzia per il taglio di capelli, non più lunghi e ondulati, bensì corti e con i ciuffi portati sulla fronte, e per un gran numero di tatuaggi (tutti rigorosamente realizzati con inchiostro nero) che decorano il petto, l'addome, le mani, la faccia.
I micro tatuaggi sulla faccia, sono in primo piano negli scatti ravvicinati dell'attore con FKA Twigs, la nuova Shelly, l'amore perduto di Eric.
“Sembra Joker”, scrivono alcuni. “È uno scherzo? È una versione Twilight de Il Corvo?” commentano altri. Sanders, il regista, ha detto che aveva immaginato il personaggio esattamente così e per il suo look si è ispirato a sé stesso.  

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Il nuovo Eric Draven, mito contemporaneo

Rupert Sanders, regista inglese classe 1971, ha l'età giusta per ricordare perfettamente gli anni de Il Corvo e della nascita del mito del suo protagonista Brandon Lee, il cui personaggio era ispirato, nel look, a un momento storico e culturale definito più precisamente anche dalla popolarità del film del 1994 nato per essere un cult.
Sanders, che ha chiarito fin dal primo momento che il suo lavoro è anche ma non solo un omaggio a Il Corvo che quest'anno celebra trent'anni dalla sua uscita, ha detto di aver costruito il personaggio principale della nuova pellicola pensando ai diciannovenni di oggi, i quali, guardando il film, potranno riconoscersi nel suo protagonista.
Il remake, quindi, non è un mero rifacimento, è piuttosto un'opera che tiene ben presente il precedente cinematografico riportandolo all'epoca presente.
Eric Draven è crepuscolare e dark, come lo fu Brandon Lee ma in una maniera diversa. Stando alle prime immagini, possiamo ipotizzare di trovarci davanti a qualcosa che somiglia di più a un videoclip, probabilmente perché nell'aspetto di Skarsgård ritroviamo parecchio del look di un cantante della scena trap degli anni Venti del Duemila.
Non solo i tatuaggi ma anche il taglio di capelli, il Giulio Cesare haircut, con la frangia orizzontale e la sfumatura alta, la giacca indossata a petto nudo o il bomber con le toppe che si vede in un'altra foto, fanno pensare a un mondo che è diverso da quello dei Cure e dei Joy Division con cui è cresciuto il regista e al quale ha fatto dichiaratamente riferimento nel film.
Sanders ha aggiunto che la scena dei club e dei rave a cui lui stesso partecipava negli anni Novanta è molto presente nelle atmosfere del film.
Il look di Skarsgård è quello che lui stesso adottava negli anni della nascita di MTV, quando a sua volta era un giovane sedotto dalla scena musicale new-wave, post-punk e dall'iconografia di Tim Burton. L'anima di Lee è molto viva nel nuovo film che celebra una figura fragile, ferita e vigorosa in modo violento ma l'idea era quella di dare a tutto un'aria nuova. Del resto, chi si sognerebbe, oggi, di esprimere un giudizio negativo sul Romeo di Leonardo DiCaprio di Baz Luhrmann che pure rendeva attuale un personaggio scritto quattrocento anni prima?

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