MalAmore arriva al cinema, 5 cose da sapere sul film di Francesca Schirru

Cinema
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Il thriller ambientato nel cuore della Puglia arriva l’8 maggio sul grande schermo. Racconta la storia di una giovane donna intrappolata in un amore tossico. Il cast, la trama e i commenti di attori e regista

Dall’8 maggio Malamore è al cinema, l’attesa per l’esordio al lungometraggio di Francesca Schirru è terminata. Il film drammatico/thriller racconta la storia di una giovane donna e il suo coraggio di liberarsi da un amore tossico. La pellicola scava nelle dinamiche complesse e dolorose delle relazioni affettive. La storia si intreccia tra desiderio di liberazione e violenza psicologica, portando lo spettatore a riflettere sul fragile confine tra cura e sopraffazione. La domanda è una sola: come fa l’amore a trasformarsi in una prigione? Ecco cosa sapere sul film.

La trama del film

Il film è ambientato in Puglia e racconta la storia di Mary, una giovane donna intrappolata in una relazione tossica con Nunzio, un pregiudicato potente e pericoloso. Nunzio, nonostante sia sposato con Carmela, capoclan che ha gestito i suoi affari durante la sua reclusione, non accetta di perdere il controllo su Mary. Quando Mary conosce Giulio, il nuovo insegnante di equitazione del maneggio che frequenta, trova il coraggio di allontanarsi da Nunzio e di sognare una vita diversa, libera dall'oppressione e dalla paura. Ma la sua decisione non passa inosservata. Michele, amico d'infanzia e braccio destro di Nunzio, cerca di dissuaderla, avvertendola delle conseguenze del suo gesto. Mary, però, è determinata e decide di allontanarsi per qualche giorno, nella speranza di sfuggire a quell'ombra ingombrante che la perseguita. Ma l'orgoglio ferito di Nunzio è un’arma letale. Uscito di prigione, è deciso a riprendersi ciò che considera suo e a punire Mary per il suo tradimento. In un mondo dominato dalla violenza e dal potere, l'amore e l'amicizia diventano atti di ribellione estrema. La fuga di Mary sarà sufficiente a salvarla, o la vendetta di Nunzio si abbatterà su di lei senza scampo?

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Il cast

Protagonisti del film sono Giulia Schiavo che interpreta Mary: l’attrice 28enne di Orvieto si è fatta conoscere in televisione nella serie Che Dio ci aiuti e al cinema nel film La Partita. È poi stata nel cast di Un posto al Sole e Il Patriarca. A dare il volto al bello e spregiudicato Nino è invece Simone Susinna, modello che torna al cinema dopo il successo di 365 Giorni: Adesso e Altri 365 Giorni. Antonella Carone è la moglie Carmela. Attrice di teatro e cinema, i bambini la conoscono come Perfidia dei Me contro te, gli adulti l’hanno vista nel film Spaccapietre presentato alla 77esima Mostra Internazionale del cinema di Venezia. Simon Grechi è l’affascinante istruttore di equitazione Giulio. L’attore si è fatto conoscere al Grande Fratello 6 e poi ha preso parte a diverse serie Tv come Carabinieri, Moana e Tutti pazzi per amore. Infine Antonio Orlando veste i panni dell’amico del boss Nino. L’attore è già stato visto al cinema, tra gli altri, in Il primo Re, Il Traditore e Non credo in niente.

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Dove è stato girato Malamore

Le riprese di Malamore sono iniziate nell’autunno 2023 e si sono svolte tra Roma, Brindisi e alcune incantevoli località dell’Alto Salento come Francavilla Fontana, Torre Santa Sabina, Carovigno e Ostuni. I personaggi del film, del resto, agiscono e si muovono nel cuore della Puglia. Le giornate di set sono durate un paio di mesi e le location scelte, non solo offrono uno sfondo pittoresco per la narrazione, ma diventano parte integrante della storia, riflettendo la bellezza e la complessità dei personaggi e delle loro vicende. A Brindisi alcune riprese si sono svolte nel porto di Costa Morena Est. Le scene girate sul lungomare Regina Margherita rappresentano momenti di svolta nella relazione tra Mary e Giulio. A Francavilla Fontana il set è stato allestito nelle ex carceri attigue al comando della polizia locale e in via Roma, nei pressi di Palazzo Carissimo. 

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Chi è la regista

Francesca Schirru è una regista e sceneggiatrice nata a Roma nel 1990 in una famiglia di origini sarde. La sua prima opera da regista è un film breve intitolato Di notte, sul mare, selezionato al Bif&st, e molto apprezzato da critica e pubblico. Su Malamore, in un’intervista ad Amica, la regista ha spiegato che "attraverso il viaggio d’emancipazione della protagonista possiamo raccontare a fondo quanto sia difficile, soprattutto in una situazione di isolamento che si può vivere, anche solo immaginare che ci sia una strada alternativa per uscire da una situazione di costrizione, da una gabbia, e di rompere le catene di un rapporto di potere che ci opprime. Non volevo tanto dare un messaggio quanto far riflettere su una tematica attuale e ipotizzare una possibilità di avere una via d’uscita e raggiungere una strada per una propria indipendenza". In conferenza stampa Schirru ha raccontato che "l’idea è nata partendo dalla realtà. Piuttosto che individuare un’unica storia, ho iniziato ad analizzare più vicende nell’insieme… mi sembrava che dietro tutti questi fatti atroci ci fosse un’inadeguatezza nel gestire le dinamiche umane". E sulla scelta di ambientare il film in un contesto criminale, ha sottolineato: "Mi affascina l’oscurità dell’animo umano, ma sempre come ricerca di comprensione". 

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Cosa dicono i protagonisti del film

Giulia Schiavo ha descritto la pellicola come "un viaggio nell’emancipazione femminile. Mary troverà una grande forza interiore. Prenderà le redini della sua vita e non vorrà più sottostare a certi limiti". Ma per interpretare questo personaggio "ho dovuto fare i conti con alcuni lati di me che non sempre si è pronti a mostrare. Ho cercato nella mia storia personale, nella mia vulnerabilità. È stato faticoso, ma necessario per restituire verità". Un percorso condiviso anche con l’altro protagonista, Simone Susinna, con cui ha costruito "un rapporto di fiducia profondo. Solo così potevamo arrivare a certe scene estreme senza perderci". Anche Simone infatti ha ammesso che vestire i panni di Nino "non è stato facile". "Io sono un buono, anche timido. Il personaggio di Nunzio è completamente distante da me", ha detto l’attore che per interpretare il ruolo al meglio ha lavorato a stretto contatto con la regista. "Abbiamo lavorato per mesi, tutti i giorni. Tornavo a casa e continuavo da solo per creare questo ambiente di solitudine". E se "ogni esperienza cinematografica insegna qualcosa", Susinna ha sottolineato che "questa, in particolare, mi ha insegnato che il male non sempre si presenta in modo eclatante. A volte è silenzioso, ma devastante".

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