Liberi, al cinema il docu sui monaci di clausura ispirato dalle parole di Papa Francesco

Cinema

Camilla Sernagiotto

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Arriva nei cinema italiani oggi e domani, il 29 e il 30 aprile, il documentario di produzione spagnola che ha conquistato il pubblico con la forza silenziosa del suo racconto. Diretto da Santos Blanco, al suo esordio nel lungometraggio, il film offre una visione inedita della vita monastica di clausura, un mondo solitamente impenetrabile agli occhi del pubblico. L’opera è nata da un’intuizione ispirata dalle parole di Papa Francesco

Arriva nelle sale cinematografiche italiane oggi e domani, il 29 e il 30 aprile, il documentario sui monaci di clausura intitolato Liberi.
Si tratta di una produzione spagnola che ha conquistato il pubblico con la forza silenziosa del suo racconto. 

 

Il film documentaristico diretto da Santos Blanco (al suo esordio nel lungometraggio) è uscito in patria nel 2023, offrendo una visione inedita della vita monastica di clausura, un mondo solitamente impenetrabile agli occhi del pubblico. L’opera è distribuita da Bosco Films e Arkadia Group e nasce da un’idea condivisa con la produttrice Lucia Gonzalez-Barandiaran, sviluppata con il sostegno della Fondazione DeClausura.

 

Il cuore del documentario affonda le sue radici in una riflessione di Papa Francesco, che rivolgendosi ai religiosi di clausura aveva detto: "Il mondo e la Chiesa hanno bisogno di voi come fari che illuminano il cammino degli uomini e delle donne del nostro tempo". Queste parole, dal significato tanto spirituale quanto simbolico, hanno acceso nel regista la curiosità di comprendere cosa spinga un essere umano a scegliere una vita isolata, fatta di silenzio, preghiera e totale distacco dal mondo moderno. Da questa intuizione è nato un viaggio cinematografico che ha attraversato dodici monasteri in tutta la Spagna, tra Burgos, Madrid, Navarra e Salamanca, con riprese effettuate in luoghi emblematici come San Pedro de Cardeña, Las Batuecas e il Monastero di Leire.

 

Potete guardare il trailer ufficiale del documentario Liberi nel video che trovate in alto, nella clip posta in testa a questo articolo.

La sfida di raccontare l’invisibile

Ottenere il permesso per filmare all’interno di comunità tanto riservate è stato un processo lungo e delicato. Il regista, Santos Blanco, ha sottolineato come sia stato raro, quasi eccezionale, che gli abitanti dei monasteri decidessero di condividere la loro quotidianità con una troupe cinematografica.

 

Ciò che ne è emerso è una narrazione che si muove con grande rispetto tra i gesti ripetuti della vita monastica, rivelando al pubblico la ricchezza spirituale e l’impegno interiore di chi ha scelto la clausura. La macchina da presa non invade, ma accompagna, documentando il ritmo lento e profondamente umano di una realtà fondata su preghiera, lavoro e comunità.

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Nato da un’esperienza personale, trasformato in riflessione universale

Il progetto ha preso forma durante il periodo pandemico, quando il cineasta Blanco e Gonzalez-Barandiaran hanno vissuto per alcuni giorni in un monastero, condividendo lo stile di vita dei monaci nell’ambito di una campagna di sostegno alla Fondazione DeClausura.

 

L’impatto emotivo e spirituale di quell’esperienza ha aperto una nuova prospettiva, dando vita a un’opera che si interroga sul significato autentico della libertà, su cosa significhi sottrarsi ai meccanismi della società per cercare risposte più profonde. Come afferma il regista, per molti dei protagonisti del film, la clausura rappresenta una via per “raggiungere l’autentica Libertà”.

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Il successo di pubblico e il potere del silenzio

In patria, Liberi è stato il documentario più visto del 2023, con quasi centomila spettatori, un risultato che lo colloca tra i cinque documentari più seguiti degli ultimi venticinque anni.

 

Il motivo di questo successo risiede probabilmente nella sua capacità di toccare temi universali: la solitudine, il sacrificio, la fede, ma anche la pace e l’autenticità. Non si tratta di un semplice reportage, ma di un percorso interiore condiviso, che apre lo sguardo su un’esistenza alternativa, dove l’essenziale prende il posto del superfluo.

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Una riflessione esistenziale oltre lo schermo

Nel suo sviluppo, Liberi non offre risposte definitive, ma pone domande profonde. Cosa spinge una persona a rinunciare a tutto per cercare il divino nel silenzio? Come si trasforma il rapporto con il tempo, con il corpo, con gli altri? Attraverso testimonianze dirette e immagini che privilegiano l’essenzialità visiva, il film costruisce un dialogo silenzioso tra lo spettatore e un mondo che sembra appartenere ad altri secoli, ma che parla con forza all’uomo contemporaneo.

In un momento storico in cui tutto corre, Liberi ci invita a fermarci, ad ascoltare e a riscoprire il significato del raccoglimento.

 

Potete guardare il trailer ufficiale del documentario Liberi nel video che trovate in alto, nella clip posta in testa a questo articolo.

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