Wolfs, i lupi Brad Pitt e George Clooney in Mostra a Venezia 2024. La recensione
CinemaPresentata fuori concorso al Lido, la pellicola che dopo 16 anni vede le due superstar tornare a fare coppia sullo schermo. Una spumeggiante action comedy, ricca di battute, gag, sparatorie e inseguimenti in una New York notturna e gelida
A volte ritornano. Ma questa volta si tratta di una Réunion festosa e assai attesa. Dopo Burn After Reading - A prova di spia (2008), Brad Pitt e George Clooney tornano a recitare insieme sul grande schermo (George Clooney e Brad Pitt tra balli e abbracci. VIDEO). E Wolfs (presentato fuori concorso all’81ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia - LA DIRETTA) è il film giusto per riammirare l’alchimia trai i due attori premi Oscar. Scritto e diretto da Jon Watts (autore dell’ultima trilogia griffata Marvel dedicata a Spider-Man) possiede quella leggerezza, quel ritmo mozartiano, che consente ai due protagonista di prendersi in giro di giocare, di bisticciare, di divertirsi e soprattutto di divertire gli spettatori, alla ricerca di un’opera d’intrattenimento e scacciapensieri, realizzata con qualità e stile. Il cinema è anche questo.
Attenti a lupi solitari Brad Pitt e George Clooney
Wolfs inizia con uno schermo nero e una voce femminile che impreca, pronunciando una parola volgare, ma forse ormai sdoganata, che rimanda l’organo sessuale maschile. Siamo in una suite da diecimila dollari a notte in un hotel di prestigio nel cuore di Manhattan. Sul pavimento giace un ragazzo in slip bianchi e calzini, circondato da vetri in frantumi. La donna che ha precedentemente gridato contempla, terrorizzata, la scena. L’unica via di salvezza per la signora, chiamare un fixer, ovvero chi si occupa di ripulire gli affari sporchi degli altri, cancellare tracce, occultare il cadavere. Insomma, quello che faceva Mister Wolf in Pulp Fiction. Solo che, incredibilmente, nell’attico si presentano due ripulitori di scene del crimine. E siccome si tratta di “lupi solitari”, non certo avvezzi al lavoro di squadra, la faccenda si complica in maniera esponenziale.
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Il Tempo passa sulle note di Smooth Operator di Sade
La voce calda e inconfondibile di Sade che canta Smooth Operator cadenza i tempi di Wolfs. I lupi solitari si annusano, baccagliano e certo non si piacciano. Di contro piacerà al pubblico l’epifania di botta e risposta, di occhiatacce, di sguardi di disapprovazione che Clooney e Pitt si scambiano per tutta la durata del lungometraggio. Il tutto condito con abbondanti dosi di autoironia, come nella scena in cui sono costretti a inforcare gli occhiali da lettura per leggere i dati di un cercapersone. Gli anni passano anche per le star e per i sex symbol. Anche se in verità i due divi invecchiano meglio di una bottiglia di Amarone della Valpolicella. Lo testimonia la numerosissima folla che ha accolto la coppia all’arrivo al Lido. Ça va sans dire, l’economia del lungometraggio necessitava di un terzo incomodo, e Austin Abrams ha physique du role: non aggiungiamo alcunché per non spoilerare sulla sua performance, ma è certo il protagonista di alcune delle scene più divertente dell’intera pellicola.
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I love New York
In Wolfs, New York non è soltanto la location del film, ma un personaggio aggiunto: dai lussuosi bar di Manhattan agli studi medici di Chinatown, fino ai diner di Brighton Beach, la Grande Mela domina ogni inquadratura. Come in Fuori Orario di Martin Scorsese, tutto accade in notte, ma questa volta la città che non dorme mai è un filo meno brutale. Forse è merito della neve che cade candida su Clooney e Pitt. Così tra una bizzarra abitazione stracolma di cimeli di Frank Sinatra e la stanza di un motel safari con tanto di versi di animali feroci, ci si abbandona volentieri a questa avventura metropolitana in compagnia di due star che forse dovrebbero recitare più spesso insieme.