Rust, Alec Baldwin ha chiesto di far cadere l'accusa di omicidio colposo per la sparatoria

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Secondo i legali dell'attore, i pubblici ministeri avrebbero violato le regole nell'acquisizione degli atti forniti dall'accusa, commettendo un grave abuso

La vicenda che vede coinvolto Alec Baldwin nella sparatoria sul set di Rust, e che ha portato l'attore all'accusa di omicidio colposo, si arricchisce di un nuovo capitolo. I legali dell'attore hanno accusato i pubblici ministeri d'aver acquisito illegalmente gli atti forniti dall'accusa.

L'accusa dei legali di Alec Baldwin

Giovedì 14 marzo, gli avvocati difensori di Alec Baldwin hanno esortato un giudice del New Mexico a respingere l'accusa del gran giurì contro l'attore per la sparatoria mortale sul set di Rust, in cui perse la vita la direttrice della fotografia Halyna Hutchins. Lo scorso gennaio, Baldwin era stato accusato di omicidio colposo per aver  premuto il grilletto quel 21 ottobre 2021, nel set allestito alla periferia di Santa Fe. L'attore, che si dichiara da sempre innocente, ha ora avanzato un richiesta per mezzo di suoi avvocati. I legali hanno infatti accusato i pubblici ministeri di aver acquisito in modo illegale le prove fornite dall'accusa, distogliendo l'attenzione dalle prove a discolpa dell'attore e dalle testimonianze a suo favore. La giuria non avrebbe potuto ascoltare la testimonianza del regista Joel Souza, che si trovava vicino ad Hutchins ed è rimasto ferito nella sparatoria, e neppure le testimonianze dell'assistente alla regia e coordinatore della sicurezza Dave Halls e dell'esperta di oggetti di scena Sarah Zachry. "Il gran giurì non ha ricevuto le testimonianze favorevoli o a discarico, né i documenti che lo Stato aveva l'obbligo di presentare", si legge nella mozione della corte firmata dall'avvocato difensore Luke Nikas. "Né al gran giurì è stato detto che aveva il diritto di revisione e l'obbligo di richiedere queste informazioni". Sempre secondo i legali di Baldwin,  il gran giurì avrebbe ricevuto testimonianze inesatte e unilaterali riguardo la revolver coinvolta nella sparatoria mortale.

Il ritardo nei pagamenti

Ma non è, la richiesta dei legali di Alec Baldwin, l'unica notizia recente sulla sparatoria.  Secondo una recente dichiarazione del tribunale, i produttori di Rust sarebbero in ritardo di nove mesi nel pagamento dovuto al marito e al figlio di Halyna Hutchins. I termini, finalizzati nel marzo 2023, prevedevano il completamento di Rust e i pagamenti agli eredi di Hutchins, comprensivi dei fondi assicurativi e di una parte dei profitti. Secondo una dichiarazione del 7 febbraio firmata dalla Rust Movie Productions LLC, l'intero pagamento avrebbe dovuto essere effettuato 13 giugno 2023. Ma ciò non è avvenuto. Non è chiaro cosa abbia causato il ritardo, anche perché la produzione è ripresa lo scorso aprile in un ranch cinematografico nel Montana, e si è conclusa. Ciò che è certo, è che la vicenda è ben lontana dal potersi dire conclusa.

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