L'attore, incriminato per omicidio colposo involontario per la morte della direttrice della fotografia Halyna Hutchins, sarebbe dovuto comparire davanti a un tribunale del New Mexico
Alec Baldwin si è dichiarato non colpevole delle nuove accuse di omicidio colposo per la morte della direttrice della fotografia Halyna Hutchins, avvenuta in New Mexico nel 2021 sul set del film Rust. Durante le prove di una scena nei pressi di Santa Fe la pistola impugnata dall’attore, anche co-produttore del western, aveva rilasciato un colpo che aveva ucciso Hutchins e ferito il regista del film, Joel Souza. Baldwin ha sempre sostenuto di non aver premuto il grilletto e di essere convinto che l’arma fosse sicura e caricata a salve. Quasi un anno fa i procuratori avevano archiviato le accuse contro di lui, ma dopo l’emersione di nuovi elementi nel riesame del caso un gran giurì del New Mexico ha incriminato l’attore per omicidio colposo involontario. Se riconosciuta colpevole, la star rischia tra diciotto mesi e cinque anni di prigione. Baldwin ha però rinunciato a comparire nell’udienza in tribunale.
LA SVOLTA
Lo scorso aprile i procuratori avevano archiviato le accuse contro Baldwin sulla base di prove che avevano suggerito che la pistola avesse subito alcune modifiche e che, pertanto, avesse sparato il colpo anche senza la pressione del grilletto. Nuove perizie avevano invece contrastato con la tesi iniziale e avevano ribadito che l’arma sarebbe stata in grado di sparare soltanto con la pressione del grilletto. “Sento che qualcuno è responsabile per ciò che è accaduto, ma so che non sono io. Avrei potuto uccidermi se avessi pensato di essere responsabile, e non lo dico con leggerezza” aveva dichiarato Baldwin in un’intervista rilasciata ad Abc News nel 2021. Anche l’armiera di Rust, Hannah Gutierrez-Reed, che aveva il compito di vigilare sulla sicurezza delle armi e delle munizioni, deve rispondere di omicidio volontario e si è dichiarata non colpevole.