Wonka, Timothée Chalamet e il cast del film si raccontano a Sky Tg24. VIDEO
CinemaArriverà in sala, dal 14 dicembre, la pellicola di Paul King con il talentuoso attore americano. Una sfida vinta per il giovane divo che per la sua prima volta in un musical ha ottenuto la candidatura ai Golden Globes come miglior attore protagonista cimentandosi nel canto e nel ballo senza "sfigurare" di fronte ai suoi due predeccesori: Gene Wilder e Johnny Depp
Già primo al box office internazionale, dove in due giorni ha incassato 43 milioni di dollari, escluso il mercato statunitense e con la candidatura ai Golden Globes del protagonista, Timothée Chalamet, come miglior attore in un film "comedy" (come si dice in America) “Wonka” di Paul King è definitivamente il titolo più atteso di questa stagione cinematografica natalizia.
Una storia che parte prima dell'inizio a cui i due film precedenti ci avevano abituati: qui incontriamo un Willy giovanissimo, con un grande sogno: diventare il più grande cioccolatiere del mondo. La strada però sarà impervia e l'avidità degli uomini giocherà brutti scherzi a chi, come lui, crede nella magia e nei sogni.
Il segreto, ci suggerisce il film, è rimanere puri.
In una pellicola in cui nel cast troviamo anche Calah Lane, Hugh Grant e Olivia Colman, solo per citarne alcuni, cantare e ballare per il protagonista è stata una sfida nuova. Il risultato però lo ha reso orgoglioso.
Ecco che cosa ci ha raccontato
INTERVISTA A TIMOTHEE CHALAMET
Come fa Willy Wonka ad essere così puro?
“Credo che la purezza gli derivi dalla capacità di sognare in grande e dall’avere delle aspirazioni. Quando si è giovani si tende a sognare in grande e ricordo che lo facevo anche io a quell'età.
Quasi non riesci a concentrati sul presente perché la tua testa è sempre proiettata in avanti. Direi quindi che la sua purezza derivi dai suoi sogni che sono stravaganti e semplici allo stesso tempo”.
Come credi che si possa, in qualche modo, essere così freschi, leggeri e positivi nella nostra vita quotidiana?
“Il migliore consiglio che uno dei miei più cari amici mi ha dato recentemente è
“cerca di rimanere curioso”.
Mi rendo conto che possa sembrare un consiglio abbastanza ovvio ma è così.
Se rimani curioso nelle cose che ti piacciono, in quello in cui credi, allora sarà più facile affrontare la quotidianità.
Non importa se ti piace l’arte, la letteratura il cinema, la musica…qualsiasi cosa, insomma, l’importante è guardarsi sempre attorno e non smettere di aver voglia di
imparare”.
Come hai affrontato il ballo e il canto? Ovviamente “Wonka” è un musical e immagino siano state delle sfide nuove per te
“Beh imparare a cantare e ballare per me è stata incredibile! Temevo che il dovermi concentrare anche su questi due nuovi aspetti mi allontanasse dalla recitazione, avevo paura di non riuscire ad esprimere la gioia di Willy e invece credo che mi abbiamo proprio aiutato ad esprimerla al meglio.
All’inizio ero davvero teso, quasi non riuscivo a gioire per il fatto di essere stato scelto per il ruolo e avevo paura che la mia tensione potesse danneggiare la qualità delle scene o che la gente potesse non apprezzare la pellicola per “colpa mia”.
Però alla fine mi sono lasciato andare”.
E sei soddisfatto del risultato?
“Sono veramente fiero di questo film. E’ uno dei progetti di cui sono più orgoglioso. Più che essere un film comico o drammatico, nel periodo in cui viviamo, in questa epoca, credo sia una pellicola che porta gioia, scalda i cuori e rafforza la speranza che al mondo non ci siano solo ombre ma anche raggi di sole, come un dolce o proprio come un pezzetto di cioccolato!”
approfondimento
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INTERVISTA A PAUL KING
“Credo che per Willy sia davvero importante avere a che fare con il cioccolato perché gli ricorda l'infanzia (con la madre) ed il fatto che sia sempre alla ricerca della fragranza perfetta racchiusa in una barretta è perché è molto fantasioso ed è un inventore, certo, ma sostanzialmente perché ricerca sempre di rivivere quei momenti in cui era bambino”.
INTERVISTA A CALAH LANE
“Paul King (il regista) una volta ha detto che Noodle (il personaggio che interpreto) è un po' come fosse la mamma di Willy.
Credo sia vero perché lui è certo pieno di fantasia ma in qualche modo è anche un po' impacciato, non sa bene come muoversi nel mondo.
Noodle lo aiuta, come lo aiuterebbe una mamma. Gli fa capire meglio come relazionarsi con gli altri e naturalmente lo aiuta a diventare il cioccolatiere più bravo di smepre!"