Il cielo sopra Berlino, cosa sapere sul film tornato al cinema in 4k

Cinema

Camilla Sernagiotto

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In occasione del grande ritorno nelle sale della pellicola “Il cielo sopra Berlino” (titolo originale “Der Himmel über Berlin”) diretta da Wim Wenders, ripercorriamo insieme la grandezza di questo capolavoro. Ecco alcune chicche, informazioni e curiosità sul film, alcune delle quali forse non conoscevate ancora. Felici di condividerle con voi, vi invitiamo a godervi al cinema questa pietra miliare della settima arte, che torna sul grande schermo in 4k

È tornato in sala il film Il cielo sopra Berlino (titolo originale Der Himmel über Berlin), la mitica pellicola del 1987 diretta da Wim Wenders. Il film è tornato al cinema in 4k.
Presentato in concorso al 40º Festival di Cannes, vinse il premio per la migliore regia.
Ora è stato restaurato in 4K dalla Wim Wenders Foundation a partire dal negativo originale,  per riportare allo splendore massimo questa favola metropolitana che racconta della città tedesca messa a titolo. Una città che troviamo squarciata in due.

La grandezza di Wenders si intravede, tra le altre cose, nell’intuizione geniale di mettere in scena una Berlino popolata da angeli: il film contempla creature al di sopra del tempo e dello spazio che osservano le persone, i comuni mortali.
Sono due in particolare gli angeli: Damiel e Cassiel sono le due creature celesti che vagano per la città, non visti dagli esseri umani.

Per godersi sul grande schermo tutta la bellezza di questo capolavoro della settima arte, scopriamo insieme 10 cose da sapere, tra curiosità, premi e informazioni varie che (forse) non tutti conoscono.

Tanti premi, da Miglior Regia a Cannes a Miglior attore non protagonista agli EFA

Partiamo dai riconoscimenti ottenuti dal film. Primo tra tutti, il premio alla Migliore Regia vinto al Festival di Cannes del 1987. Alla kermesse cinematografica francese, la pellicola di Wim Wenders era stata candidata pure per la Palma d’oro.

Per quanto riguarda gli European Film Awards del 1988, il film vinse nelle categorie Miglior attore non protagonista (il premio andò a Curt Bois) e Miglior regista.
Nel 1989 Il cielo sopra Berlino vinse anche come Miglior film straniero agli Independent Spirit Awards.

I due angeli protagonisti

Nella Berlino targata anni Ottanta, vagano due angeli chiamati Damiel e Cassiel. Osservano gli uomini e ne ascoltano i pensieri, mentre circolano indisturbati, non visti. Bruno Ganz interpreta Damiel mentre Otto Sander recita nella parte di Cassiel.

Il personaggio di Homer

Nel film c’è un uomo anziano di nome Homer. Proprio come il suo omonimo, il greco Omero, anche questo poeta moderno sogna la pace. Homer cerca la Potsdamer Platz, una piazza che prima della Seconda guerra mondiale era una delle più belle d'Europa. Ma al suo posto troverà una spianata incolta e il Muro di Berlino coperto di graffiti.

A interpretare il personaggio di Homer è Curt Bois, che vinse il premio per il Miglior attore non protagonista agli European Film Awards del 1988.

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Peter Falk nella parte di se stesso

La trama del film mostra anche un attore americano, Peter Falk, che giunge a Berlino per girare un film. Si scoprirà che in passato anche lui è stato un angelo, ma ha rinunciato alla sua immortalità.

Il mitico divo statunitense, diventato immortale nei panni del personaggio televisivo del tendente Colombo, interpreta la parte di se stesso.

Non solo Peter Falk: c’è anche Nick Cave che interpreta se stesso

Nel film non c’è soltanto Peter Falk nella parte di se medesimo: anche il musicista Nick Cave compare in un cameo, interpretando se stesso. In una scena molto significativa (quella in cui Damiel rivede la sua amata Marion, la quale finalmente ricambierà il suo amore) la location è proprio un concerto di Nick Cave.

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Le ispirazioni del film, da Rainer Maria Rilke ai Cure

Non solo Nick Cave: anche i Cure c’entrano con Il cielo sopra Berlino.
“L’idea è sorta contemporaneamente da diverse fonti. Anzitutto dalla lettura delle Elegie duinesi di Rainer Maria Rilke”, ha spiegato Wim Wenders (come riporta Descrizione di un film indescrivibile in Giovanni Spagnoletti-Michael Töteberg). “Poi tempo addietro dai quadri di Paul Klee. Anche dall'Angelo della storia di Walter Benjamin. D'un tratto ascoltai anche un brano dei The Cure che parlava di ‘fallen angels’. Riflettevo anche su come in questa città convivano, si sovrappongano i mondi del presente e del passato, immagini doppie nel tempo e nello spazio, a cui venivano ad affiancarsi ricordi d'infanzia, di angeli in veste di osservatori onnipresenti e invisibili”.

Wenders che vaga per Berlino e nota la massiccia presenza di angeli

Il film in questione è arrivato in un momento molto particolare della vita di Wim Wenders: dopo aver vissuto per otto anni negli Stati Uniti, il regista tedesco è tornato nella sua Germania.
Ha deciso così di dedicare e girare un film nella “sua” Berlino (diciamo “sua” anche se Wenders in realtà è nato a Düsseldorf).
“Inizialmente Wenders vagò per la città cercando ispirazione e annotando sul suo taccuino ciò che vedeva e ciò che lo colpiva. Poi, nel corso delle sue passeggiate, constatò che erano presenti molte raffigurazioni di angeli. Così, poco alla volta, il regista cominciò a prendere seriamente in considerazione l'idea di un film che avesse angeli custodi come protagonisti”, si legge in Excerpts from Interviews with Wenders (1997).

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Dialoghi da premio Nobel

Il regista Wim Wenders si avvalse della collaborazione di Peter Handke, Premio Nobel per la letteratura 2019, per scrivere i dialoghi de Il cielo sopra Berlino. I dialoghi del film comprendono anche la poesia Lied vom Kindsein (Elogio dell'infanzia).

Il titolo della pellicola

Der Himmel über Berlin è il titolo originale del film, che in italiano significa proprio Il cielo sopra Berlino.

“Volevo raccontare la storia di questa città. Era ancora una città divisa. Ci vivevano due popoli diversi, sebbene parlassero la stessa lingua. Il cielo era l’unica cosa che a quei tempi unisse la città” ha spiegato Wim Wenders, come si legge nel capitolo In difesa dei luoghi di Wim Wenders nel libro Gli spazi di un’immagine di Frank Martucci (2009, Feltrinelli Editore).

La dedica va a tre cineasti particolarmente amati da Wenders

Il film è dedicato a quelli che per Wim Wenders sono tre "angeli" del cinema: i registi Yasujirō Ozu, François Truffaut e Andrej Tarkovskij.

Potete guardare il trailer del film Il cielo sopra Berlino nel video che trovate in alto, in testa a questo articolo, e anche nella clip di seguito.

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