Mostra del Cinema di Venezia 2023, l'omaggio a Gina Lollobrigida inaugura la kermesse

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La preapertura dell’80ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica è dedicata alla straordinaria attrice e diva scomparsa il 16 gennaio di quest'anno. In sala Darsena verranno proiettati saranno proiettati in prima mondiale "Portrait of Gina  (1958') il documentario firmato da Orson Welles, e il film "La provinciale" (1953) di Mario Soldati, entrambi presentati in versione restaurata

È Gina Lollobrigida la protagonista della preapertura della 80.ma Mostra del cinema di Venezia (Oggi il via. Apre “Comandante” con Favino. DIRETTA). La Biennale rende omaggio a una della star cinematografiche più amate in Italia e nel mondo con due titoli davvero imperdibili. In Sala Darsena, oggi 29 agosto sarà proiettato prima mondiale Portrait of Gina (1958, 27') di Orson Welles, nella versione restaurata per l'occasione dal Filmmuseum Munchen in collaborazione con Cinecittà. Oltre al rarissimo documentario firmato dal grande cineasta americano vedremo anche La provinciale di Mario Soldati, lungometraggio dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia. Anche per questa pellicola si tratta di una prima mondiale nella versione restaurata per l'occasione dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, in collaborazione con Compass Film.

 

Portrait of Gina, il documentario  dedicato a Lollobrigida

Orson Welles girò questo film come progetto pilota per una serie televisiva sul tema “luoghi e persone”. Secondo il montatore e regista Stefan Drössler: "Era stato concepito come “un programma di interviste completamente diverso da tutto ciò che era stato presentato fino a quel momento”. L’incontro con Gina Lollobrigida non era che un pretesto per viaggiare in Italia, parlare con colleghi come Rossano Brazzi e Vittorio De Sica degli alti e bassi della loro vita professionale, discutere delle usanze italiane con sua moglie Paola Mori e intervistare Anna Gruber, l’amica di penna della Lollobrigida. Il film prefigura lo stile del suo ultimo capolavoro F For Fake, ma fu rifiutato dalle emittenti televisive americane e non venne mai trasmesso. L’unica copia sopravvissuta fu rinvenuta poco dopo la morte di Welles, a metà degli anni Ottanta.

 

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DICHIARAZIONE DI ORSON WELLES

Parlava del mondo del cinema romano. Sebbene lei [Gina Lollobrigida] fosse il volto principale, erano coinvolte molte altre persone – De Sica e così via. Il film è stato realizzato come progetto pilota di una serie per la ABC, una sorta di magazine – serio, non un programma di varietà. Il film non piacque e la cosa non ebbe seguito. Dissero che era tecnicamente inadeguato e che non poteva essere trasmesso. Conteneva molte nuove idee – realizzate con i disegni di Steinberg, molte foto, conversazioni, piccole storie – e ciò̀ fu considerato segno di incompetenza tecnica. Ho passato molto tempo a fotografare locandine di film. Anche questo li ha infastiditi. Era una pellicola pensata per quello schermo [la TV], nella tradizione del giornalismo su carta.

Un film sul cinema italiano, sulla Lollobrigida. Un documentario in uno stile molto particolare, con disegni di Steinberg, molte fotografie di scena, conversazioni, piccole storie. In realtà, non si tratta di un documentario. È un saggio, un saggio personale. È nel solco della tradizione del diario, la mia riflessione su un determinato soggetto, Lollobrigida, e non su ciò che lei è in realtà.

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lA PROVINCIALE, LA TRAMA DEL FILM

Gemma, una popolana figlia di un’affittacamere, è innamorata di un ricco giovane, Paolo Sartori. Non può tuttavia sposarlo, in quanto la madre le rivela che è suo fratellastro illegittimo. Superata la delusione, si rassegna a sposare Franco Vagnuzzi, un professore per il quale non prova un vero affetto e che la trascura. Gemma incontra la contessa Elvira, che la spinge a diventare l’amante di un certo Vittoni. Successivamente vorrebbe che si concedesse anche ad altri suoi conoscenti. Franco non sospetta di nulla, mentre Elvira inizia a ricattare Gemma e si installa in casa loro. Quando Elvira minaccia di seguire i due sposi anche a Roma, dove Franco sta per essere trasferito, Gemma, esasperata, le si scaglia contro e la ferisce. Riesce così ad allontanarla e a riconciliarsi con il marito.

 

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LE PAROLE DI  MARIO SOLDATI

Per fare La provinciale come io volevo, ho dovuto lottare a morte con il produttore [...]. La litigata si basava su questo: c’erano due trattamenti da scegliere [...]: uno era stato eseguito da uno sceneggiatore francese che ha fatto anche dei buonissimi film [...]. Il trattamento de La Provinciale era fatto bene, ma di cucina normale, e con il personaggio del marito della ragazza come lo ha visto Moravia, cioè un personaggio vecchiotto, sentimentale e romantico. L’altro era quello mio e di Bassani. Io dissi: “Io faccio quello mio e non faccio quello di F.” e il produttore: “No, io faccio quello di F., e non faccio quello tuo, se no, non faccio il film” e allora io: “Bene non facciamo il film”.

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