L'R&B sarà la nuova musica pop in Italia?

Musica
Federica De Lillis

Federica De Lillis

Il Rhythm and Blues è in continua evoluzione e, in viaggio dagli Stati Uniti, si è avvicinato sempre di più all’Europa, per approdare in Italia grazie a nuovi artisti pronti a ridefinirne i confini. Secondo il producer Big Fish, direttore artistico insieme a Giordano Dan del primo festival italiano dedicato al genere, “l’R&B è la nuova musica pop. Stiamo per fondare una nuova etichetta discografica per sostenere i progetti artistici più interessanti” 

In un cortile dello storico club romano Monk, tra murales e addobbi luminosi, si tracciano le linee di un nuovo sound che sta conquistando la musica italiana. Molti conosceranno l'R&B ma non tutti le potenzialità del genere quando incontra la ricchezza multiculturale dell’Italia. L'R&B Takeover Fest arriva alla sua seconda edizione e lancia una scommessa: il Rhythm & Blues sarà (o è già) la nuova pop music. “Vogliamo raccontare questa nuova Italia fatta di artisti di seconda generazione come STE che ha origini nigeriane e canta in napoletano, Big Dave che è italo-congolese, Kuban, italo-cubana. Sono ragazzi e ragazze con cui lavoro e mi raccontano spesso che per strada qualcuno ancora li ferma stupendosi del fatto che parlino non solo italiano ma anche dialetto. Il messaggio che ci mandano oggi è che la multiculturalità è parte dell’Italia. L'R&B, insieme all'Afro beat, ha grande importanza a livello internazionale ma nel nostro Paese è ancora poco conosciuto, con il festival vogliamo farlo conoscere a un pubblico sempre più ampio. In passato mancavano in Italia modelli in cui potersi riconoscere, adesso questi artisti ci sono e arrivano con progetti ben definiti”, racconta Giordano Dan, direttore artistico del festival insieme al producer Big Fish. 

Una nuova stagione per l'R&B italiano 

Al Takeover, l’arte si declina in tutte le sue forme: lezioni di danza afro sul dj set del producer Ramingo, mini-sfilate sul “Pink carpet” per una foto o un selfie. I musicisti si lasciano ritrarre da artisti locali e i loro volti vengono uniti in un mosaico che annuncia una nuova stagione per il sound italiano. 

“Ho iniziato a percorrere la strada dell’RnB negli anni Novanta e mi hanno sempre detto che questo genere non sarebbe mai andato qui. All’epoca il beat era molto afroamericano e noi non eravamo ancora pronti. Adesso mi sembra che anche l'R&B americano si sia spostato verso l’Europa, aprendosi a contaminazioni nuove che lo stanno rendendo più fruibile nel continente e in Italia. Non dimentichiamo poi che noi abbiamo avuto un nostro RnB: la musica neomelodica, quella delle origini, prima della declinazione in chiave più dance e reggaeton, era molto vicina come sonorità al genere afroamericano”, afferma Big Fish, fiducioso nei prossimi sviluppi del sound italiano. “Credo sia la nuova musica pop, i ragazzi ormai ascoltano rap, indie o R&B”. 

 

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Sul palco, presentati da Kwanza Dos Santos, ci sono alcuni dei nomi più interessanti della scena: Miriam Ayaba, Ste, Lauryyn, Martina May, Big Dave, Heartman, Tara, Yof, Kuban. 

Nella prima serata dominano canzoni partenopee come quelle di Miriam che, non tradendo il suo nome d’arte Ayaba che in lingua yoruba significa “regina”, domina il palco raccontando “la storia di una ragazza che tutti vedevano ma nessuno guardava, una ragazza a piedi scalzi”; o Viscardi che mescola il sound di tradizione americana con con la lingua napoletana, l’hip hop e il neo soul; e ancora Ste che sale emozionata sul palco e invita a inseguire sempre i propri sogni prima del brano Red, sulla base dell'inconfondibile I Know What You Want di Busta Rhymes e Mariah Carey, che l’ha portata al successo, soprattutto tra i più giovani, attraverso i social. Senza dimenticare le storie e i sentimenti raccontati dalla voce suadente di Martina May e l’universo onirico in cui trasporta la giovane artista pugliese Lauryyn, che canta con gli occhi socchiusi, a metà tra il palco e il suo mondo interiore, raggiunta a sorpresa dal rapper Davide Shorty che chiude la serata di musica live con una carica che ha raggiunto infine il suo massimo con il dj set di Big Fish. Ma il festival non si conclude qui. 

“Rispetto alla scorsa edizione, abbiamo organizzato anche una seconda serata perché, dopo aver fatto le open call per gli artisti, ci sono arrivate così tante richiesta di partecipazione da dover allungare la durata dell’evento. Rispetto a solo due anni fa, noto che molti cantanti hanno iniziato a rivendicare la loro identità definendosi sui loro profili 'R&B artist’”, conclude il direttore artistico Giordano Dan. 

“Il 20 novembre faremo per la prima volta tappa a Milano, all’Apollo, durante la Music Week - annuncia Big Fish - e nascerà a breve anche la nostra nuova etichetta che si chiamerà Voodoo, con cui aiuteremo a sviluppare la carriera di nuovi artisti”. 



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