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Russell Crowe in concerto a Roma a Cinecittà

Cinema
©Getty

Il "Gladiatore" si è esibito nella Capitale al Teatro Romano di Cinecittà, al fine di sostenere la Capitale all’Expo 2030: "Finalmente sono qui, Roma mi ama più del mio Paese"

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Il Gladiatore è tornato a Roma: l’attore e regista Russell Crowe, insignito lo scorso ottobre del titolo di ambasciatore di Roma nel mondo dal Sindaco Roberto Gualtieri, domenica 25 giugno si è esibito nella Capitale sul palco del Teatro Romano, all’interno degli iconici Studi Cinematografici di Cinecittà, insieme al suo gruppo, gli Indoor Garden Party. L’evento, affiancato da The Gentlemen Barbers e dalla cantante irlandese Lorrain O’Reilly, è stato organizzato dal festival Alice nella Città insieme all’Assessorato Grandi Eventi del Comune di Roma per sostenere la candidatura della Capitale per l’Expo 2030. La prossima tappa di Russell Crowe con gli Indoor Garden Party, è prevista per martedì 27 giugno a Bologna: “Il ricavato va agli alluvionati, voglio un sold out per loro”.

Russell Crowe: “Finalmente a Roma, dove il mio cuore batte più forte”

L’attore e regista Russell Crowe, è tornato a Roma per suonare con gli Indoor Garden Party, affiancati dai The Gentlemen Barbers e dalla cantante irlandese Lorrain O’Reilly. “Buonasera Roma, buonasera romani. Finalmente sono qui, nella città dove il mio cuore batte più forte”, sono state le parole che, in italiano, hanno accompagnato l’ingresso di Russell Crowe sul palco del Teatro Romano di Cinecittà. Com’è facile immaginare, il pubblico lo ha accolto con un grido unanime. Il concerto ha riunito circa 700 spettatori (tra cui il ministro Matteo Salvini, il sindaco Roberto Gualtieri e il regista Gabriele Muccino), che hanno potuto seguire gli Indoor Garden Party sulle note di brani blues. “L’Italia mi ama più del mio paese”, ha dichiarato lo stesso Crowe, che grazie al suo ruolo di Massimo Decimo Meridio nel celebre film di Ridley Scott del 2000, ha tessuto un legame indelebile con la Città Eterna. E infatti, il pubblico romano ha accompagnato con grandi e continui applausi il rocker e attore neozelandese, che ha omaggiato Leonard Cohen sulle note di Take this Waltz, ha cantato Romeo & Juliet dei Dire Straits e ha raccontato aneddoti sui set cinematografici, divertendo tutti.

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Russell Crowe e la città di Roma: un amore corrisposto

Il legame tra l’attore neozelandese e la Capitale italiana è talmente tanto stretto che Russell Crowe ha deciso di prestare il suo volto e la sua voce per promuovere nel mondo la candidatura di Roma per l’Expo 2030. E quando un giornalista, in conferenza stampa, gli ha domandato se sarebbe tornato a suonare nella Capitale in caso dell’effettiva “vittoria” di Roma per l’Expo, Crowe ha ironicamente riposto: “Hai idea di quanto sarò vecchio, nel 2030? Mi auguro di farlo prima: vorrei suonare al Colosseo l’anno prossimo”. Il Gladiatore, che non sembra dunque voler star lontano da “casa” a lungo, ha così parlato in conferenza stampa del suo legame con la città romana: “Non si può dire quale sia il mio legame con la città al di là del Gladiatore, perché è esattamente per via del Gladiatore, al mille per cento per Il Gladiatore e grazie al Gladiatore. Ho fatto tante altre cose dopo, ma quello che riscontro qui è una cosa fantastica: c’è questo calore, questa familiarità, questo fatto che le persone quasi mi considerino come uno zio. E quello che io ho fatto finora in un certo senso ha fatto il lavoro per me. Ma è una cosa che trascende la fama e la notorietà: non è soltanto perché sono famoso, ma perché c’è un riconoscimento e un apprezzamento da parte della gente di quelle che sono le qualità artistiche. È molto bello, perché quello che ricevo qui in Italia in termini di accoglienza, di affetto e di riconoscimento delle mie qualità artistiche non lo ricevo in Australia”.

Infine, a chi gli ha domandato se parteciperà nel previsto sequel del Gladiatore di Ridley Scott, l’attore cinquantanovenne ha risposto così: “Chiunque nel dannato mondo del cinema sa che quel film è in produzione. E che io non ci sarò”.

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