
Ecco i pensieri e le battute pronunciati dall'artista, scomparso all'età di 68 anni dopo una lunga malattia

Francesco Nuti, l'attore e regista toscano protagonista di innumerevoli film nella storia del cinema italiano e scomparso all'età di 68 anni dopo una lunga malattia, esprimeva così il suo amore per il mondo della cinepresa: cela "soltanto una gran voglia di raccontare storie semplici, come sono appunto i casi della vita, incontri e separazioni. Mi interessa provocare un certo tipo di emozioni"
Francesco Nuti, l'esordio al cinema nel 1981 con "A Ovest di Paperino"
Tra le frasi celebri pronunciate dall'attore compare anche "la creatività è l'arma segreta per affrontare le difficoltà della vita". Dopo aver sofferto di depressione, Nuti è andato in coma per un ematoma cranico provocato da un incidente domestico che, nonostante una lunga riabilitazione, gli ha causato danni cerebrali con conseguente perdita della parola e della capacità di movimento
È morto l'attore e regista Francesco Nuti, aveva 68 anni
Nel 1982 Nuti ha recitato nel film Madonna che silenzio che c’è stasera di Maurizio Ponzi, il primo senza i colleghi del trio I Giancattivi. Il titolo della pellicola coincide anche con una battuta pronunciata dall'attore
Addio Francesco Nuti, film e carriera dell'attore e regista toscano
"La mortadella è comunista. Il salame socialista. Il prosciutto è democristiano. La coppa…liberale. Le salcicce, repubblicane. Il prosciutto cotto è fascista" dichiara Nuti seduto su una panchina in un surreale dialogo con Antonio Petrocelli nel film Caruso Pascoski (di padre polacco) del 1988. "E i radicali?" chiede l'amico. "La finocchiona. I radicali la finocchiona”
Giovanni Veronesi su Francesco Nuti: "Vado sempre in clinica da lui"
"Guarda Anna che io mi ricordo tutto, mi ricordo di quando mi sorridevi e di quando ti sorridevo io a te, poi mi ricordo di quando mi camminavi davanti e io dietro, e anche di quando ti camminavo davanti a te. A volte succedeva che si camminava fianco a fianco...incredibile" racconta alla co-protagonista Ornella Muti nel terzo film da lui diretto, Stregati del 1986

"Di stecche da biliardo ce ne sono di due tipi: di legno e di alluminio. Io preferisco l’alluminio. Oddio, la stecca di legno ha più cuore, più anima, è più passionale, sanguigna. Infatti quando colpisci la palla con la stecca di legno senti che fa: “Toc”. Si sente che è un “toc” più “toc”, capito? Mentre la stecca di alluminio sta lì, è più fredda, non ti dà troppa confidenza. Sta lì e ti guarda ma soprattutto pensa: “vediamo questo icchè fa!” Però se riesci a conquistarla non ti molla più" recita in Io, Chiara e lo Scuro del 1983

"Per spiegarti meglio: la stecca di legno ha il suo cuore, mentre quella di alluminio vuole che il cuore ce lo metti te" prosegue la battuta del celebre film di Maurizio Ponzi con il quale ha conquistato il David di Donatello e il Nastro d'Argento

Nella stessa pellicola, Nuti elabora una teoria cosmologica fondata sul biliardo: "Quando Dio creò l’Universo era a casa sua nel tinello, non sapeva icchè fare. C’aveva tutti i mondi messi lì, tutte stelle pianeti messi male e disse: bisogna ci pensi a questa cosa, prima o poi bisogna la risolva questa storia quì. Gli venne l’idea! Prese la stecca in mano, si mise sul panno verde, studiò il colpo…ah già era mancino…si mise così, con tutti gli angeli a guardarlo…tirò e “toc, frrrrrr”…e creò l’Universo"

Nel film Son contento del 1983, Nuti esprime con chiarezza il concetto contenuto nel titolo: "Son contento per te e anche per me. Siamo felici e contenti. Ma no contento che uno dice “quello è contento”, di più! Icché c'è più di contento? Ci potrebbe essere contentissimo, e più di contentissimo ci potrebbe essere contentissimissimo. No, dunque, vediamo un po', ci potrebbe essere talmente contentissimo da sentirmi felice come una sogliola. No. Contento per caso! Ecco, più di contentissimo c'è contento per caso!"

Sempre nel film Madonna che silenzio che c'è stasera, Nuti ribatte al noto detto "chi tace acconsente" con un'incontestabile verità: "Chi tace sta zitto"

Interrogato sulla ragione della decisione della fidanzata di chiudere la relazione, il personaggio interpretato da Nuti in Madonna che silenzio che c'è stasera risponde: “Ah, Maria. Beh, Maria m’ha lasciato… perché a un certo punto l’orno deve piglià la sua decisione. E io ho deciso, cioè ho deciso che lei mi lasciasse. Le ho detto: “Lasciami!”. E lei m’ha lasciato. M’ha lasciato, però l’ho deciso io”

Dopo aver ricevuto una spilletta dalla mamma, nel monologo di Ad Ovest di Paperino del 1981 Nuti si domanda: "Te che fai nella vita? Io porto a spasso il cane. Io porto a spasso i bambini. E te? Io porto a spasso Sant’Antonio di Padova. Perché? E che ne so!"
Francesco Nuti, l'esordio al cinema con Ovest di Paperino