In occasione della presentazione della rassegna Carta Bianca alla Casa del Cinema, il cineasta premio Oscar ha raccontato lo stimolo alla creatività nato dalla visione di Prima della Rivoluzione di Bernardo Bertolucci e il progetto di un documentario sui mestieri del cinema, mai realizzato, condiviso con Federico Fellini
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo
“Roma è orgogliosa di celebrare il maestro Martin Scorsese, uno dei più grandi registi di tutti i tempi”. Roberto Gualtieri, sindaco della capitale, ha omaggiato sui social l’artista premio Oscar che nella giornata di ieri ha presentato alla Casa del Cinema la rassegna Carta Bianca, costituita da coppie di film da lui scelte e formate da un titolo della propria filmografia e da un’opera che ha rappresentato fonte d’ispirazione per il suo lavoro. “Un cineasta davvero unico, che ha saputo essere amante e cultore della storia del cinema e, allo stesso tempo, un visionario e un innovatore straordinario” ha scritto ancora Gualtieri. Il maestro, 80 anni, reduce dal successo della nuova pellicola Killers of The Flower Moon alla 76ª edizione del Festival di Cannes (LO SPECIALE) , ha sciolto i nodi della bellezza dei capolavori, alcuni dei quali selezionati semplicemente perché “ogni scusa è buona per portarvi a vedere questi film”, come Ombre di John Cassavetes e Chi sta bussando alla mia porta, altri invece perché trattano “di valori, e di come un uomo un po’ scapestrato, ma che si pone come mentore, cerchi di corrompere un uomo più giovane”, come quelli “vivi” e attuali tanto nel periodo dopo la Seconda Guerra Mondiale quanto ai giorni nostri de Il sorpasso di Dino Risi e de Il colore dei soldi, e tutti senza cercare di indurre gli spettatori a pensare “che uno fosse buono come l’altro: perché La morte corre sul fiume [di Charles Laughton, ndr] è un capolavoro irraggiungibile. Il mio Cape Fear – Il promontorio della paura è stato il tentativo di entrare nel gener thriller, horror. È solo per questo che li ho accostati”.
BERNARDO BERTOLUCCI, PADRE DELLA CREATIVITÀ
L’invito al cinema di Scorsese è iniziato con la prima coppia di capolavori formata da Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno, un film che il regista ha girato nel 1973 quando era ancora uno studente della New York University e che non immaginava sarebbe uscito nelle sale, e da Prima della Rivoluzione di Bernardo Bertolucci. Nel primo, “l’improvvisazione è stata un’idea di Robert De Niro” ha raccontato divertito il maestro. “Lui voleva farmi vedere che conosceva quei quartieri, che sapeva cavarsela nonostante tutti i suoi debiti, e che conosceva il linguaggio di quelle strade, appunto cattive, di New York”. In occasione della prima della pellicola al New York Film Festival, i giornalisti avevano domandato ai genitori di Scorsese un’opinione sul risultato, così convincente che “mia madre rispose: “Voglio che sappiate che nessuno in casa nostra usa quel linguaggio, non so dove l’abbia imparato””. Il secondo, invece, presentato alla medesima kermesse cinematografica quando Scorsese aveva appena 24 anni, “mi ha colpito e commosso profondamente. Non per ragioni politiche, perché allora non conoscevo quel contesto. Per me il film riguarda le persone”. Alla proiezione era presente lo stesso Bertolucci, “e l’ho guardato come fosse un dio. Sia per ambizione perché avrei voluto essere come lui, sia perché mi aveva sopraffatto la bellezza del suo film. E ci ho provato e riprovato a fare come aveva fatto lui, e ci sono voluti anni”. Tra tanti capolavori ammirati dal cineasta, “l’impulso a creare, che c’è sempre stato, è venuto da quel film”.
approfondimento
Martin Scorsese: "Sto scrivendo una sceneggiatura di un film su Gesù"
IL DOCUMENTARIO MANCATO CON FEDERICO FELLINI
In dialogo con il Presidente della Fondazione Cinema per Roma Gian Luca Farinelli, il regista ha ricordato anche il primo incontro con Federico Fellini, avvenuto 53 anni fa a Sorrento. In occasione di una successiva visita nella capitale, Scorsese ha approfondito la conoscenza: “Maestro, gli dissi, ho tenuto la Cappella Sistina e lei come ultimi appuntamenti in questi miei giorni a Roma”. E qualcuno nella stanza gli disse: “Federico, sei diventato un vecchio monumento noioso””. Verso la fine della vita di Fellini, “eravamo riusciti a trovare alla Universal i finanziamenti per un documentario da fare insieme sui mestieri del cinema, come il produttore, da cui sarebbe voluto partire, l’attore, il montatore. Lui purtroppo è venuto a mancare poco dopo”.
approfondimento
Martin Scorsese incontrerà il pubblico a Roma e a Bologna
DOVE INCONTRARE SCORSESE
Gli incontri con Scorsese, che il 29 maggio ha tenuto anche una masterclass agli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia, proseguiranno il 2 giugno a Bologna dove il maestro, che ha recentemente annunciato a Papa Francesco l'intento di girare un film sulla figura di Gesù, presenterà la pellicola Quei bravi ragazzi.