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Berlinale, Kiera Chaplin: "Da mio nonno ho imparato a lottare per i perdenti". Intervista

Cinema

Letizia Rogolino

©IPA/Fotogramma

Un evento speciale ha incantato la Berlinale 73: la nipote di una delle leggende del cinema ha introdotto la versione restaurata in bianco e nero del film A Woman of Paris

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La mattina del 18 Febbraio 2023 l’Akademie der Künste è stata travolta dall’affetto di migliaia di cinefili nostalgici e appassionati che sono arrivati in anticipo, nonostante la pioggia e il vento gelido, per gustarsi la versione restaurata del film muto del 1923, A Woman of Paris, sul grande schermo. L’emozione di trovarsi in una sala elegante e affollata e rivivere il film di Charlie Chaplin al cinema è stato un grande regalo da parte del festival tedesco che cerca sempre di celebrare la settima arte con intelligenza e un pizzico di magia. L’evento è stato organizzato con cura, con l’introduzione del film fatta da Kiera Chaplin, nipote delle leggenda del grande schermo. “È assurdo pensare che i film di mio nonno vengano ancora proiettati in festival così importanti come la Berlinale, cento anni dopo. Sono orgogliosa e onorata allo stesso tempo”, ci ha raccontato qualche tempo dopo la proiezione.

Chi è Kiera Chaplin

“Mi sento molto fortunata. Essere parte di una famiglia in cui tutti sono molto creativi e appassionati di arte e spettacolo è bellissimo. Veniamo da una lunga stirpe di intrattenitori. Ho sempre saputo che Charlie era famoso, ma è quando ho viaggiato che ho avuto modo di vedere davvero l'impatto di mio nonno sul mondo, e anche quello del mio bisnonno Eugene O’Neill”, ha detto la modella e attrice inglese classe 1982. Figlia di Bernadette e Eugene Chaplin, Kiera Chaplin è cresciuta in Svizzera fino al divorzio dei suoi genitori negli anni ’90. Poi si è spostata a Parigi dove ha iniziato a fare la modella come suo impiego principale.

Il ricordo del nonno Charlie Chaplin

Avendo modo di scambiare due chiacchiere con lei è impossibile non chiederle cosa ha imparato da un nonno artista così celebre e unico. “Quello che ho imparato principalmente sono i suoi valori. Fare le cose con passione e lottare sempre per i perdenti, perché siamo tutti esseri umani che contano”, dice quasi commossa aggiungendo che per lei “il cinema è un modo per evadere e sognare. Può anche essere un riflesso della vita e può aiutarci ad analizzare meglio noi stessi e il mondo”. Charlie Chaplin ci ha impiegato un anno per realizzare A Woman of Paris, il suo debutto alla regia per la United Artists che la nipote è stata felicissima di rivedere in occasione del Festival di Berlino 2023. A parte un breve cameo come facchino, in questo film il nonno si è limitato a stare dietro la macchina da presa, eppure anche se quando è uscito non ha riscosso un grande successo al botteghino, cento anni dopo l’entusiasmo si è sentito forte e vibrante. “Non ne ho solo uno”, dice Kiera Chaplin quando le chiedo il suo film di Charlie Chaplin preferito, ma fa diversi titoli come “Il monello, Le luci della città, Il Circo, Una donna a Parigi, Tempi Moderni, Il Grande Dittatore…”.

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Crescere in un mondo creativo

Spesso avere lo stesso sangue di una figura così importante e carismatica nella storia del cinema e dell’intrattenimento può essere un’arma a doppio taglio. Sicuramente può regalare molte emozioni e permettere di imparare molte cose nel corso della propria formazione, ma per certi versi può essere anche un peso e una responsabilità per il futuro. Quella sensazione di sfida per essere all’altezza di quella persona che è stata tanto ammirata in tutto il mondo lasciando un segno indelebile. Riflettendo di questo con Kiera Chaplin lei ha sottolineato come questo legame con il nonno le abbia “dato l'energia per voler far parte del mondo creativo, ma dovevo trovare la mia strada e non confrontarmi con mio nonno o sarebbe stato troppo deprimente. Le sue scarpe sono troppo grandi per essere riempite e dovremmo essere sempre noi stessi, mai confrontarci con qualcuno. Questo vale per tutti! Nel mondo di oggi tendiamo a guardare le altre persone sui social media e fare paragoni, ma questo ci fa solo stare male. Dovremmo apprezzare ma mai confrontare”.

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L’eredità di Chaplin

Tra i suoi vari impegni professionali e le iniziative solidali e artistiche che porta avanti, Kiera Chaplin ha istituito il Chaplin Awards in Asia nel 2018, un evento che premia gli artisti come attori o registi che in qualche modo rispecchiano le qualità di realismo, diversità e coraggio del nonno. “I Chaplin Awards sono anche qualcosa di cui sono molto orgogliosa perché amo riunire tutte le grandi industrie cinematografiche sotto lo stesso tetto e celebrare talenti incredibili”, ha detto. Così le ho chiesto se secondo lei c’è qualche protagonista del grande schermo attuale che potrebbe avvicinarsi a un ritratto simile e ha risposto: “Forse Sasha Baron Cohen, dal momento che usa la commedia per sottolineare quanto possa essere ridicolo e spaventoso il mondo. Ma nessuno può fare paragoni, era un'epoca diversa e nessun attore o regista di oggi scrive, recita, dirige, monta, produce e fa la colonna sonora dei propri film. Quindi, quando qualcuno fa tutto questo e ha più successi internazionali, allora potremmo fare un confronto”. Kiera Chaplin è anche un’attivista molto impegnata in varie iniziative sociali come la Desert Flower Foundation che ha menzionato come il progetto a cui tiene maggiormente in questo momento: “Portare l'istruzione a chi non ha niente è la cosa più gratificante che puoi fare. Poi mi piace collaborare con i brand e realizzare capsule collection con loro. Ho persino aperto il mio negozio chiamato SybaBliss di moda femminile”.