Kiss The Future alla Berlinale 2023: la guerra di Sarajevo tra violenza e musica
CinemaIn anteprima al Festival del cinema di Berlino 2023 il documentario prodotto da Matt Damon con la preziosa testimonianza di Bono degli U2
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Oltre a Superpower di Sean Penn, la 73° edizione del festival di Berlino ha selezionato anche un altro documentario che affronta il tema della guerra. In Kiss The Future il regista Nenad Cicin-Sain si concentra sul conflitto in Bosnia Erzegovina negli anni 90, concentrandosi sulla devastazione di Sarajevo. Raccoglie testimonianze dirette di chi ha vissuto quel periodo storico, ma sceglie di puntare i riflettori in particolare sul movimento artistico e musicale clandestino sorto durante la guerra, arrivando fino al coinvolgimento di Bono e gli U2. Prodotto da Matt Damon, Kiss The Future è un documento di indubbio valore informativo e culturale.
La musica nata dalla guerra
“Dalla guerra è nata l’ispirazione per creare musica” si sottolinea nella parte iniziale del documentario, presentato in anteprima alla Berlinale 2023. La gente aveva bisogno di una fuga da quello che accadeva per le strade e rischiava la vita per andare a ballare e ascoltare alcuni artisti esibirsi sul palco. “Se hai poco tempo da vivere cosa fai? La cosa che ti piace di più”. La musica come una sorta di terapia, non solo per le band che suonavano e cantavano, ma anche per il pubblico che andava ad ascoltarli. Nenad Cicin-Sain ricostruisce gli anni ’90 a Sarajevo tra interviste, estratti dalla tv locale, clip dai concerti degli U2 che hanno dato voce ai protagonisti del conflitto in collegamento dalle zone bombardate e minacciate dalle truppe nemiche.
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Storie personali di dolore e resistenza
Bill S. Carter ha firmato la sceneggiatura tratta dal suo libro di memorie del 2004, Fools Rush In. Kiss The Future ricostruisce quattro anni di guerra con abitanti in trappola e pericoli dietro l’angolo che potevano essere fatali anche solo mentre si andava a comprare del cibo o si provava a raggiungere la scuola o il luogo di lavoro. Si alternano storie personali che fanno riflettere, come quella di un batterista la cui mano è stata spazzata via da un’esplosione mentre si recava a un concerto, e si citano spesso i The Clash come pietra di paragone e ispirazione per la musica politicamente e socialmente consapevole che le discoteche underground di quel periodo volevano suonare. Ma c’è spazio anche per un pizzico di romanticismo con la giornalista Vesna Andrea Zaimovic che racconta la sua storia d’amore con l’attuale marito Senad Zaimovic che è nata proprio in quel periodo oscuro e difficile.
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Il ruolo di Bill S. Carter
Carter a quei tempi era un giovane scrittore e fotografo che aveva sofferto molto per la scomparsa prematura della fidanzata in seguito a un brutto incidente stradale. Partito per Sarajevo ha cominciato a lavorare per la tv e nel documentario racconta di come ha conquistato un’intervista esclusiva con Bono degli U2 di cui era un grande fan. Kiss the Future ci tiene a far emergere l’interesse dell’artista irlandese per la situazione di Sarajevo in quegli anni, mostrando dieci minuti di confronto sincero. Bono è sempre stato socialmente consapevole e attivo per varie cause nel corso della sua carriera. I collegamenti in diretta con Sarajevo Tv durante il tour Zoo Tv quando ancora i social network non esistevano, riscuotono un grande successo e permettono di far conoscere al mondo il vero volto di una guerra violenta ed estenuante. La canzone “Miss Sarajevo” fu in un certo senso il coronamento di questa esperienza, ispirata da un concorso di bellezza guerrigliero le cui concorrenti tenevano uno striscione con la scritta “Don’t Set Them Kills Us”.