Il regista ci svela i segreti della commedia action in onda in prima tv il 9 maggio su Sky Cinema in streaming su NOW e disponibile on demand
Bernardo Bertolucci, diceva che il cinema è l'arte delle arti, è l'arte che si serve di tutte le altre arti per realizzarsi”. E in effetti sul set di (Im)Perfetti Criminali si percepiva un idem sentire, un’atmosfera rilassata, ma al contempo assai professionale. Merito soprattutto di Alessio Maria Federici regista del film Sky Original in onda in prima tv il 9 maggio su Sky Cinema in streaming su NOW e disponibile on demand. Verace, spiritoso, (auto)ironico, il cineasta possiede una sterminata cultura musicale, tant’ è sovente dice che la colonna sonora delle sue pellicole è meglio del film. Lo abbiamo incontrato durante la realizzazione di uno speciale che andrà in onda il 9 maggio alle 23.20 su Sky Cinema Comedy. Ed è davvero un contenuto sorprendente, quanto (Im)perfetti criminali, visto che vedremo Federici in un commissariato a metà strada tra un film noir e un poliziottesco, subire un interrogatorio di terzo grado da Roberta Bruzzone, la criminologa che nel film è protagonista di un’indimenticabile apparizione
Imperfetti Criminali, l'intervista ad Alessio Maria Federici
Come è nato il progetto del film (Im)Perfetti Criminali?
Molto tempo fa, prima del Covid. Silvia Musini di Cinema 11 mi ha segnalato la sceneggiatura di film che mi sarei divertito a fare. E oggettivamente mi è piaciuto sia leggere lo script la prima volta, sia dirigere la pellicola, riempiendola di citazioni tratte dal cinema americano, specialmente gli Heist-Movie che sono stati sempre la mia grande passione.
Come hai scelto il cast?
Innanzitutto, ho cercato di trovare degli attori con cui potessi instaurare un rapporto umano. Perché attraverso questa commedia volevo raccontare l’umanità delle persone e quindi in base ai loro caratteri la scelta è risultata abbastanza semplice. Guglielmo Poggi mi ha divertito da subito con questa modalità di sembrare scemo pur non essendolo. Con Fabio Balsamo mi è piaciuto giocare con i suoi tempi alla Troisi, inserendoli in un tipo di film diverso. Babak è un mostro di bravura. Per cui più che dirigerlo ho messo il pilota automatico, anzi spesso era lui a dirigermi. Fabio Scicchitano, invece, è stata proprio una scoperta. All’inizio pensavo di affidargli il ruolo poi andato a Poggi, ma dopo una prima lettura, ho capito che era il giusto protagonista per questa storia. Con Matteo Martari avevo già legato moltissimo sul set del mio film Quattro metà. Lui ha questo fare da bel tenebroso, essendo veronese sembra difficile che possa aprirsi con un sorriso e, invece, è una delle persone più divertenti che abbia mai incontrato.
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Come è nata la partecipazione di Roberta Bruzzone a (Im)perfetti Criminali?
Devo essere sincero: inizialmente sia gli sceneggiatori, sia i produttori volevano tutt’altro. Ma io guardando quanto il genere crime sia presente nella tv generalista, trovavo esilarante inserire la figura di una criminologa. Mi piace la sua allure quasi da attrice e il suo piglio aggressivo nel raccontare e nello spiegare i fatti. È nata quindi una collaborazione, che si è rivelata molto divertente.
C’è stata una scena particolarmente difficile da girare?
Sì, la sequenza in cui abbiamo dovuto far calare gli attori dall’ottavo piano di un palazzo e ho preteso che lo facessero realmente. È stato complicato trovare degli stuntmen che avessero le stesse caratteristiche fisiche dei protagonisti. Ma la complicazione più grande è stato il lavoro psicologico che ho dovuto fare per convincere gli attori a scendere da un cornicione. Quando ci penso provo una grande stima per loro.
La colonna sonora del film è davvero notevole
È frutto della mia passione per quel mondo musicale e per i film di 007. Grazie anche al montatore Christian Lombardi con cui collaboro ormai da quattro anni che condivide la mia stessa passione per quel tipo di musica.
Come sei riuscito a far convivere in (Im)perfetti Criminali la commedia con l’action?
In realtà il genere action prevede frenesia e nella frenesia accadono quelle gag da commedia slapstick che fanno molto ridere, perché è quando vai di fretta che fai le cazzate.
Il film si chiude con una bellissima frase che rende omaggio ai perdenti.
Viviamo in una società che racconta solo le vite di quelli belli, fighi e che apparentemente vincono sempre. Ma dietro ogni vittoria c’è sempre una grande sconfitta. I Veri eroi sono quelli che cadono e sanno rialzarsi. E non è detto chi è abituato a perdere debba continuare a farlo.
Infine, perché guardare (Im)perfetti criminali?
Il punto di forza del film è che somiglia alla vita Non sempre tutto quello che sembra è come sembra.