Being Mortal, produzione sospesa dopo le accuse a Bill Murray

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Il film, scritto e diretto da Aziz Ansari ha subito un brusco arresto durante le riprese


La produzione del lungometraggio Being Mortal, prodotto dalla Searchlight Pictures, è stata sospesa. Tra il chiacchiericcio generale, in cui venivano accusati gli interpreti del film (Aziz Ansari, Seth Rogen e Bill Murray), la verità sembrerebbe essere venuta a galla. Deadline, infatti, ha rivelato che l’arresto delle riprese si è verificato per “colpa” di alcune lamentele sul comportamento poco corretto di Bill Murray sul set.

La spiegazione della casa di produzione

Tra lo stupore generale, la casa di produzione Searchlight ha inviato al cast di Being Mortal e alla stampa una comunicazione, in cui dichiara che le riprese del lungometraggio sono state sospese a causa di una lamentela e che ripartiranno quando sarà possibile. “Stiamo lavorando insieme a Youree Henley e Aziz per capire le tempistiche necessarie. Siamo grati a tutta la crew per l’impegno messo in questo progetto. Vi faremo avere notizie in merito non appena sapremo qualcosa in più”.

Mentre le indagini sono iniziate, non si sa ancora quali potrebbero essere le conseguenze per Bill Murray. Il lungometraggio, infatti, è in lavorazione già dalla fine di marzo e gran parte della pellicola è già stata girata. Per questo motivo, sembra alquanto improbabile che l’attore Bill Murray possa essere sostituito molto facilmente. Non sono stati resi noti i dettagli della lamentela in questione, per cui tutto potrebbe dipendere dalla gravità delle azioni.

Bill Murray (Ghostbuster) è uno degli attori più amati di Hollywood, ma è già stato il protagonista di altri brutti episodi, rendendo la sua presenza sul set molto complicata.

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La trama di Being Mortal

Basato sul libro omonimo uscito nel 2014, Being Mortal racconta una serie di vicende personali accadute al chirurgo Atul Gawande (autore del libro) ed esplora tematiche importanti come la vecchiaia, l’ansia legata alla morte e la tendenza del medico a dare speranza ai pazienti nella fase finale della loro vita. Il lavoro di Gawande affronta l’assistenza del fine vita, le cure dell’hospice e contiene riflessioni personali del medico stesso. Lo scienziato, infatti, tra le pagine del suo lavoro, suggerisce che le cure mediche dovrebbero concentrarsi sul benessere e non sulla sopravvivenza. Nel libro sono inclusi due saggi pubblicati sul New Yorker, che costituiscono due degli otto capitoli: Things Fall Apart e Letting Go.

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