È stata presentata ieri 27 novembre al Torino Film Festival, la pellicola liberamente ispirata al libro “Io, trafficante di virus” scritto dalla famosa virologa italiana Ilaria Capua per raccontare l'indagine in cui è stata coinvolta (e da cui è stata prosciolta). Dopo la partecipazione al festival torinese, questo libero adattamento usce per tre giorni nelle sale (il 29 e il 30 novembre e il 1° dicembre) e prossimamente su Amazon Prime Video (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick)
È uscito il trailer ufficiale di Trafficante di virus, il film con protagonista Anna Foglietta liberamente ispirato al libro Io, trafficante di virus scritto dalla famosa virologa italiana Ilaria Capua.
L'attesissima pellicola è stata presentata in occasione della 39ª edizione del Torino Film Festival, e arriverà nelle sale cinematografiche e poi su Amazon Prime Video (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick).
L'uscita al cinema è prevista per soli tre giorni, rispettivamente il 29 e il 30 novembre e il 1° dicembre. Dopo l'uscita al cinema, la pellicola arriverà prossimamente sulla piattaforma streaming di Amazon.
Potete guardare il trailer ufficiale del film "Trafficante di virus" nel video che trovate in alto, in testa a questo articolo.
Il film
Trafficante di virus è diretto da Costanza Quatriglio e prodotto da Picomedia con Medusa Film .
Viene presentato come un film-evento ed è liberamente ispirato alla storia personale della virologa Ilaria Capua, raccontata nel suo libro.
Il film che è uscito da questa libera trasposizione è a metà strada tra il biopic e il thriller psicologico, narrando una storia che tiene incollati allo schermo, specialmente oggi dopo tutto quello che abbiamo vissuto e che stiamo tuttora vivendo in materia di virus.
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Liberamente ispirato alla storia di Ilaria Capua
La regista Costanza Quatriglio per la sua ventesima fatica cinematografica ha scelto di raccontare la storia vera di Ilaria Capua, un nome che negli ultimi due anni abbiamo sentito pronunciare parecchie volte.
Benché non abbia certo bisogno di presentazioni, si tratta della virologa di fama mondiale che è stata insignita di moltissimi premi. Oltre ai tanti, tantissimi riconoscimenti e alla stima che sia la comunità scientifica sia la comunità tutta nutre nei suoi confonti, però, sulla strada di Ilaria Capua non sono mancati ostacoli e difficoltà notevoli. E tante, tantissime amarezze, come quella che viene illustrata nel suo libro e adesso in questo film.
Costanza Quatriglio e la produzione hanno ritoccato leggermente la storia vera per adattarla al grande schermo, nonostante tutti gli elementi del noir, del thriller, dell'action movie, del giallo e quasi della spy story ci fossero già tutti.
A prescindere dalla storia da pelle d'oca che Trafficante di virus racconta, un'altra cosa interessante di quest'opera è il fatto di mostrare nero su bianco quante difficoltà vive una donna pure nel campo della scienza. Essere un nome della scienza, se declinato al femminile, diventa un'impresa davvero durissima. Lo dimostrerà benissimo questa pellicola, una trasposizione sullo schermo del vissuto di Ilaria Capua che va assolutamente guardata. Per capire tanto delle donne, della scienza, dell'Italia, della politica, del mondo. E, non da ultimo, per capire anche molto del perioso storico che stiamo vivendo, quello in cui il termine virus è diventato ahinoi un intercalare.
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Ilaria Capua qui diventa Irene Colli
Il film racconta la storia di una donna intelligente, capace, coraggiosa, determinata e anche molto bella (in un campo, quello della scienza, in cui la bellezza è ancora giudicata di intralcio all'intelligenza, rendendo vivo e vegeto uno stereotipo che persone intelligenti - come si presume essere quelle che lavorano come scienziati - continuano a tramandarsi di generazione in generazione).
Questa virologa è qui chiamata con un altro nome rispetto a quello vero di Ilaria Capua (viene trasformato in un molto simile Irene Colli).
Un giorno scoprirà dai giornali di essere al centro di un'indagine per un presunto traffico di virus e di vaccini. L’accusa si risolverà in un proscioglimento, come ben sappiamo, tuttavia il fango è riuscito a travolgere così in profondità tutti coloro che si sono visti coinvolti in questa storia da risultare difficile scrollarsi di dosso le incrostazioni di melma che rimangono attaccate alla reputazione. Ma sappiamo bene che Ilaria Capua ci è riuscita ampiamente, alla fine, e la sua reputazione nulla ha da temere. Tuttavia l'animo di uno scienziato è comunque qualcosa che va oltre la scienza, gli piaccia o no: le ferite indelebili che lasciano un'accusa così grave come quella di "procurata epidemia e tentata strage"sono lacerazioni impossibili da rimarginare. Specialmente per chi ha dedicato tutta la propria vita a combattere strenuamente malattie ed epidemie.
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Il cast
Trafficante di virus vede un cast molto ricco, capitanato dalla mitica Anna Foglietta che interpreta la parte della protagonista, Irene. Si tratta di una ricercatrice che lavora presso un istituto zooprofilattico italiano.
Assieme a Foglietta, recitano sul set Michael Rodgers, Andrea Bosca, Isabel Russinova, Beatrice Fedi, Fulvio Falzarano, Alberto Basaluzzo, Francesco Biscione e Nadia Brustolon, con la partecipazione di Roberto Citran, Paolo Calabresi e Luigi Diberti.
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La trama
Trafficante di virus racconta la storia di Irene, una ricercatrice impegnata presso un importante istituto zooprofilattico italiano.
La sua vita scorre tranquilla e felice, tra una famiglia che ama e un lavoro che ama alla stessa maniera. Svolge la sua professione con estrema passione, mettendole al servizio tutta se stessa, intelligenza e lungimiranza comprese.
La sua missione è quella di affrontare epidemie dilaganti tra gli animali, scatenate da virus che potrebbero anche mettere a repentaglio la salute degli uomini. Un tema che purtroppo oggi è attuale più che mai.
A causa di un'inchiesta giudiziaria che viene condotta nel corso di diversi anni, la vita di Irene sarà destinata a cambiare per sempre.
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Un film che “ha il sapore del presagio”
Questa è una pellicola a dir poco attuale, oggi più che mai.
“Oggi che viviamo il tempo della pandemia, il film ha il sapore del presagio. I nostri personaggi continueranno a fare il loro dovere e tutto rimarrà identico, il danno non potrà che essere collettivo e questa sarà solo un’emblematica storia italiana in cui a perdere continueremo a essere tutti”, ha dichiarato la regista Costanza Quatriglio, come riportato da Vanity Fair.
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“Finalmente si potrà vaccinare”
C'è una frase che pronuncia Anna Foglietta nel suo ruolo di Irene Colli che continua a risuonare nella mente di chi guarda il film. È una frase che - se questa pellicola non raccontasse ciò che purtroppo racconta - dovrebbe esserne il titolo.
“Finalmente si potrà vaccinare”, sentiamo pronunciare alla protagonista con un entusiasmo da lacrime agli occhi quando scopre che il marker che ha utilizzato funziona.
La battuta è riportata anche nel trailer ufficiale - che potete guardare nel video in alto - perché è troppo importante. Finalmente si potrà vaccinare. Molti di noi dovrebbero ripeterlo come un mantra, ringraziando chi dedica la propria vita alla ricerca, salvandola a noi.
E quando queste persone che sacrificano tutto per amore del proprio lavoro si vedono trascinate nel fango, come è capitato a Ilaria Capua, in quel momento esce ciò che sono veramente: persone che non stanno svolgendo “soltanto” un lavoro bensì una missione.
“Gli scienziati avrebbero diffuso il virus della aviaria volutamente. A che scopo? Vendere i vaccini”, questa è la frase pronunciata nel film che riassume il nucleo dell'accusa mossa alla protagonista.
“Sto scrivendo un pezzo sul traffico illegale di vaccini e di virus. Lei sa di essere indagata?”, chiede un giornalista a Irene Colli, facendole scoprire in questa maniera di essere al centro di un'indagine.
“Ci accusano di epidemia e di tentata strage” sono le parole di una Irene/Ilaria a pezzi.
Affranta e devastata ma che mai si perde d’animo. La verità alla fine verrà a galla, lei sarà prosciolta dall'accusa e, nonostante tutto, deciderà di non lasciare il suo Paese, che tanto ama e di cui è un'eccellenza che ci rende grandi nel mondo.
Non solo alta moda: grazie a lei e a tanti altri suoi illustri colleghi, l'Italia è anche l’esclusivo “made in” di tanta “alta scienza”.