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Festival di Venezia 2021, Il collezionista di carte: la recensione del film

Cinema

Paolo Nizza

Oscar Isaac protagonista di un revenge  movie dalle sfumature noir, diretto da Paul Schrader, lo sceneggiatore di Martin Scorsese.  SEGUI LA DIRETTA

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Fate il vostro gioco, perché la vita spesso e volentieri è un azzardo. E soprattutto vince quasi sempre il banco.  Ma a questo giro ha vinto pure Paul Schrader. A 75 anni lo sceneggiatore di Taxi Driver, Toro Scatenato, L’ultima tentazione di Cristo, nonché regista di American Gigolò) firma un gioiello come Il collezionista di carte, in concorso alla 78esima Mostra del cinema di Venezia  (LA DIRETTA - LO SPECIALE). Un originale revenge movie dalle sfumature noir, in cui le violenze avvenute in Iraq nel carcere di Abu Grahib sfociano in un perpetuo senso di colpa. Con un protagonista che vive in una sorta di limbo, un purgatorio da cui pare impossibile uscire.

The Card Counter,  tra espiazione e senso di colpa

Black Jack, Poker, Roulette, Slot Machine, scommesse. Attività ludiche, ma che di giocoso, sovente hanno davvero ben poco. A pari del protagonista di Il collezionista di Carte. Un uomo solo e divorato dal rimorso. Un ex detenuto che vive come un monaco, solo che invece che in un convento, trascorre le giornate nei casinò. Oppure in anonimi motel.  Un’anima persa che riveste le stanze degli alberghi con lenzuola e toglie i quadri alle pareti. Un uomo senza qualità, se non quella di sapere contare le carte da gioco. Uno per cui il meno rappresenta il meglio. E il volto impassibile di Oscar Isaac rende alla perfezione la tragedia quotidiana di chi sente che non potrà mai perdonarsi, né essere perdonato .

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Il cast di Il collezionista di carte

Con precisione cartesiana, Paul Schrader (che fino ai 18 anni non aveva mai visto un film perché la sua famiglia di fede calvinista non gli consentiva nemmeno di guardare la televisione) ci parla ancora una volta di etica, espiazione e sensi di colpa. Il regista gioca di rimessa, adotta il look grigio del protagonista, smorza i toni, fatta eccezione per le sequenze delle torture avvenute nella prigione di Abu Grahib. Ma questa scelta di sottrarre rende il collezionista di Carte ancora più avvincente. Grazie anche alla presenza di Tiffany Haddish. La vulcanica attrice comica afroamericana mette in luce un genuino talento drammatico, mai esibito nelle sue precedenti apparizioni cinematografiche, a dimostrazione di quanto sia importante avere un regista capace di dare le giuste indicazioni ai propri interpreti. E  la performance di Willem Dafoe dimostra quanto avesse ragione K. Stanislavski, ovvero, “non esistono piccoli ruoli, esistono piccoli attori.” Notevole pure l’interpretazione di Tye Sheridan, peraltro premiato proprio alla Mostra del cinema di Venezia nel 2013 per il film Joe.

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Il collezionista di carte, la trama del film

Raccontato con l’intensità che è da sempre il marchio di fabbrica dello sceneggiatore e regista Paul Schrader, THE CARD COUNTER (Il collezionista di carte) vede come protagonista Oscar Isaac nel ruolo di William Tell, un ex militare che vive nell’ombra come giocatore d’azzardo di piccolo cabotaggio. La vita meticolosa di Tell viene scossa dall’incontro con Cirk (Tye Sheridan), un giovane in cerca di vendetta contro un nemico comune. Con il sostegno della misteriosa finanziatrice La Linda (Tiffany Haddish), Tell porta Cirk nel circuito dei casinò per condurlo su una nuova strada. Dei fantasmi del passato, però, non ci si libera così facilmente…

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