I Delitti del Barlume: Enrica Guidi, tra arte, dolci e ideogrammi

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Paolo Nizza

In attesa di “Tana libera tutti”, la nuova storia de I Delitti del BarLume, in onda lunedì 18 gennaio su Sky Cinema Uno, abbiamo incontrato la mitica “Tizi”.  Tra l'amore per la pittura, la passione per la cucina  e l’emergenza Covid, la voilitiva attrice ci ha raccontato la sua esperienza su un set, quest’anno, davvero particolare

 

Nell’episodio ”Mare Forza Quattro” l’abbiamo vista pitturare il BarLume  (QUI LO SPECIALE)  di candido bianco. Certo non si trattava della Cappella Sistina. Tuttavia, Enrica Guidi possiede qualcosa di rinascimentale, sia nell’aspetto, sia nel temperamento. Dal 2013, quando andò in onda la prima storia tratta dal mondo dei romanzi di Marco Malvaldi, editi da Sellerio editore, il suo personaggio, ovvero Tiziana Guazzelli detta "Tizi",  è cresciuto, diventando sempre più interessante e sfaccettato. Una donna affascinante, libera, intelligente che si deve confrontare con uomini come Paolo Pasquali, Beppe Battaglia, Massimo Viviani e i quattro “Bimbi”. Insomma, un gravoso cimento. Ma Enrica possiede le qualità per tenera testa a tutti e soprattutto di affrontare l’emergenza Coronavirus (QUI TUTTI GLI AGGIORNAMENTI) con le armi del sorriso e dell’ironia.

Ecco i suo racconto dal set di questa particolarissima avventura, visto che i Delitti del BarLume è stata una delle prime produzioni a ripartire.

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I Delitti del Barlume, la parola al regista Roan Johnson

Qual è stata la particolarità di queste due storie?

Dalle videochiamate al lockdown, abbiamo racconta la vita di Pineta al tempo dell’emergenza Coronavirus. Situazioni difficili ed estreme che tutti abbiamo dovuto affrontare nella vita reale.

Abbiamo usato molta ironia, a volte amara, per cercare di esorcizzare questi momenti estremi e complicati per tutti. 

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I Delitti del BarLume, il cast e i personaggi delle nuove storie

Come è stato uscire di casa dopo tanti giorni di lockdown?

 

Siamo stati uno dei primi set a riprendere a lavorare ed è stata una grandissima emozione poter guidare l’auto e andare all’Isola dell’Elba per girare I Delitti Del Barlume, ovviamente con tutte le precauzioni del caso, tra mascherine, tamponi e test sierologici. Anche una semplice passeggiata in mezzo a quei magnifici paesaggi è risultata un’esperienza meravigliosa per gli occhi e per l’anima. Parimenti la possibilità, sempre in assoluta sicurezza e nel rispetto delle norme, di potersi relazionare e socializzare con gli altri componenti del cast e della produzione, è stata davvero gratificante, In fondo la vita e l’arte sono legati insieme e la vita è soprattutto socialità. Un conto è la solitudine per scelta, un altro è essere costretti a non avere contatti con nessuno. E poi il Barlume è una sorta di famiglia allargata, sono diversi anni che lavoriamo insieme ed è stato un po’ come ritornare a scuola o andare in gita.

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I Delitti del BarLume, "Mare forza Quattro": tra commedia e giallo

Hai avuto a che fare con due “bambini”, ovvero il piccolo Ampelio e il Viviani?

È stato molto divertente. Ogni volta dovevamo inventarci qualcosa con cui far giocare il bambino. A differenza della relazione con Massimo. A causa della Pandemia, siamo costretti a una convivenza forzata.

 

Nell’episodio "Tana Libera Tutti", scopriamo che sei in grado di leggere gli ideogrammi giapponesi.

Le lingue mi piacciono molto. So l’inglese, il francese e lo spagnolo, al giapponese non ci sono ancora arrivata. Certo, per girare la scena mi sono documentata ed è un mondo molto affascinante. Marco Malvaldi, invece, il giapponese lo parla. Tant’è che durante le riprese di uno dei primi episodi dei Delitti Del Barlume, ha conversato con due comparse nipponiche suggerendogli le battute.

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Delitti del Barlume, il cast: Filippo Timi è Massimo Viviani

In queste nuove storie ti dedichi anche alla preparazione di un dolce. Ti piace cucinarli, visto che hai partecipato alla prima edizione di Celebrity MasterChef Italia?

In realtà i dolci mi piace mangiarli e non prepararli, Invece adoro cucinare i piatti salati. Durante il lockdown ho fatto moltissime carbonare, perché i miei hanno un pollaio con le galline e quindi potevo utilizzare uova freschissime.

 

In "Mare forza Quattro", invece, ti abbiamo visto dipingere.

Sì, ridipingo di bianco la facciata del Barlume. Ma nella realtà mi piace davvero disegnare e dipingere. Uno dei miei artisti preferiti in questo momento è Rene Magritte. Mi sembra che i suoi quadri abbiano dei rimandi con la situazione che stiamo vivendo. Penso a “Gli amanti”, che hanno il volto coperto da un telo bianco o a "Golconda" con tutti quegli uomini vestiti uguali, a mezz’aria e perfettamente distanziati. Amo anche le opere di Marina Abramovic che esplorano il rapporto fra l’artista e il pubblico.

 

Infine, perché guardare I Delitti del Barlume?

Premetto a me piacciono tutti i generi cinematografici. Però, credo che in questo momento così particolare e complesso,  riuscire a ridere e sorridere e a sorridere sia importantissimo. Per citare il consiglio che Carrie Fisher diede a Meryl Streep: “Prendi il tuo cuore spezzato e trasformarlo in arte”.

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I Delitti del Barlume, il cast: Stefano Fresi è Beppe

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