Alessandra Amoroso: "Donne siano sostenute da società e istituzioni"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

L'artista salentina ha aperto il suo tour estivo alle Terme di Caracalla a Roma. Una serata speciale dove non sono mancati gli appelli sociali. Esce venerdì 13 il nuovo disco Io non sarei. E per il futuro sogna un progetto Gospel. IL RACCONTO E L'INTERVISTA

Le Terme di Caracalla si colorano per accogliere Alessandra Amoroso e la sua storia artistica e umana. Un viaggio lungo due ore mezzo, alla vigilia dell'uscita del nuovo album Io Non Sarei che ci ha mostrato una Alessandra, al settimo mese di gravidanza, in pace col mondo e con se stessa. Non hai mai rinunciato ai tacchi alti e outfit eleganti e seducenti. Ospiti della serata, che in tardo autunno avrà un passaggio televisivo, sono stati artisti che nel tempo sono diventati amici: BigMama, Gigi D'Alessio, Serena Brancale, Giorgio Panariello, Fiorella Mannoia "e mia sorella Annalisa". In scaletta 30 brani: l'incipit è stato La Stessa e il finale Immobile. In mezzo pezzi epocali quali Cose Stupide, Fino a Qui, Sul Ciglio e Vivere a Colori. Alessandra ha presentato questo concerto speciale come "una serata di bellezza senza però dimenticare che nel mondo non tutti hanno questa possibilità, invoco bellezza e pace per ogni uomo e bambino sulla faccia della terra. Da questo palco sostengo le donne che non hanno la mia fortuna e dovrebbero essere sostenute dalle istituzioni e dalla società. Spesso c’è l'obbligo di una una scelta tra lavoro e famiglia e non dovrebbe essere così. La musica a me ha insegnato l'arte della pazienza, mi ha insegnato a mettermi in discussione. Con la musica ho trovato gioia, amicizie e famiglia: fino a qui è stato meraviglioso". Cambia più outfit e quando canta Stupendo Fino a Qui sembra una gladiatrice nel look e nei movimenti e dedica un pensiero a sua figlia Penelope che nascerà a settembre: "Mia figlia e la sua generazione spero possano vivere in un mondo di diritti per tutti. Per lei ho paura ma anche speranza". E di sogni e speranze, a Caracalla, l'aria ne era piena.

amoroso

Alessandra partiamo dalla storia di Io Non Sarei: come è nato questo album?

Ci lavoro da un paio di anni, ho fatto proprio tanti provini poi a un certo punto ho smesso, come se si fosse bloccata la creatività: mi sono ascoltata e sono andata un po' in crisi, avevo voglia di fare e avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse ad avere una visione per organizzare il materiale che era nei vari cassetti. Ho chiesto una mano al mio produttore Zef, che ha fatto una grande ricerca poiché volevo fare uscire un qualcosa di diverso, e lì è nata la mia esigenza di scrivere. Mai in tutta la mia storia ho firmato brani che non ho scritto e qui c'è una sostanza diversa e ci sono autrici e autori che interpretano i miei contorti pensieri: sono consapevole che metterli in una sola strofa è difficile. Mi fa stare bene potermi raccontare, ho ancora tante cose da dire. E ti confesso che un giorno vorrei fare un disco tutto Gospel!

 

"Io non devo essere chi io non sarei", dici in Tutto a Posto: credi che oggi le difficoltà relazionali stiano proprio nel fatto che idealizziamo e non accettiamo l'altro per quello che è ma lo vorremmo come è nei nostri pensieri? Hai parlato, in concerto, del tuo compagno che esplode di gioia nel vederti vivere la tua vita.

Il mio problema sempre stato di idealizzare una persona che nella realtà non c'era; la persona che ho accanto mi ha insegnato ad accettarmi per quello che sono, a imparare a migliorarsi. Ci ho messo 39 anni a fare un figlio e mi dico brava io ma grazie anche a chi mi sta accanto.

 

"Voglio usare il mio privilegio per dare voce a tutte le donne che non hanno i miei privilegi e hanno bisogno di essere sostenute da società e istituzioni", hai detto in concerto. Pochi giorni fa i referendum sono stati un disastro, la gente non va più a votare: si invocano i diritti e quando c'è la possibilità di esprimersi si va al mare... Perché secondo te, che sei una che ci ha sempre messo la faccia oltre che le parole?

Sono tutelate fino a un certo punto quelle che decidono di mettere al mondo dei figli, ancora oggi sono sovente in difficoltà perché la gravidanza non è vissuta come un fatto naturale ma come un rischio nel lavoro: questo mi allarma e mi dispiace tanto. Le donne non devono tornare al lavoro e trovarsi declassate. Io parto da una situazione privilegiata e sto in salute, sto entrando nell'ottavo mese e sgambetto sul palco come una matta: per questo dico che devono essere tutelate.

 

Hai parlato anche di un sostegno da parte delle istituzioni. Abbiamo una Presidente del Consiglio che è mamma.

Io uso il palco per fare luce su certe situazioni, avessi il numero di Giorgia Meloni l'avrei chiamata per una chiacchierata. Uso il palco perché arrivi un messaggio.

 

Tu invece hai fatto pace con te stessa?

Sono sempre stata giudicante nei miei confronti: nel talento, nella musica, in tutto, oggi invece riconosco la mia forza e il mio dono e sono presente in ogni situazione, vivo il qui  ora, non penso a quello che è stato né a quello che sarà, vivo con un base di leggerezza dando importanza al presente. Questo album mi racconta attraverso tante sfaccettature, sono molto orgogliosa del lavoro che è stato fatto, delle scelte prese e di quanto c'è. A Caracalla, in occasione della prima data del tour, io mi sono divertita tantissimo, ho voluto sul palco me persone che mi sono state vicine come persona prima che come artista; BigMama, Fiorella Mannoia, Gigi D'Alessio, Giorgio Panariello, Serena Brancale, Annalisa. Sul palco aleggiavano tanto amore, stima e bene. Sono grata e onorata di quelle due ore e mezza con una parte di pubblico che mi è fedele fin dalla prima ora, c'erano persone che sono cresciute con me, che oggi hanno famiglia e figli, è stato bello ritrovarsi in un contesto così importante. L'arrivo di mia figlia cambierà tutto in meglio, la nascita di Penelope è prevista il 9 settembre.

 

Il titolo Io Non Sarei lo interpreto come un flusso di auto-coscienza.

Intendo che non sarei quella che sono oggi senza il mio vissuto comprese le cose brutte; all'inizio della mia carriera non mi sentivo meritevole di quello che stavo avendo, mi auto giudicavo e mi auto boicottavo, pensavo di non meritare la bellezza che mi ha accompagnata fino a oggi. Mi sono successe cose meravigliose che non mi sono mai goduta davvero. Ho dato uno sguardo al passato e mi sono data una pacca sulla spalla. Oggi mi so accogliere e mi sono abbracciata anche col mio lato oscuro.

 

Un passaggio determinante è stato il tuo ultimo Sanremo.

Sì, è stato una tappa importante, era un rimettersi in gioco dopo un tempo di stallo emotivo, quel lato oscuro mi aveva abbracciata ed entravo in guerra con lui. Poi ho capito che non dovevo vincere e che prima non avevo gli strumenti adatti perché all'odio non si è mai pronti. Sono grata di quello che è successo perché ho cambiato in toto la mia prospettiva, mi sento più forte, ora so che non si può piacere a tutti e io prima volevo quello. Tante volte ho sbagliato i modi e quando sei più piccola non te ne rendi conto ma anche in quei momenti sono sempre stata io, non sono mai scesa a compromessi, sono sempre fedele alla mia persona.

 

In Io Non Sarei c'è molta tua scrittura nei testi.

L'avevo sempre vista lontana ma ora so che mi appartiene, così è più semplice raccontare ciò che si vive. Mi piace e affascina l'idea di scrivere e lo faccio con dei grandi autori al mio fianco.

 

Il tour come cambierà rispetto a quello che ho visto a Caracalla? A prescindere dagli ospiti.

Sono una matta, per la mia gravidanza magari arrivo in un punto e poi mi fermo. Non voglio forzare e devo aiutarmi con la mia cassa armonica, il mio diaframma ha bisogno di un aiuto. Abbiamo fatto un lavoro di allungamento delle corde vocali, c'è una specialista che mi segue e la preparazione è ripartita in diversi momenti della giornata. I miei concerti saranno come vivere a colori.

Approfondimento

Alessandra Amoroso, le date del tour estivo

Spettacolo: Per te