Volto della nuova campagna “Sky Wifi”, l'attore britannico racconta come ha vissuto il recente periodo di lockdown, l'importanza della famiglia e il valore del tempo. In attesa di vederlo nella miniserie “The Third Day”
Eclettico e talentuoso, due candidature agli Oscar, la carriera di Jude Law è passata da film come “Alfie”, “Il talento di Mr. Ripley”, “The Aviator”, “Sherlock Holmes” e “The Gran Budapest Hotel”, e sembra non fermarsi mai. Un talento che ha anche mostrato in televisione dove è stato Papa per le serie Sky di Paolo Sorrentino “The Young Pope” e “The New Pope”. Ora nuovi orizzonti e nuove sfide sono in arrivo per lui a partire da “The Third Day” la miniserie, drammatica e thriller, in cui interpreta Sam e che lui descrive come una delle esperienze più emotivamente difficili della sua vita: “Sam è un uomo che sta scappando da qualcosa di molto oscuro che gli è successo e che ancora porta dentro al cuore. Nel tentativo di trarre in salvo un bambino viene condotto in un mondo molto particolare da cui non può scappare. Ci sono molte bellissime metafore in questo percorso che rispecchiano il suo viaggio interiore”. In attesa di vederlo sui canali Sky conclude: “Ero fisicamente ed emotivamente distrutto perché il film richiedeva, ogni giorno, di dare il 100% di me, a livello emotivo e fisico. Speriamo che tutti quegli forzi siano di intrattenimento!”.
JUDE LAW, IL VALORE DEL TEMPO E DELLA FAMIGLIA
Anche per lui è stato un periodo difficile, quello trascorso durante il lockdown, ma nel quale ha approfittato della dilatazione del tempo per godersi la semplicità della casa, del suo giardino e naturalmente gli affetti familiari. “I miei figli più grandi non erano con me nelle prime settimane di lockdown, per cui ci sentivamo spesso virtualmente. Eravamo preoccupati dalla distanza tra di noi e della sua possibile durata e per questo ci sentivamo molto più di quanto non ci saremmo sentiti senza l’isolamento”. Volto della campagna pubblicitaria di Sky Wifi, per lui, come attore e come uomo, il concetto di “connessione” è molto importante: “Quando sviluppi o cerchi il progetto giusto per narrare una storia al cinema, in televisione o sul palcoscenico- dice- pensi sempre a come quell’idea possa connettersi e parlare alle persone. Poi naturalmente c’è la connessione con la famiglia: quanto più si allarga tanto più bisogna impegnarsi ad avere un legame con tutti, cercare di tenere tutti uniti. Io ad esempio ho sempre bisogno di sapere dove sono e come stanno tutti i componenti della mia famiglia”.