Il terzo capitolo della “trilogia d’u pilu” diretta da Giulio Manfredonia (i primi due sono “Qualunquemente” e “Tutto tutto niente niente”) sta per arrivare nelle sale italiane, distribuito da Vision. “Cetto c’è, senzadubbiamente” segna il ritorno al cinema di Cetto La Qualunque, il personaggio a cui dà vita Antonio Albanese, e sarà al cinema dal 21 novembre. Sfoglia la gallery (foto di Claudio Iannone) per vedere le foto tratte dal film!
Il personaggio di Cetto La Qualunque è la raffigurazione grottesca di un politico italiano. Foto di Claudio Iannone
“Cetto c'è, senzadubbiamente”: il trailer del film
La prima comparsa di Cetto La Qualunque è stata nel 2003 in televisione. Foto di Claudio Iannone
Cetto c’è, senzadubbiamente, storia del personaggio di Antonio Albanese
Tra poesie e comizi elettorali, Cetto si è fatto largo in casa degli spettatori, ottenendo numerosi consensi. Foto di Claudio Iannone
Il Cinemaniaco Gianni Canova incontra Antonio Albanese
Con il personaggio di Cetto, Albanese nel 2004 ha partecipato a Mai dire Domenica e, in seguito, anche a Mai dire Lunedì. Foto di Claudio Iannone
Sketch televisivi e spettacoli teatrali hanno reso Cetto conosciutissimo in tutta Italia. Foto di Claudio Iannone
Nel 2007 Fabio Fazio ha fatto di Albanese un ospite fisso del suo programma. Foto di Claudio Iannone
Nel 2011 Antonio Albanese ha portato al cinema Qualunquemente, con la regia di Giulio Manfredonia. Foto di Claudio Iannone
In Qualunquemente vediamo Cetto fare ritorno in Calabria dopo una lunga latitanza. Lì scopre che il suo paese, Marina di Sopra, è a rischio legalità e per scongiurare il pericolo decide di candidarsi a sindaco. Foto di Claudio Iannone
Cetto La Qualunque detesta le tasse e tutto ciò che non sia eccessivo e volgare. Foto di Claudio Iannone
Da solo, però, Cetto non può vincere le elezioni, così si affida a Gerry, Sergio Rubini, che è un esperto di campagne elettorali e, contro ogni etica personale, fa del suo meglio per farlo vincere. Foto di Claudio Iannone
Cetto vince le elezioni ma lui e il suo consiglio comunale finiscono in carcere. Così inizia il secondo film della trilogia, Tutto tutto niente niente. Foto di Claudio Iannone
Cetto è in carcere ma non collabora con la giustizia. Potrebbe tirare in ballo pezzi grossi, ma preferisce restare muto. Foto di Claudio Iannone
Così facendo entra nelle grazie di un potente Sottosegretario, Fabrizio Bentivoglio, che lo conduce in Parlamento insieme ad altri due folli personaggi, interpretati dallo stesso Albanese. Foto di Claudio Iannone
In Cetto c’è, senzadubbiamente il protagonista si trova in Germania, dove è scappato per evitare il carcere. Foto di Claudio Iannone
In Germania Cetto si è rifatto una vita. Ha una nuova moglie, che gli ha dato un figlio, e ha detto addio alla politica. Foto di Claudio Iannone
La nuova attività di Cetto è quella di imprenditore, infatti guida una catena di ristoranti e pizzerie. Foto di Claudio Iannone
Dalla Germania, il personaggio di Albanese torna in Italia, per dare l’ultimo saluto alla zia gravemente malata, che gli confida un segreto. Foto di Claudio Iannone
La zia rivela a Cetto che lui non è figlio di un venditore ambulante di candeggina, come gli era stato detto. Foto di Claudio Iannone
In realtà, le sue origini sono nobiliari. Foto di Claudio Iannone
Cetto è l'erede naturale del principe Luigi Buffo di Calabria. Foto di Claudio Iannone
Questa notizia lo induce a restare in Calabria per usufruire dei privilegi del ruolo di sovrano monocratico. Foto di Claudio Iannone
La nuova situazione, però, scompiglia le carte, smuove gli equilibri e nella famiglia di Cetto si crea qualche dissapore. Foto di Claudio Iannone
La verità rivelata dalla zia è sconvolgente, non solo per Cetto. Foto di Claudio Iannone
Antonio Albanese si prepara a portare al cinema quel suo personaggio che - nel suo essere politically scorrect - è tra i più amati di sempre. Foto di Claudio Iannone