E poi c’è Katherine, il cast del film

Cinema

Analisi dei difficili equilibri del mondo lavorativo odierno con Emma Thompson e Mindy Kaling

Commedia diretta da Nisha Ganatra, al cinema dal 12 settembre 2019, con protagoniste Emma Thompson e Mindy Kaling. Una pellicola al femminile, che pone l’accento sulle tante forme di discriminazione presenti in ambito lavorativo. Presentata in anteprima al Sundance Film Festival, la pellicola è frutto del talento della Kaling, autrice della sceneggiatura.

E poi c’è Katherine, il cast

Due le protagoniste della pellicola, con Emma Thompson che interpreta il ruolo di Katherine Newbury. L’attrice, classe 1959, ha esordito al cinema nel 1989 con Due metri di allergia. Da allora ha preso parte a 48 produzioni, come Molto rumore per nulla, al fianco di Michael Keaton, Keanu Reeves e Denzel Washington. Svariati i generi della sua filmografia, da commedie come Junior a cult sentimentali come Love Actually. Ha preso parte alla saga cinematografica di Harry Potter, a partire da Il prigioniero di Azkaban del 2004 di Alfonso Cuaròn, per poi trovare spazio nel cast di Men in Black, dal 3 con Will Smith e Tommy Lee Jones a International, il sequel del 2019 con Chris Hemsworth e Tessa Thompson. Cinque le candidature ai Premi Oscar, senza però riuscire a trionfare, con una bacheca di successi che vanta però due Golden Globe, altrettanti BAFTA e un Emmy.

A dividere le scene come co-protagonista vi è Mindy Kaling, attrice, comica e scrittrice statunitense, nota al grande pubblico soprattutto per la serie Tv The Mindy Project. Ha esordito al cinema con la commedia 40 anni vergine, del 2005. È questo il genere che caratterizza la sua carriera, come dimostrano titoli come Una notte al museo 2 – La fuga e Facciamola finita. É un’attrice particolarmente apprezzata, che ha trovato spazio nel 2018 nel cast tutto al femminile di Ocean’s 8, con protagoniste Sandra Bullock e Cate Blanchett. Nel corso degli anni ha spesso lavorato come doppiatrice, da Cattivissimo me a Inside Out, passando per Ralph Spaccatutto. E poi c’è Katherine rappresenta un passo molto importante per la sua carriera, considerando come non soltanto vi reciti ma ne sia anche la sceneggiatrice.

E poi c’è Katherine e Il Diavolo veste Prada

È innegabile come questo film porti a pensare a Il Diavolo veste Prada, al quale si ispira in molti aspetti. Lo spettatore si ritrova a seguire le folli giornate lavorative di Katherine, una stella del piccolo schermo dal cuore di ghiaccio, che ricorda in maniera chiara la Miranda Priestley interpretata da Meryl Streep. Ha il via così un duro confronto tra donne in carriera, dalla veterana furente, capricciosa e dominatrice alla nuova arrivata, pronta a farsi strada.

Il rapporto tra le parti viene però mostrato in maniera differente, offrendo un’analisi più approfondita di quello che è l’odierno ambiente lavorativo tipo. Per quanto si tratti di una commedia, vengono analizzate svariate forme di discriminazione, portando sullo schermo tutte le conseguenti insicurezze che attanagliano uomini e donne in ambienti professionali altamente competitivi. Tutto diventa un’etichetta, dal sesso al colore della pelle, passando per il paese d’origine, così da poter screditare l’altro e tenere per sé maggior potere.

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