
Gianni Rodari, 100 anni fa nasceva il grande scrittore di favole e filastrocche
Il 23 ottobre 1920 nasceva a Omegna uno dei più grandi autori specializzati in scritture per l'infanzia. Unico italiano a vincere il Premio Hans Christian Andersen (nel 1970), rimane fra i maggiori interpreti del tema "fantastico". Ecco le sue copertine più belle

Il 23 ottobre del 1920 nasceva a Omegna Gianni Rodari, uno dei più grandi scrittori italiani specializzato in letteratura per l'infanzia. Ecco quali sono state le tappe fondamentali della sua carriera, raccontate attraverso le copertine dei libri più famosi
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Gianni Rodari è stato l'unico vincitore italiano del prestigioso Premio Hans Christian Andersen, nel 1970. La sua prima pubblicazione è del 1951 con "Il manuale del Pioniere". Quello stesso anno esce "Il romanzo di Cipollino", ristampato nel 1959 come "Le avventure di Cipollino" (nella foto: "Le avventure di Cipllino" tratto da "Il romanzo di Cipollino" del 1959 - Edizioni El)
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Rodari è tutt'oggi considerato fra i maggiori interpreti del tema "fantastico" ma anche uno fra i principali teorici dell'arte di inventare storie grazie alla "Grammatica della fantasia" del 1973, tra le sue principali opere (nella foto: "Grammatica della Fantasia del 1973 - Edizioni El)
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Nato il 23 ottobre del 1920 a Omegna, in Piemonte, venne mandato in seminario dalla madre nel 1931 ma nel 1934 ne uscì (nella foto: "La Gondola fantasma" del 1953 - Edizioni El)
Le 15 poesie più famose di Rodari. FOTO
Nel 1937 Rodari conseguì il diploma magistrale. L'anno successivo invece divenne precettore in una famiglia di ebrei tedeschi fuggiti dalla Germania a Sesto Calende (nella foto: "Gelsomino nel paese dei bugiardi" del 1958 - Edizioni El)
Le 15 poesie più famose di Rodari. FOTO
Nel 1939 si iscrisse alla Facoltà di Lingue dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano anche se non concluse mai la sua carriera universitaria (nella foto "Il cielo è di tutti" tratto da "Filastrocche in cielo e in terra" del 1960)

Gianni Rodari fu anche un giornalista: dopo la Liberazione del 1945 iniziò la carriera in Lombardia con il giornaletto ciclostilato Cinque punte (nella foto: "Il pittore", tratto da "Filastrocche in cielo e in terra" del 1960 - Edizioni El)

Successivamente diresse L'Ordine Nuovo, il periodico della Federazione Comunista di Varese (nella foto: "Favole al telefono" del 1962 - Edizioni El)

Due anni dopo, nel 1947, iniziò a scrivere per L'Unità di Milano. In questo giornale, curò la rubrica "La domenica dei piccoli" (nella foto: "Alice Cascherina" tratto da "Favole al telefono" del 1962 - Edizioni El)

Qualche anno dopo, esattamente nel 1950, Rodari si trasferì a Roma, dove fondò e diresse, con Dina Rinaldi, il giornale per ragazzi Pioniere (settimanale dell'API, Associazione Pionieri d'Italia). Nella foto: "Alice nelle figure", una delle storie del personaggio tratto da "Favole al telefono" del 1962, Riedita nel 1995 - Edizioni El

Nonostante scrivesse da oltre dieci anni, Rodari si iscrisse all'Albo dei giornalisti solo nel 1957. Da sei anni, intanto, aveva cominciato a pubblicare i suoi libri per bambini (nella foto: "La strada di cioccolata" tratto da "Favole al telefono" del 1962 - Edizioni El)

Nel dicembre 1958 passò a Paese Sera come inviato speciale e nello stesso periodo iniziò a collaborare con Rai e BBC (nella foto: "Una viola al Polo Nord", tratto da "Favole al telefono" del 1962 - Edizioni El)

A causa delle sue precarie condizioni fisiche, dal 1966 al 1969 Gianni Rodari non pubblicò libri, limitandosi a una intensa attività di collaborazioni per quanto riguarda il lavoro con i bambini (nella foto: "Il pianeta degli alberi di Natale" del 1962 - Edizioni El)

Qualche anno dopo, pubblicò quello che è considerato il suo capolavoro pedagogico: "Grammatica della Fantasia; introduzione all'arte di inventare storie". Un saggio per insegnanti, genitori e animatori (nella foto: "Gip nel televisore. Favola in orbita, Milano, Mursia del 1962. Riedito nel 1967 - Edizioni El)

Intanto, con lo pseudonimo di "Benelux", iniziò su Paese Sera una rubrica-corsivo quotidiana di grande successo (nella foto: "La torta in cielo" del 1966 - Edizioni El)

In quel periodo le opere di Rodari si diffusero anche all'estero: egli stesso si recò più volte in Unione Sovietica, dove i suoi libri erano in tutte le scuole (nella foto "Gli affari del signor Gatto", del 1972 - Edizioni El)

Gianni Rodari si recò anche in Cina e in Bulgaria, dove i suoi testi erano piuttosto celebri (nella foto: "I viaggi di Giovannino Perdigiorno" del 1973 - Edizioni El)

Il successo ottenuto in Unione Sovietica ha portato anche in quel Paese alla realizzazione di cartoni animati tratti dalle sue opere (nella foto "C’era due volte il barone Lamberto" del 1978 - Edizioni El)

Fino all'inizio del 1980 continuò le sue collaborazioni giornalistiche partecipando anche a numerose conferenze e incontri nelle scuole italiane, con insegnanti, genitori, alunni, gruppi teatrali per ragazzi (nella foto: "È in arrivo un treno carico di…", tratto da "Il secondo libro delle filastrocche" del 1985 - Edizioni El)

Il 10 aprile 1980 fu ricoverato in una clinica di Roma, per un'operazione alla gamba sinistra in seguito all'occlusione di una vena. A quattro giorni dal ricovero, Gianni Rodari morì a causa di un collasso cardiaco (nella foto: "Storie di Marco e Mirko - Edizioni El)

Il giorno della sua morte, Gianni Rodari aveva 59 anni. Oggi le sue spoglie sono sepolte nel cimitero del Verano (nella foto: "L'omino dei sogni" - Edizioni El)

Tra i riconoscimenti ricevuti, si ricordano il premio "Prato" nel 1960 e i premi "Castello" e "Rubino" entrambi del 1965 (nella foto: "Fiabe e Fantafiabe" - Edizioni El)

Tra le sue opere maggiori si ricordano "Filastrocche in cielo e in terra", "Il libro degli errori", "Favole al telefono", "Il gioco dei quattro cantoni" e "C'era due volte il barone Lamberto" (nella foto: "Favole al rovescio" - Edizioni El)

Scrittore e giornalista famoso per la sua fantasia e originalità, Gianni Rodari ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per ragazzi. La sua fantasia e originalità, attraverso racconti, filastrocche e poesie, è stata riconosciuta sia in Italia sia all'estero (nella foto: "La dinastia dei Poltroni - Edizioni El)