Elton John ha trasformato le sue rotule in gioielli

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Nel documentario Touched by Gold, il pianista racconta la storia della collana e della spilla nate dopo un intervento alle ginocchia per trasformare uno dei suoi momenti più dolorosi in un ricordo

“È incredibile. Quella è la mia rotula destra”. Nel documentario Touched by Gold, Elton John, 78 anni, ammira la collana scintillante sollevata dal designer di gioielli londinese Theo Fennell, che lui stesso aveva contattato dopo aver subito un intervento alle ginocchia. “Quando mi hanno rimosso le rotule, prima quella sinistra e poi quella destra, ho chiesto al mio chirurgo se potevo tenerle, cosa che lo ha piuttosto sorpreso”, gli racconta il celebre pianista. “Poi ti ho chiamato e ti ho chiesto: “Saresti disposto a farlo se ti dessi la rotula sinistra e quella destra per farne quello che vuoi?”. John desiderava infatti trasformare uno dei suoi momenti più dolorosi in un gioiello da conservare come ricordo. Con un frammento di rotula, Fennell ha quindi realizzato una collana. “Le abbiamo cotte. Abbiamo dovuto cuocerle per farle asciugare. Poi diventano un po’ come la pietra pomice, molto porose. Quindi abbiamo dovuto dipingerle con acetato e poi lucidarle”. Il chirurgo di John gli aveva detto che aveva “le ginocchia peggiori che avesse mai operato”, e come mostra il cantante nel documentario, sul frammento utilizzato da Fennel compare un grande foro. “Sembra un antico manufatto egiziano o qualcosa del genere”, dice il cantante sulla collana, che il designer definisce “talismano”. E ancora: “Adoro fare cose che, tra mille anni, saranno la rotula di Elton John. Quante persone ci crederanno? Non lo so”. La catena è stata realizzata in ossa, mentre sul retro del ciondolo una frase in latino recita: “Non mi inchinerò più a nessun uomo”, una frase ironica che richiama l’impossibilità di John di inchinarsi, essendo appunto ormai senza rotule. Fennell ha poi trasformato la rotula sinistra, più piccola di dimensioni, in una spilla. “Onestamente penso che questi siano pezzi senza tempo che dureranno per secoli”.

LA STORIA CLINICA E LA FOTO (FINTA) IN OSPEDALE

Lo scorso anno, durante il New York Film Festival, Elton John aveva elencato i suoi problemi di salute. “A essere sincero, non mi è rimasto molto”, aveva detto. “Non ho tonsille, adenoidi o appendice. Non ho la prostata. Non ho un’anca destra, né un ginocchio sinistro, né un ginocchio destro. In realtà, l’unica cosa che mi è rimasta è l’anca sinistra. Ma sono ancora qui”. Pochi giorni fa una foto pubblicata su Instagram aveva allarmato i fan del pianista, che avevano temuto per le sue condizioni di salute anche in considerazione della sua storia clinica. “Troppo rock... si finisce con le gambe ingessate!”, recitava la didascalia dello scatto, dove l’artista appariva disteso in un letto di ospedale e circondato da fiori, palloncini e biglietti di pronta guarigione nel corso di un’apparente degenza, dove giaceva coperto di strass e brillantini con tanto di collare tempestato di pietre colorate. Si trattava però di una scena del film Spinal Tap II: The End Continues, il sequel del film cult This Is Spinal Tap di Rob Reiner del 1984. La nuova pellicola riprende il mockumentary sugli eccessi del rock, che raccontava le vicende di una finta band heavy metal e prendeva così in giro la scena hard rock dell’epoca, e narra la reunion del gruppo protagonista dopo 15 anni di pausa in attesa di un ultimo e caotico concerto. John appare in scena e contribuisce anche con due brani originali, intitolati rispettivamente Listen To the Flower People e Stonehenge.

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