Baudo e le sue serate memorabili al Teatro delle Vittorie. L'ultimo congedo
Spettacolo ©GettySarà il Teatro delle Vittorie, luogo-simbolo della lunga carriera televisiva di Pippo Baudo, a ospitare la camera ardente. Aperta dalle 10 di lunedì 18 agosto fino alle 20 (eventuale prolungamento) e dalle 9 alle 12 di martedì 19 agosto, è un omaggio voluto dalla Rai e dalla famiglia. Il teatro, grazie al tocco visionario di Baudo, evitò un triste destino, diventando invece uno dei centri nevralgici della Rai
Il Teatro delle Vittorie torna alla ribalta come luogo del commosso addio a Pippo Baudo, maestro della televisione italiana per oltre sessant’anni. Qui è stata allestita la camera ardente, accessibile al pubblico lunedì 18 agosto dalle 10 alle 20 (con possibilità di estensione per chi è ancora in attesa) e martedì 19 agosto dalle 9 alle 12. Un tributo sentito e solenne, nel luogo che ha scritto tante pagine della sua storia.
Il Teatro delle Vittorie salvato da Pippo Baudo: una mossa che cambiò la tv italiana
Quando il teatro rischiava di diventare un supermercato, Baudo intervenne personalmente, suggerendo l’acquisto alla Rai: ne riconobbe la vocazione e la posizione strategica accanto a Viale Mazzini e Via Teulada. Quella decisione, resa concreta nel 1961 con la messa in onda di Canzonissima, trasformò la struttura in un teatro di posa simbolo del varietà italiano.
Il palco che raccontava l’Italia
Il Teatro delle Vittorie non fu solo un set televisivo per Pippo Baudo, ma un luogo dove l’Italia si rifletteva attraverso note, immagini e ricordi condivisi. Tra i momenti più affascinanti c’è quella magica atmosfera creata durante il varietà Mille lire al mese (1996): lo scenografo Nico Calia trasformò l’interno del teatro in un autentico café‑chantant d’inizio Novecento, con luci soffuse, arredi d’epoca e un’orchestra diretta dal maestro Gianni Ferrio. Pippo Baudo e Giancarlo Magalli, tra rievocazioni, balli e scenette, ripercorsero un secolo di costume musicale italiano, episodio dopo episodio, accompagnati da ospiti e ricordi che rievocavano l’identità del Paese attraverso le decadi. Anche prima e dopo, il teatro ha accolto lo spettacolo televisivo con grandiosità: Fantastico, Fantastico 90 e Fantastico bis sono esempi di varietà di prima serata che, con produzioni ricche e glamour, riportarono Pippo sul cuore degli italiani; Canzonissima fu il primo grande show che inaugurò questo ruolo dello studio nel 1961.
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Aneddoti autentici dal palcoscenico delle Vittorie
Il Teatro delle Vittorie ha ospitato alcuni tra i momenti più significativi della carriera di Pippo Baudo. Uno dei più affascinanti è stato "Mille lire al mese" (1996): il varietà fu trasmesso dal teatro stesso, trasformato in un elegante café‑chantant d'inizio Novecento dallo scenografo Nico Calia. In quelle otto puntate, Baudo e Giancarlo Magalli guidavano il pubblico in un viaggio musicale attraverso i decenni del secolo scorso, accompagnati dall’orchestra del maestro Gianni Ferrio, e rendendo il luogo un vero salotto dell’Italia che ricorda e canta il proprio passato.
Ancora, come dicevamo, è al Teatro delle Vittorie che "Fantastico" assunse nuova vita: a partire dal 1984, con le edizioni condotte da Baudo — tra cui Fantastico 5, Fantastico 6, fino a Fantastico 90 e Fantastico bis — il varietà si trasformò in uno spettacolo di lusso, con dirette, showgirl, sketch e ospiti di richiamo. Fu una tappa cruciale per riportare il varietà nel cuore del sabato sera della Rai. E, indissolubilmente qui si legò al nome dell'intramontabile Pippo Baudo.