Morte Matthew Perry, il secondo medico ha accettato di dichiararsi colpevole

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Salvador Plasencia avrebbe sfruttato la dipendenza da ketamina dell’attore di Friends, che nell’ottobre 2023 è morto per overdose nella vasca idromassaggio della sua casa di Los Angeles all’età di 54 anni

Salvador Plasencia, il medico sospettato di aver sfruttato la dipendenza da ketamina dell’attore della serie tv cult Friends Matthew Perry, che nell’ottobre 2023 è morto per overdose nella vasca idromassaggio della sua casa di Los Angeles all’età di 54 anni, ha accettato di dichiararsi colpevole di quattro capi d’imputazione per spaccio di ketamina, come hanno annunciato lunedì 16 giugno i procuratori federali della California. Il dottore, che gestiva un pronto soccorso a Malibu, in Florida, era stato arrestato lo scorso agosto insieme a Jasveen Sangha, la donna descritta dai pubblici ministeri come la “Regina della Ketamina” di Hollywood, e ora rischia fino a 40 anni di carcere. Altri tre imputati, rispettivamente Kenneth Iwamasa, assistente di Perry, Erik Fleming, che avrebbe agito da intermediario, e un altro medico di Los Angeles, Mark Chavez, avevano già accettato accordi in cambio della loro collaborazione. In particolare, Chavez aveva già ammesso di aver contribuito illegalmente alla fornitura di ketamina all’attore, e ora rischia fino a 10 anni di carcere. "[Plasencia] si è comportato essenzialmente come uno spacciatore di strada che vendeva una sostanza pericolosa a qualcuno che sapeva essere dipendente", aveva dichiarato l'assistente procuratore Ian Yanniello lo scorso anno durante l'udienza preliminare a Los Angeles. "Ha detto a un altro paziente che la vittima stava perdendo il controllo, eppure si è comunque offerto di vendere a [Perry] altra ketamina".

MEDICI "SENZA SCRUPOLI"

Matthew Perry aveva parlato pubblicamente di suoi problemi di dipendenza. Assumeva ketamina, sotto supervisione, durante le sedute di terapia contro la depressione, ma secondo i procuratori federali sarebbe ricaduto nella dipendenza nell’ottobre 2023. Secondo le ricostruzioni, la clinica si sarebbe rifiutata di aumentargli il dosaggio e l’attore si sarebbe rivolto a medici “senza scrupoli”, compreso il dottor Salvador Plasencia che avrebbe avuto un ruolo centrale nel caso, pur non avendo fornito a Perry la ketamina che l’ha ucciso. Secondo l’inchiesta, avrebbe organizzato lui lo “sfruttamento” dell’attore malato. Nell’accordo di patteggiamento firmato il 13 giugno, Plasencia ha ammesso sia di aver iniettato a Perry della ketamina mentre l’attore si trovava sul sedile posteriore di un’auto parcheggiata fuori dall’Acquario di Long Beach, in California, sia di aver visitato la sua casa e di avergli somministrato la sostanza, vedendo poi la “pressione sanguigna di Perry salire alle stelle”. Nei documenti legali si legge inoltre che “nonostante la reazione della vittima, l’imputato ha lasciate altre fiale di ketamina all’imputato Iwamasa”, anche se consapevole che quest’ultimo “avrebbe iniettato la ketamina alla vittima”. Secondo l’accusa, poi, durante le ultime settimane di vita di Perry, Plasencia e Chavez gli avrebbero fornito circa 20 fiale di ketamina liquida in cambio di 55.000 dollari in contanti. I medici gli avrebbero rivenduto ogni singola fiala al prezzo di 2000 dollari, quando a Chavez sarebbe costata invece soltanto 12 dollari. "Chissà quanto pagherà questo idiota?”, avrebbe scritto Plasencia a Chavez nel settembre 2023. Quello stesso giorno, il primo medico avrebbe iniettato a Perry la ketamina, lasciando inoltre alcune fiale a Iwamasa perché gliele somministrasse, nonostante l'assistente non avesse alcuna formazione medica. Altra imputata centrale nel caso è Jasveen Sangha, la “Regina della Ketamina”, che avrebbe venduto a Perry la fiala di ketamina che l'ha ucciso l’attore. Ora la donna, che si è dichiarata non colpevole, rischia l’ergastolo.

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